La copertina e il titolo del nuovo disco targato Nachtmahr possono trarre in inganno: quei toni marziali, quelle atmosfere che rimandano a certe ambientazioni storicamente catalogate sotto "propaganda di regime" corrono il rischio di rendere Semper Fidelis fastidioso, non tanto nella musica quanto nel messaggio (sempre che ce ne sia uno dietro). Ad ogni modo bisogna anche calcolare che nella musica si vive di immagini, di simboli, e che molto spesso non hanno alcuna finalità posteriore se non quella di creare scandalo e semplicemente di catalizzare l'attenzione. Venendo alla tematica principale... il nuovo disco di Nachtmahr è un buon esempio di come il genere Industrial/Harsh/EBM può trarre giovamento e linfa vitale da se stesso senza per questo dover sconvolgere le basi stilistiche su cui si fonda da anni, in sostanza una sorta di autarchia musicale che se ben sfruttata porta sempre e dei discreti risultati. Nel caso di Semper Fidelis tutto gira alla perfezione, i brani sono brevi ma incisivi, il beat elettronico ben si adegua alle atmosfere crude e ruvide di certe soluzioni che molto devono all'immaginario militante/militare, o pseudo-tale. Generalmente Nachtmahr si è sempre mosso in lidi sonori omogenei e poco inclini all'innovazione, in questo caso però è possibile riscontrare dopo pochi ascolti una certa eterogeneità di fondo che rende l'ascolto più fluido e scorrevole, oppure tutto questo è soltanto dovuto a dei brani dal forte appeal groovy e in alcuni casi anche catchy. Onestamente non lo so e forse non voglio nemmeno saperlo, quello che però alla fine dei conti emerge è un cd solido, concepito su idee semplici e dirette, ma non per questo banali o scontate.