Bejelit: answers from Beyond...

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Gruppo:Bejelit

Rieccomi a scambiare due parole con i Bejelit, come in occasione dello studio report, ritrovo nuovamente gli stessi tre interlocutori, i fratelli Capone, Sandro e Giulio, ed il cantante Fabio.
Partiamo subito all'attacco, provando a metterli un po' in difficoltà....

Mai pensato di cambiare nome al gruppo con uno nuovo tipo Heavy Boys of Arona o Metal Kids from Arona Lake?
Sandro: caspita, se la contendono bene con Bejelit questi nomi... se 9 anni fa ti facevi vivo e ce li proponevi risolvevamo più in fretta la questione del moniker!
Fabio: ma che vi fate le pere con il salame alla mattina appena svegli? Bejelit l'ho proposto IO!!!!! E guai a chi me lo tocca !!!!!!!
Beh... ho giocato un po' sull'accostamento a quei Children of Bodom che possono indubbiamente venire ricordati dall'opener "Rostov". Si tratta di un caso oppure di una scelta voluta?
Sandro: ammetto che più ascoltavamo "Rostov" in fase di composizione e di registrazione più ci venivano in mente i CoB anche a noi, per quanto la cosa non sia stata voluta fin da subito. Sia io che Daniele siamo fan di Alexi e compagnia quindi non posso dire sia del tutto un caso.
Fabio: Per precisare quando ho fatto la linea vocale non pensavo per niente ai bambini di Bodom !!!!
Molto più difficile trovare accostamenti simili per il resto dei brani, che si sono rivelati altrettanto validi ed allo stesso tempo talmente sfaccettati e ricchi di spunti da rendere la vita difficile ad un povero recensore... come avete lavorato sulla composizione dei pezzi?
Giulio: Mi fa piacere che tu abbia visto le diverse sfumature e atmosfere dell'album come un plus e non come un ostacolo alla compattezza dell'heavy metal. Quel che ti posso dire è che i brani sono venuti fuori in modo molto spontaneo e diretto, senza fermarsi particolarmente a “limare” qualche parte perchè ritenuta incompleta. Alla fine le diverse influenze e gli stili presenti in “You die and I...” sono nati insieme ai brani e non sono stati aggiunti in seguito. Potrei dirti che questo è un disco molto genuino seppur più complesso degli altri fatti e sicuramente “senza aromi aggiunti” eheh
Quanto ha influito il ritorno di Fabio? E quanto la sua esperienza teatrale?
Sandro: Si, il ritorno di Fabio ha ridato nuova carica al gruppo sia sotto il profilo live che sotto il l’aspetto compositivo. La sua esperienza teatrale ti assicurò che si è rivelata ma soprattutto si rivelerà molto influente. Credo che il 19 Marzo al concerto che terremo al Fabrik ne avrai un primo assaggio: stiamo lavorando sul rendere i nostri concerti sempre più degli spettacoli.
Non avete pensato di sfruttare questa sua esperienza per realizzare un video per promuovere anche l’aspetto visivo del disco?
Sandro: Certamente, in cantiere ci sono tante cose e a volte il problema è trovare il tempo di farle tutte ma ci stiamo lavorando proprio in questi giorni. Non ci abbiamo ancora potuto pensare poiché l’uscita del disco ci ha tenuti impegnatissimi nell’ultimo mese.
Siete appassionati di Manga, anche se avete (per il momento?) accantonato le avventure legate a Berserk, limitandovi a "Shinigami", ma non credete di essere ormai troppo grandi per fumetti, film horror, fantasy e ... ehm... l'Heavy Metal?
Sandro: parlando per me NO; ho ancora davanti qualche anno prima di reputarmi troppo grande per qualcosa.. anche se spero di non arrivare mai a dirlo in generale!
Abbiam deciso di accantonare per il momento l’argomento Berserk naturalmente: non è stata una scelta a monte ma mentre scrivevamo i pezzi ci rendevamo conto che uno dopo l’altro nessuno trattava l’argomento Berserk. Ci siamo trovati molto bene a trattare argomenti diversi e abbiamo avuto modo di mettere dentro i testi e le canzoni dei messaggi più profondi.
Fabio: il fumetto è un mezzo di comunicazione e espressione paragonabile al cinema, televisione, musica ecc ecc… non penso sia il caso di far leggere Berserk a un bimbo di 10 anni… quindi non è una questione di età leggere o non leggere fumetti... certo non leggo Topolino da almeno 15 anni... ma non ci sarebbe nulla di male comunque !!!
Abbiamo accennato al ritorno in formazione di Fabio, ma prima di raccontarci come sono andate le cose, ci presentate anche il resto del gruppo...
Sandro: io e mio fratello Giulio siamo rispettivamente chitarra e batteria/tastiere. Giulio è anche il nostro “tecnico” in fase di produzione musicale. Lavoriamo entrambi in uno studio di registrazione/sale prove. Io sono un po' il tutto fare del gruppo anche perchè grazie al mio lavoro ho molto tempo da dedicare alla band.
Al basso c'è Giorgio, la parte più ragionevole della band (eheheh) ovvero quello che ci ferma prima di fare cavolate! Si occupa moltissimo del lato “musicale” sia in fase live che in fase di registrazione curando gli arrangiamenti dei brani.
Alla chitarra solista Daniele, appassionato di manga ma sopratutto di chitarre.. credo che si stia facendo una collezione di RR:) Ha suonato per diversi anni nei Killin'Kind che ha lasciato da poco per dedicarsi anima e corpo alla band. Molti brani e praticamente la maggior parte dei soli sono scritti da lui.
Infine alla voce Fabio, rientrato nella band da 2 anni e cofondatore della band con me quando eravamo ragazzini che non sapevano come passare le loro giornate tra una seduta di D&D e l'altra.
Fabio ora vive a Roma e da diversi anni si è lanciato nel mondo dello spettacolo partecipando a musical e programmi televisivi nonché militando in diversi progetti musicali.
You Die And I: tu muori ed io.... beh, io che??
Giulio: Tu? Tu aspetta un momento a morire che prima ci sono un pacco di altre canzoni che vogliamo incidere e che devi assolutamente sentire:D
Fabio: tu muori e io ti aspetto ! Lo dice Astaroth, uomo poco attento ;)
Hai voglia di fare un excursus attraverso i vari brani che fanno parte del disco?
Rostov: in questa canzone parliamo di un famigerato serial killer russo, Andrej Chikatilo, ovviamente dal suo punto di vista. Non prendiamo alcuna posizione per quanto il testo risulti molto crudo in certi versi.
She's Lying 6ft Under: la disperazione di un uomo sulla tomba della sua amata.. Dovrà compiere una scelta... togliersi la vita o vendicarla.
Saint From Beyond: questa canzone rappresenta la mia personalità sia nella musica che nel testo. Ho messo dentro quello che sentivo e spero di essere riuscito a comunicarlo all'ascoltatore.
Your Personal Hell: l'orrore della dittatura raccontato in una chiave a cavallo tra il fantasy e il futuristico. In questa canzone viene anche richiamato un “cameo” al Bejelit, come oggetto in grado di realizzare i desideri ma rendere un uomo malvagio.
Astaroth: un demone cerca di richiamare l'attenzione di un'umanità che non ha ancora capito che non c'è differenza tra l'inferno e il paradiso.. angeli e demoni vogliono l'uomo morto quindi meglio vivere la propria vita al meglio senza pensare a quel che verrà dopo!
2K12 Nails: ancora Fabio non ci ha svelato il segreto di questa canzone! Ahahah, ne rimarremo anche noi all'oscuro!
Death-row: il braccio della morte raccontato attraverso le immagini di un film di Wes Craven del 1989: Sotto Shock.
Goodnight My Shade: la vera ballata di questo album. L'argomento è la solitudine: una frase che mi è stata detta per descrivere il testo di questa canzone e che secondo me calza a pennello è: la mia ombra mi ricorda che sono solo.
Shinigami: il brano è ispirato ad un noto manga che in questo periodo sta spopolando: Death-note.
Orfeo 10: il mito di Orfeo ed Euridice rivisto in chiave futuristica.
Non ho voluto dilungarmi sui testi sia per non annoiare il lettore e te sia per lasciare spazio all'ascoltatore di goderseli meglio. Voglio sottolineare che musica e testi hanno la stessa importanza in questo disco.. molte volte vengono presi sotto gamba.
E riguardo al lavoro di Robert Hoyem per il cover artwork?
Sandro: la nostra copertina ha lo scopo di creare un'atmosfera che introduca l'ascoltatore. Per quanto il tema della copertina sia molto crudo in verità è più simbolica di quel che sembra. Non vi sono ferite nella schiena dell'uomo trafitto dai chiodi ne una goccia di sangue. Quei chiodi rappresentano gli innumerevoli dolori che un uomo subisce, che si porta dietro, che lo fanno piegare in due: ed è impossibile liberarsene poiché ritorneranno sempre, è un circolo continuo: questo circolo è rappresentato dall'Ouroboros tatuato sul collo dell'uomo (non è facile da notare). Infine l'ouroboros richiama al cerchio, simbolo che abbiamo già usato anche nelle scorse copertine (l'eclisse rossa).
Per “Deathrow” avete collaborato con i The Queentet ed i Crasher, che ci puoi dire di loro?
Giulio: Riguardo ai The Queentet posso dirti che sono stati miei clienti agli Old Ones Studio per delle incisioni e vista la loro bravura e il fatto che noi stavamo lavorando a “You die and I...” è stato naturale chiedere la loro partecipazione sull'album. Inizialmente avevo pensato ad un uso più vasto delle loro capacità ma tempi e impegni ci hanno imposto una breve partecipazione in Death-Row. Alla fine la cosa non è necessariamente un male visto che è diventata la song con gli ospiti di questo album! E qui arriviamo ai Crasher, giovanissima band della nostra zona dedita ad un thrash classico e trita ossa! Cercando qualcuno per il refrain di Death-Row è stato automatico chiamarli per dare la giusta carica al brano!
Una curiosità, come mai nelle ultime battute di "Orpheo 10", avete inserito un conto alla rovescia in italiano?
Fabio: cavoli questo conto alla rovescia in italiano ha stranito tutti !! Perchè perché!? Perché sono italiano…perché conto meglio in italiano che in inglese e perché mi girava un po’ così !!! E perché…non lo so :) !!!
A proposito, non avete mai pensato di incidere un brano cantato in italiano?
Giulio: Diciamo che la cosa non è stata evitata in alcun modo ma semplicemente non se n'è presentata l'occasione giusta. Ora forse i tempi sono più maturi dato che abbiamo raggiunto una nuova alchimia come gruppo e anche una maggior libertà come musicisti...
Fabio: ma sì dai facciamo una canzone mezza italiana e mezza giapponeseeeeeeeeeeee !!!!!!
Non vi siete fatti mancare nemmeno alcuni show acustici... che ne pensate di fare uscire un EP con versione acustiche dei nuovi e vecchi (magari la stupenda "I Won’t Die Every Day") brani?
Giulio: Eh no, non ci siamo fatti mancare nemmeno questi, che a dirla tutta volevamo fare da tempo ma che abbiamo provato solo in questo periodo con grosse soddisfazioni! L'idea di un EP con delle versioni rivisitate in chiave acustica dei nostri brani non è per nulla brutta... potremmo seriamente pensarci magari in un formato speciale...chi vivrà vedrà:)
Fabio: si però con una orchestra Ungherese alle spalle e cantante lirica enorme inguardabile che ci accompagnano !!! Dai facciamolo e invitiamo pure Lady Ga Ga e rifacciamo Poker Face Unplugged con lei !!!!
In occasione dello Studio Report, solo qualche mese fa, eravate ancora alla ricerca di un accordo discografico, come si è poi evoluta la situazione?
Sandro: ad inizio Novembre siamo stati contattati da Corrado della Punishment18 records, che già conoscevo da qualche anno. E' stato un piacere vedere che si è interessato al nostro album per quanto l'etichetta fino ad ora avesse sempre trattato generi più estremi. A dicembre abbiamo ufficialmente firmato il contratto per l'uscita di You Die And I...
Venerdi avrò l'occasione di rivedervi dal vivo e porto testare la resa live delle nuove canzoni... qualche anteprima?
Fabio: mi friggono sulla sedia elettrica probabilmente…. sul serio… spero solo di resuscitare in tempo per cantare il finale di Death Row… io ce la metterò tutta… non sto scherzando !! giuro che ora sono veramente serio !
Your personal ... last words...
Sandro: Grazie Sergio per lo spazio che ci hai dedicato e per le.. anomale domande!! Perdona Fabio, è fatto così:P ahahah
Giulio: Bejelit are back in town!:D
Fabio: maaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa…. un duetto con una super donna no ????????
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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