Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:36 min.
Etichetta:Scarlet Records

Tracklist

  1. UNEXPECTED FATE
  2. ACES OF BLASPHEMY
  3. SALVATION FOR SALE
  4. USE YOUR BRAIN
  5. MICRO VIP
  6. BASTARDS
  7. BURIED ALIVE BY TRASH
  8. THE COUNTER-CRUSADE
  9. THE PREDICTION
  10. IN THE NAME

Line up

  • A.C. Wild: vocals, bass
  • Andy Panigada: guitar
  • Manu: drums

Voto medio utenti

Chi mi conosce sa quanto io adori i Bulldozer, fin da quando, eoni fa, ho iniziato ad ascoltare metal. Per me sono sempre stati più di una semplice band, perché al di là dell’aspetto musicale c’era quello attitudinale, che faceva invidia perfino a band straniere ben più famose del trio milanese. Con una sorta di sesto senso avevo pronosticato la loro reunion in tempi non sospetti, e così è stato, quindi in prossimità dell’uscita del disco ho subito chiesto al Graz se potevo occuparmi della recensione, e così eccomi qui. Beh, mai come questa volta mi sono pentito di aver fatto una richiesta del genere… E già da questa mia affermazione capirete che il disco in questione mi ha abbastanza deluso. D’altra parte stiamo parlando di una band culto per i thrasher d’annata, e quindi era lecito, dopo quasi venti anni di stop, attendersi non dico un capolavoro, ma quasi. Beh, questo “Unexpected fate” lascia un bel po’ di amaro in bocca, e la cosa mi infastidisce alquanto. Ho ascoltato più volte l’album, e non riesco a capire alcune scelte di A.C. Wild e Andy Panigada, a partire da alcuni riff, troppo forzatamente ‘violenti’, per non parlare della scelta dei suoni. Ok volere una produzione grezza e diretta, però forse hanno esagerato un pochino, soprattutto per i suoni degli assoli, veramente inascoltabili. Fermo restando che le classiche cavalcate in tupa-tupa sono presenti e A.C. Wild graffia ancora con la sua voce, ho come l’impressione, però, che la band abbia in un certo senso scimmiottato se stessa. È come se si fossero trovati a dover scegliere tra un disco volutamente eighties, e un album al passo coi tempi. Nell’incertezza è uscito fuori uno strano mix, ibrido e poco convincente. Non capisco molto neanche la necessità di affidare a Jennifer Batten e Kiko Loureiro la gran parte degli assoli, né quella di avere altre ospitate illustri come Billy Sheehan o Olaf Thorsen e Anders Rain, tutti musicisti lontani anni luce dall’attitudine grezza e diretta della band. Detto che il lavoro del nuovo entrato Manu dietro le pelli non è sempre preciso ma si adatta abbastanza bene allo stile del gruppo, resta ben poco da aggiungere. Il disco non è tutto da buttare, ci mancherebbe, però è come se mancasse qualcosa, in particolare quello spirito goliardico e irriverente che è sempre stato presente negli album dei Bulldozer. Sia chiaro, non mi aspettavo una nuova “Minkions” o una nuova “The derby”, non avrebbe neanche avuto molto senso, però una volta finito di ascoltare l’album si resta con un senso generale di insoddisfazione, ci si rende conto che i brani appena ascoltati non sono all’altezza della fama di chi li ha composti. A volte il rischio che si corre quando si raggiunge lo status di cult band è proprio quello di offuscare il mito con un disco non all’altezza del proprio nome, ed è proprio ciò che è successo ai Bulldozer. E credetemi, mi pesa moltissimo scrivere queste cose, ma d’altra parte l’obiettività mi porta a farlo. Chissà se non sarebbe stato meglio fare come tante altre band tornate di recente sulle scene, e cioè rodare il gruppo con una tournee, riprendere affiatamento, ragionare bene sui passi futuri e solo in un secondo momento entrare in studio per dare in pasto al pubblico un nuovo album. Probabilmente le cose sarebbero andate diversamente, ma a questo punto è inutile parlare dell’aria fritta. La realtà è questo “Unexpected fate”, e quindi dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo tra le mani. Però usare la parola ‘accontentarci’ quando parlo dei Bulldozer non mi garba molto…
Ora come ora spero di potermeli godere presto dal vivo sperando che almeno on stage le cose vadano decisamente diversamente…
Recensione a cura di Roberto Alfieri
I Bulldozer

tornano con un nuovo disco carico di riff e song ispirati; dalla recensione pubblicata qui su EUTK pensavo di trovare un disco deludente e invece sono soddisfatto. Bentornati Bulldozer!

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 14 lug 2009 alle 01:17

Su Youtube ho sentito delle anteprime e non mi son sembrate male.. Boh... Com'è sta storia delle collaborazioni con Jennifer batten, Kiko Loureiro e Billy Sheehan?!?!?!?!?!?!?!??!?!?!? È uno scherzo vero?!?!?!?

Inserito il 07 lug 2009 alle 20:22

adesso mi metto ad ascoltarli e spero che sia buono, speriamo bene...

Inserito il 30 giu 2009 alle 17:55

no l'ho ancora ascoltato. a sto punto ho un po' paura...

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