A Tear Beyond/La Maschera ed il Volto

A Tear Beyond è una nuova realtà, proveniente da Vicenza, che vive di molteplici suggestioni, concettuali e musicali. Decadentismo, romanticismo, filosofie occulte e, musicalmente, gothic metal che si contamina con richiami elettronici, medievali, orientali... Beyond, album di debutto, è un'opera affascinante, che la band presenta tramite concerti, mescolati a rappresentazioni teatrali.

Come nascono gli A Tear Beyond?
(Claude)Fisicamente nascono dalle ceneri di una realtà precedente, nata nel 2002 e che nel tempo ha subito molto cambiamenti (di line up e stili, pur aggirandosi sempre nei dintorni del gothic metal), evolvendosi fino a quello che siamo oggi. Io, Ian e Undesc, siamo quello che ne rimane. Agli inizi del 2008 si aggiungono a noi Vendra, già drummer progressive e thrash metal, Mantus, già dj electro e artista gothic, e Cance, con varie esperienze in bands gothic, death e folk metal. Concettualmente, invece, il progetto è assolutamente nuovo.
Parliamo proprio del concept dietro Beyond, che ho trovato davvero interessante...
(Claude) Il concept dell'album è rispecchiato dal nome della band: A Tear Beyond, Una Lacrima Oltre. Una lacrima e solamente una, come segno del passaggio avvenuto, in qualsiasi situazione: l'essere arrivato al di la del confine. Ho cercato di esplorare l'esatto istante del passaggio, che coincide con la Morte, la Trasformazione, il Limbo eterno, in cui non esiste più il futuro ma è perso anche il passato… insomma, la lama del rasoio. Mi piace pensare che chi ci ascolterà leggerà i testi e li interpreterà rapportandoli alla propria esperienza e realtà. Da questo concetto e dalla nostra attrazione per l'antica e vicina Venezia nasce l’idea delle Maschere. Io ci definisco come il filo d'aria che sta tra la Maschera ed il Volto, quella cosa che li tiene separati ed uniti, né l'uno né l'altra ma parte di entrambi (ed ecco ritornare il concetto di limbo). Tutto Beyond si sviluppa attorno a questo. La Rosa (l'Eleganza), l'Assenzio (la Decadenza), l'Ombra e la Luce (gli Opposti), l'Uomo Pazzo (la Pazzia) e l'Uomo Assiso (l'Erudizione e il Pensiero), il Vino (l'Istinto) sono quello che contraddistingue e mantiene al suo posto ognuno di noi nel vortice filosofico di A Tear Beyond.
Si evincono molteplici influenze…
(Claude) Tutti gli argomenti che vengono trattati sono riconducibili a sensazioni e stati d’animo importanti e profondi della vita o della folle psiche dell’essere umano. Si tratta di Amore e Morte (Lullaby for my Grave), Depressione (Rain on the Oblivion), Lussuria e Paura (Embraced in Hell e The Hunt), Dolore e Vendetta (By Tears and Sand), Potere (Necromancer) e così via... e tutto in qualche modo estremizzato. Credo si possa parlare quasi di primordialità dei sensi accoppiata alle atmosfere che comunque mi attraggono maggiormente e che vanno molto vicine a filoni di pensiero come decadentismo e romanticismo in particolar modo e a tutto cìò che circonda crepuscolo, occulto e profonda interiorità.
Parliamo della parte musicale... La prima cosa che spicca è la commistione del gothic black metal con generi come la musica sinfonica (Lullaby for My Grave), orientale (By Tears and Sand), elettronica, echi di musica medievale...
(Mantus) I nostri gusti musicali, pur riconducibili ad una sfera comune del gothic, hanno delle sfumature che li rendono leggermente diversi l'uno dall'altro. Ed è proprio questa compenetrazione la chiave per la buona composizione della nostra musica. In sostanza, ognuno di noi cerca di mettere la propria componente personale: le atmosfere barocche, le arie malinconiche, i potenti suoni elettronici del synth, gli arpeggi medievali ed orientali non sono altro che il tentativo di raccontare e rendere reali le nostre sensazioni e il nostro modo di vivere e vedere la realtà. Una realtà surreale, mistica, quasi magica e proibita. La realtà delle Maschere e di Beyond.
(Ian) Le influenze derivano da bands metal sia di stampo europeo, come Deathstars, After Forever e Nightwish, sia nipponiche, quali D'espairs Ray e Girugamesh. Per quanto riguarda le parti più ambient dell'album, si accostano a bands come Narsilion e Ordo Funebris, che, sebbene si allontanino dal filone metal, hanno ispirato concetti e filosofie musicali di Beyond. La song Necromancer ha uno stampo classico, che potrebbe essere ricondotto certamente agli Emperor.
La produzione è davvero professionale, inusuale per un'auto produzione. Come e dove è stata realizzata?
(Undesc) Volevamo fortemente che il nostro lavoro uscisse il più perfetto e professionale possibile e ci abbiamo veramente messo il cuore. Ci teniamo comunque a precisare che si è trattata di una coproduzione. Angelo Giordano ha, infatti, curato la parte di registrazione e di missaggio, che si è tenuta presso lo studio MODUS P.M. di Vicenza e la band si è occupata della produzione fisica e stampa del disco. Vogliamo, infine, ringraziare Simone Mularoni dei Domination Studio, il quale ha egregiamente curato il mastering finale del disco.
Chi è la voce femminile che appare in alcune parti dell'album?
(Claude) E’ un soprano in carriera di nome Alfiya Galiakberova, che gentilmente ha accettato di unirsi a noi in questo progetto. Abbiamo avuto l’onore di averla su Beyond per merito di Angelo Giordano, che è un amico in comune.
L'Italia non è mai stata particolarmente generosa con le bands che propongono il vostro genere, generalmente più famose all'estero che da noi. Come vedete il vostro futuro da questo punto di vista? Quali sono i vostri progetti futuri?
(Undesc) Dire che non siamo partiti pensando ad un'eventuale “fuga” all'estero sarebbe mentire... In effetti questo genere prospera molto più nel Nord e nell'Est Europa, e ci sono molti esempi di bands che non hanno avuto successo in patria, almeno all'inizio della carriera. Comunque l'amore per la nostra cultura e la nostra storia traspare in ogni aspetto dell'album, e ne siamo molto orgogliosi. Al momento siamo impegnati nella promozione di Beyond. Siamo sempre alla ricerca di locali dove suonare e recitare il nostro show e presto l’album sarà disponibile per il download attraverso i maggiori canali di distribuzione online (iTunes, Amazon, ecc...). Inoltre stiamo già lavorando sul secondo album, ma non vogliamo anticipare ancora nulla...
Spendiamo qualche parola anche sui vostri live, che so essere molto particolari…
(Undesc) Abbiamo sempre pensato che i nostri live dovessero offrire qualcosa in più... Non solo colpire le orecchie degli spettatori con la musica, ma anche affascinare gli occhi e le menti con le nostre visioni. Le Maschere e l'abbigliamento che indossiamo nel booklet dell'album sono riproposte nei concerti ed ognuno di noi si comporta esattamente come la Maschera che indossa. C'è molta teatralità; durante le intro di alcune canzoni abbiamo allestito dei brevi spettacoli. È stato bellissimo vedere arrivare al live per il lancio di Beyond parte del pubblico con abiti a tema e addirittura in maschera! Ci piacerebbe fosse sempre così, significa che chi ci ascolta e ci vede, in qualche modo, ci vive!
Intervista a cura di Laura Archini

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