Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:57 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. THE TORMENT (INTRO)
  2. CHILDREN OF THE CIRCLE
  3. GONNA LIVE FOREVER
  4. THE PROPHECY
  5. I'LL BE YOUR FOOL
  6. EVERY BEAT OF MY HEART
  7. WHEN EMPIRES BURN
  8. MEANING OF LOVE
  9. THIS IS THE DAY
  10. SOMEDAY UTOPIA
  11. MY AMERICA

Line up

  • Bob Catley: vocals
  • Paul Hodson: keyboards
  • Vince O'Regan: guitars
  • Al Barrow: bass
  • Jamie Little: drums

Voto medio utenti

25 anni di carriera, la maggior parte dei quali passati come frontman nei Magnum, fondatori del pomp melodic hard inglese e fonte d'ispirazione dichiarata per Europe, Ten, Royal Hunt. Questo è l'invidiabile e onorato palmares di Bob Catley, che di recente ha intrapreso un fortunato percorso solista aiutato da Gary Hughes dei Ten, che ha anche supportato in tour (memorabile il suo set a Ponderano nel 2001). Per questo suo quarto CD Bob si è avvalso dell'aiuto del tastierista Paul Hodson, il cui stile ben si combina al sound di Catley, aggiungendo una buona dose di Hard Rock. I fans di Catley saranno tutti stupiti nel sentire per la prima volta la voce di Bob raggiungere tonalità simili a R.J. Dio o Meat Loaf. Questo succede già nell'iniziale "Children Of The Circle", puro Hard Rock con imponenti tastiere, affilate chitarre e refrain melodico degno dei migliori Royal Hunt, e "The Prophecy" è anch'essa molto heavy e sorretta da una buona ritmica con la voce di Bob che raggiunge l'epicità e il pathos di R.J. Dio. "I'll Be Your Fool" ci riporta invece in pieno Magnum sound, con una bella melodia e grandi cori, anche "Every Beat Of My Heart" è un melodic AOR con un ritornello che si stampa subito in testa (un brano molto radiofonico), con "When Empires Burn" si ritorna a sonorità più hard melodiche in stile Ten, ci pensa "Meaning Of Love" a calmare di nuovo l'atmosfera, una ballad in stile quasi AOR "magnumizzato". "This Is The Day" comincia con un attacco di tastiere molto prog (tipo Dream Thater in "Pull me Under") e si sviluppa in stile prog metal con dei bei cori ed un incedere quasi da fanfara, "Someday Utopia" è ancora heavy, Catley si improvvisa vocalmente Meat Loaf con buoni risultati. Si finisce con "My America" (ma nella versione digipack ci sono 2 bonus in più), brano hard folk celtico che sembra uscito dritto dritto da quel capolavoro di Gary Moore chiamato "Wild Frontier" (1987), comincia come una ballata celtica e diventa hard melodica in puro stile irlandese. Un gran bel disco che conferma la ritrovata vitalità e la voglia di stupire piacevolmente.
Recensione a cura di Carlo Viano

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