Vi rendete conto della carriera che hanno sti tre ragazzini qui, gli
Anvil? Trent'anni suonati di metallo duro e puro, senza quei compromessi che spesso facilitano la vita ad una band di lungo corso. Una vera e propria istituzione in campo metal in Canada e non solo, la band di Steve ‘Lips’ Kudlow ha sbagliato davvero pochi dischi, e sono ben lieto di annunciare che il qui presente “
Juggernaut of Justice” è l’ennesimo centro pieno. Forte, convincente come molte bands odierne non si sognano nemmeno di essere, prodotto bene e suonato meglio, questo nuovo capitolo della storia degli Anvil ci consegna una band che sembra ringiovanita, tanto è in forma sia a livello compositivo che esecutivo. Un anthem dietro l’altro, “Juggernaut of Justice” è talmente bello che potrebbe essere il disco perfetto per fare avvicinare il vostro cuginetto al metal, o per far scoprire a qualcuno chi siano gli Anvil. Dalla title track, alla potente “
Fuken Eh!”, giù giù fino al drum solo che apre l'indemoniata, swing/thrash, strumentale, strabiliante “
Swing Thing” (se non vi basta, ci sono anche due belle bonus tracks nell’edizione limitata), ma vi assicuro, sto facendo citazioni per mero dovere di recensione. Non c’è una song brutta, poco ispirata o poco ‘metal’, nella sua accezione più pura ed incontaminata. Ascoltare per credere, ad esempio, il riff ed il dipanarsi di “
Not Afraid”: miracolo, sembra uscito da un buco spazio-temporale, potrebbe essere una track di “Hard’n’Heavy”!
Poco da aggiungere: quando scendono in campo i pezzi grossi, non c’è altro da fare che goderseli, e ringraziare la sorte che bands come gli Anvil siano ancora in circolazione, ad insegnare ai pischellini come si fa il metal. Zitti e godete.
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