Copertina 7

Info

Dvd
Genere:Power Metal
Anno di uscita:2011
Durata:103 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. CD1:
  2. INTRO
  3. FLAG IN THE GROUND
  4. THE LAST AMAZING GRAYS
  5. JULIET
  6. REPLICA
  7. BLANK FILE
  8. AS IF THE WORLD WASN'T ENDING
  9. PAID IN FULL
  10. INSTRUMENTAL EXHIBITION
  11. THE MISERY
  12. IN BLACK & WHITE
  13. LETTER TO DANA
  14. CALEB
  15. DON'T SAY A WORD/OUTRO
  16. CD2:
  17. PAID IN FULL
  18. 8TH COMMANDMENT
  19. REPLICA
  20. TALLULAH
  21. CALEB
  22. WHITE PEARL, BLACK OCEANS
  23. DRAW ME
  24. FULLMOON

Line up

  • Tony Kakko: vocals
  • Henrik Klingenberg: keyboards
  • Tommy Portimo: drums
  • Elias Viljanen: guitars
  • Marko Paasikoski: bass

Voto medio utenti

Una premessa è d'obbligo prima di iniziare questa recensione: io ADORO i Sonata Arctica. Parliamo di uno dei miei gruppi preferiti in assoluto, praticamente posso dire di aver iniziato ad ascoltare power con loro e ho un legame di affetto particolare per la band di Kemi, avendoli tra l'altro visti almeno 5 o 6 volte live. Ciò non toglie che in alcuni casi bisogna essere obiettivi, come in questo caso.

Iniziamo dunque ad analizzare questo "Live in Finland", nuovo DVD dei finlandesi dopo "For the Sake of Revenge" del 2006. Quella che ci troviamo ad analizzare è in realtà la versione con doppio CD, il primo contenente il live di Oulu e il secondo quello di Kemi, al Sonata Arctica Open Air II. Come gli appassionati sapranno il live di Oulu è stata una decisione di ripiego, dato che inizialmente il live registrato sul DVD sarebbe dovuto essere quello dell'Alcatraz di Milano. Scelta importante quella di selezionare la data italiana per le registrazioni, scelta che purtroppo è stata cancellata a causa dei soliti problemi organizzativi italiani, uno su tutti gli eccessivi costi e la fantomatica pericolosità dei giochi pirotecnici sempre presenti nei concerti dei finlandesi.

Cinque anni sono quindi passati ed è un lasso di tempo rilevante, soprattutto tenendo conto che nel frattempo i Sonata Arctica hanno visto un importante cambio di formazione, Elias Viljanen al posto di Jari Liimatainen alla chitarra, e hanno pubblicato ben due album, "Unia" e "The Days of Grays", album che hanno spezzato la critica a metà tra chi li vedeva come dei traditori del power metal e chi come dei coraggiosi innovatori.
Per quanto mi riguarda ho apprezzato particolarmente entrambi gli album, in particolare "Unia" che ho sempre valutato come un deciso tentativo di variare sonorità ormai usurate, aggiungendo una buona dose di progressive che i Sonata Arctica hanno saputo padroneggiare alla grande, partorendo perle quali "My Dream's but a Drop of Fuel for a Nightmare", "Caleb" e "In Black and White".
Inutile dire quindi che questo DVD è pieno zeppo di canzoni provenienti dagli ultimi due lavori, forse un po' troppo: è infatti letteralmente RIDICOLA, e lo dico con la morte nel cuore, la decisione di inserire una sola canzone proveniente da "Silence", il loro disco capolavoro. L'unica traccia del secondo album dei finlandesi è infatti "Tallulah", presente sul secondo CD, mentre nel primo zero, nada, niet. Motivo? Mistero.
Partiamo dal primo CD, dal sopracitato live di Oulu, dicendo subito una cosa importantissima: la scaletta, a parte la mancanza di canzoni da "Silence", non mi convince affatto. Le canzoni scelte non riescono a far spiccare il volo al disco, risultando troppo "mosce", in particolare per colpa di un Tony Kakko assolutamente non in forma, come dimostrano i troppi errori (ma su questi ormai ci abbiamo fatto l'abitudine in sede live) e i pochi tentativi di salire di tono con la voce, preferendo assestarsi su vocalità più basse. Meglio così piuttosto che stonare, certo, ma da un cantante con le qualità di Kakko è logico aspettarsi qualcosa di più.
Altra cosa che non mi ha convinto qui, ma che non mi ha mai convinto in generale, è Klingenberg. I suoni della sua tastiera in sede live non sono mai incisivi, suonando troppo "plasticosi", come se stesse suonando una pianola da 20€ e non una Roland AX-Synth. A cos'è dovuto questo mutamento non lo so, sta di fatto che non smetterò mai di rimpiangere Harkin.
Al solito ottima la prestazione di Portimo e dell'idolo delle donne Paasikoski alla sezione ritmica, mentre mi ha positivamente stupito Viljanen, che avevo avuto l'occasione di vedere già un paio di volte dal vivo e non mi aveva pienamente convinto. Qui invece è pulito e preciso in tutte le canzoni, anche in quelle che non gli "competono" non avendo suonato sui primi album, e si merita quindi un meritato applauso.
Detto questo ritorniamo al discorso iniziale: scaletta debole. Gran parte delle canzoni migliori vengono relegate al secondo disco, che infatti è di qualità eccelsa, ma dove sono ad esempio le "Abandoned, Pleased, Brainwashed, Exploited", "The Cage", "The Boy Who Wanted to Be a Real Puppet" e "My Selene"? Mistero.
Per onore di cronaca è giusto sottolineare come "Flag in the Ground", "Paid in Full", e "Caleb" siano suonate con grande perizia, riuscendo ad elevare un po' il livello del disco assieme ai grandi classici come "Replica", "The Misery" o "Letter to Dana". Che casualmente sono tutte, tranne la parte finale di "Replica", delle ballad. Perchè non inserire pezzi veloci dai primi dischi rimane quindi una domanda senza risposta.
Per fortuna però arriva il secondo CD a tirarci su il morale, sia dal punto di vista della prestazione vocale di Kakko, qui decisamente di livello eccellente, sia per la scaletta: "8th Commandment", "Draw Me" e la già citata "Tallulah" sono canzoni di un livello nettamente superiore a quelle presenti sul primo disco, alle quali si accompagnano alcune tra le migliori degli ultimi dischi, "Caleb" su tutte, e il capolavoro assoluto dei Sonata Arctica, non a caso scelta come canzone di chiusura, ovvero quella "FullMoon" capace di tirar letteralmente giù i palazzetti, sia nella versione "cavalcata" sia nella versione classica, quella qui presente.

In conclusione abbiamo a che fare con una pubblicazione di buon livello che si divide tra il "sufficiente" del primo disco e il "buonissimo" del secondo disco, il tutto però macchiato dalla mancanza di "Silence", ribadisco inspiegabilmente lasciato fuori dalle scelte. Cari Sonata Arctica, va bene evolvere, va bene non esagerare col passato, ma capolavori come "San Sebastian revisited", "Wolf & Raven" e "The End of this Chapter" hanno fatto la vostra fortuna e non è giusto dimenticarli e soprattutto lasciare che i vostri fans li dimentichino.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 13 dic 2011 alle 22:51

Sulla scaletta concordo pienamente, mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di un po' più veloce, le canzoni che hanno fatto dei Sonata Arctica una delle più importanti band Power Metal al mondo. Studio canto da tre anni, ancora poco se vogliamo, ma a giudicare da quello che ho visto penso che il povero Kakko non se la passi bene a livello di salute, e lo dico in qualità di fan che ha amato alla follia come ha cantato nel penultimo live, "For the Sake of Revenge", in cui se l'è cavata egregiamente con una scaletta non semplice. Sono rimasto davvero deluso soprattutto all'ascolto di Blank File, la canzone con le note più alte che abbiano mai composto, le quali note sono state prese tutte un ottava sotto... comunque sono rimasto anche io piacevolmente colpito da Eljas, che si sta rivelando QUASI all'altezza di Jani, vediamo cosa farà nel prossimo album (ho avuto modo di ascoltare dei suoi lavori da solista e spero ci metta lo stesso impegno che ha messo in questi ultimi). E io continuo a sentire a mala pena il basso di Marko...

Inserito il 30 nov 2011 alle 11:14

Tony Kakko fa kakkare....ma almeno ha il buon gusto di non fare troppe sovraincisioni sulle sue scandalose performance live. la scaletta invece secondo me è meno peggio di quello che puo' sembrare; nel senso che essendo già uscito un live nel 2006 che era una sorta di "best of" sarebbe stato poco saggio riproporre una setlist pressochè analoga....poi dal vivo si fa quello che teoricamente viene meglio e non sempre quello che è ritenuto più bello....o una via di mezzo insomma.

Inserito il 29 nov 2011 alle 12:27

Tony Kakko.......

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.