Copertina 5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:49 min.
Etichetta:Goomba Music

Tracklist

  1. FIST FROM THE SKY
  2. COME ALIVE
  3. I DON'T NEED YOU
  4. NEW TRADITION
  5. TREMENDOUS
  6. SORRY
  7. STRAIGHTJACKET
  8. TAKE IT FROM ME
  9. CAUGHT IN THE LIGHT
  10. SUNDAY
  11. FIEND
  12. BREAKDOWN
  13. BURNS YOUR EYES

Line up

  • Brett Hestla: Vocals, Guitar
  • Clint Lowery: Lead Guitar, Vocals
  • Troy McLawhorn: Rhythm Guitar, Backing Vocals
  • Corey Lowery: Bass, Backing Vocals
  • Will Hunt: Drums, Backing Vocals

Voto medio utenti

Ma è possibile metterci 7 anni per fare un disco obiettivamente brutto? Peraltro raccattando canzoni scritte qua e la nel corso degli anni? La risposta, ascoltando "New Tradition" dei Dark New Day, è si.

E dire che le premesse erano più che buone: "Twelve Year Silence" del 2005 era un gran bel disco, frutto in gran parte dell'esperienza del chitarrista Clint Lowery nei Sevendust, l'attesa quindi per ascoltare qualcosa di nuovo s'era fatta spasmodica. Ma l'uscita dal gruppo di Clint prima e dell'altro chitarrista Troy McLawhorn (verso gli Evanescence) poi avevano rovinato un po' i piani della band, che tra un progetto parallelo e un altro si era persa, arrivando sull'orlo dello scioglimento.
Arriva però il 2011 e Clint e Troy trovano il tempo di tornare nei ranghi dei Dark New Day, giusto per partorire questo "New Tradition", in realtà una raccolta di B-Sides e qualche inedito.
Pessimi B-Sides e pessimi inediti, per un buon 80%.
"Tremendous", che pure in se non è malaccio, potrebbe però essere tranquillamente il riassunto di quello che questo disco rappresenta, a partire dal titolo: un album veramente tremendo, figlio di quel post-grunge che caratterizzava il precedente disco, "arricchito" da elementi punk-rock, funky e soft-rock che snaturano completamente il sound che ci aveva fatto conoscere e apprezzare i Dark New Day qualche anno fa.
Un'involuzione che mi ha ricordato sotto certi aspetti quella dei Lostprophets, ammorbiditisi e infighettatisi da "Start Something" in avanti. Per i Dark New Day è successa esattamente la stessa cosa.
Se vogliamo salvare qualcosa direi l'ottima "Come Alive" e la conclusiva "Burns Your Eyes", le uniche due tracce che ci riportano alla mente il valore reale di una band a cui 7 anni di pausa hanno fatto decisamente male. Anche "Sorry" ha il suo perchè, sempre che le scuse siano sincere.

Album da evitare a mio parere, questi NON sono i veri Dark New Day. Ascoltatevi "Twelve Year Silence" se volete divertirvi con della buona musica, perchè "New Tradition", a parte qualche raro sprazzo di luce, finirebbe esclusivamente per ammosciarvi le palle. Che rabbia.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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