Juglans Regia: il noce reale...

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Allontanatisi via via dal “classico metal”, gli Juglans Regia hanno imboccato un percorso musicale “bordeline” ma sempre di qualità. Questo ed altro (sopratutto il loro ultimo album “Visioni Parallele”) sono gli argomenti che affrontiamo con il bassista Massimiliano Dionigi ed il cantante Alessandro Parigi.

Pensando alla vostra più recente discografia, risulta difficile parlare di Heavy Metal, eppure avete sempre bazzicato le principali webzine e riviste del settore, generalmente con buoni riscontri, come lo spiegate?
(Max): Hai ragione nel dire che ascoltandoci risulta difficile parlare di heavy metal, però..... ogni volta che esce un nuovo disco lo inviamo a tante webzine/fanzine/radio ecc. Non facciamo caso al fatto che trattino rock, metal, prog, alternative ecc. Ovviamente non invio il disco a siti interessati esclusivamente a generi estremi, o a musica elettronica, ad esempio. Per il resto..... credo che la nostra musica possa risultare interessante anche per tanti ascoltatori di heavy metal.....
Ma al di fuori del circuito Metal esiste la stessa possibilità di esposizione mediatica?
(Max): Direi di no, anche se magari qualcuno potrà contraddirmi... A livello underground il metal è sempre stato un genere alimentato da tantissime fanzine/compilation ecc.
Gettando un'occhiata al primi passi del gruppo, quando vi chiamavate ancora Raising Fear, quanto è cambiata la vostra proposta musicale? Come e perchè c'è stata questa evoluzione?
(Max): ... la proposta musicale è cambiata molto. Ai tempi dei Raising Fear, e stiamo parlando del 1993, eravamo piuttosto influenzati dagli Iron Maiden e dall’heavy metal classico in generale, dalla NWOBHM ecc. Poi con il tempo siamo cambiati. Non sta a me dire se ci sia stata evoluzione o meno, mi limito a dire che siamo cambiati, come persone e (quindi) musicalmente... abbiamo ampliato gli ascolti e questo si è riflettutto nella nostra musica.
I gruppi che vi hanno influenzato sono cambiati nel tempo seguendo la vostra evoluzione, oppure è stato il vostro percorso musicale a venire influenzato e modificato da nuove formazioni?
(Max): Quando componiamo nuovi pezzi non ci ispiriamo mai a nessun gruppo in particolare; almeno fino ad oggi non è mai successo. Ovviamente ogni volta che scopriamo musica per noi “nuova” è probabile che questa piano piano si inserisca nelle nostre composizioni, questo sì... penso sia una cosa del tutto naturale.
Quali sono state in tutti questi anni le principali tappe per gli Juglans Regia?
(Max): Direi che ogni registrazione in studio ha segnato un passo importante nella storia del gruppo... personalmente ricordo con piacere la regitrazione di “The last gate” dei Raising Fear... la prima volta che mettevamo piede in studio di regstrazione, anche se per poche ore... poi “Il sogno”, registrato in piena estate 1997... c’era una bella atmosfera ... Anche “Prisma” del 2002 è stato importante... eravamo gli stessi di oggi più un tastierista, Lapo.... c’era molto entusiasmo.
Per quanto riguarda i concerti ... ne ricordo con piacere uno a Torino nel 2004, insieme a Nowhere, Fe...Dup e Media Solution. Tornavamo a suonare dal vivo dopo oltre un anno ed era il primo concerto con la formazione a 4, senza tastierista. Andò molto bene e tornammo a casa molto “carichi”, convinti che la cosa potesse funzionare...
Il cantato in italiano... è una scelta che ti obbliga a dei testi intelligenti?
(Alessandro): Quando mi metto a scrivere dei nuovi testi, seguendo idee ed abbozzi che ho immagazzinato nel tempo, non penso neanche lontanamente a come potrà sembrare il testo ultimato; certamente lo scrivere ed il cantare in italiano ti “obbliga” a cercare, perlomeno, di non risultare fin troppo banale o risentito, ma poi la stesura, l'utilizzo di certi termini e soluzioni è sempre stato un fatto molto personale ed un soggettivo modus operandi, mai troppo influenzato da fattori esterni o di mercato.
(Max): Diciamo che, almeno in Italia, se canti in inglese puoi permetterti di dire cose tipo “feel the power of my sword” o usare a iosa parole come “sky”, “high”, “fly free” ecc.. In italiano alcune di queste espressioni suonano sicuramente più banali....
Di cosa trattano allora le canzoni contenute su "Visioni Parallele"?
(Alessandro): In “Visioni Parallele” ho cercato di esprimere il mio pensiero su argomenti e problematiche ancora oggi di forte attualità, come l'ecologia o la ricerca dell'oro nero, senza dimenticare, poi, argomenti di carattere certamente più personale ed intimo; o, come nel caso della title-track, vere e proprie storie pensate e costruite pian piano e frutto della sola immaginazione.
Ho visto che avete ripreso "L’ultimo respiro" dal precedente album "Controluce", non eravate soddisfatti di quella versione?
(Alessandro): La versione precedente non ci aveva mai soddisfatto sino in fondo, mancando sia di compattezza che di sonorità più potenti, abbiamo deciso, quindi, di riregistrarla completamente...
(Max): ... e stavolta siamo contenti del risultato ottenuto.
Come mai al termine dell' intro "Dentro… il Palazzo" la risposta che viene data al telefono è: "Juglans Regia"?
(Max): Senza girarci troppo intorno... spesso chi legge il nostro nome non sa come pronunciarlo... il nome è latino e si pronuncia jùglans règia. Era per farlo sentire....Tutto qui (...)!!
Tra l'altro come mai a suo tempo avete scelto proprio questo nome da dare alla band?
(Max): Ai tempi dei Raising Fear cantavamo in inglese, o almeno.... ci provavamo. L’inglese però ci creava problemi di pronuncia e di scrittura (un testo a mio avviso deve essere pensato in inglese, non mi piacciono certe espressioni palesemente tradotte con il vocabolario ...). Decidemmo di provare “anche” con l’italiano, spinti anche dal crescente amore per gruppi che usavano, o meglio avevano usato, la nostra lingua.... Biglietto Per L’Inferno, Banco del Mutuo Soccorso, Quella Vecchia Locanda ecc. Per un periodo quindi, tra il 1994 e il 1995, continuammo ad alernare pezzi in inglese e pezzi in italiano... cercammo quindi un nome neutro... nè italiano nè inglese. Dopo varie votazioni, in un pub di Firenze, fummo costretti a far bere qualche birra in più al
batterista David per fargli accetare Jùglans Règia, l’unico nome che metteva d’accordo tutti tranne lui. Ancora oggi a volte ce lo rinfaccia ahahahha.
(Alessandro): ..........Juglans Regia, il nome latino del noce reale; sia per le numerose leggende che lo avvolgevano che per la particolare fisionomia della cariosside, molto simile ad un cervello umano.
Tornando al nuovo album, come sono nate le collaborazioni con Gianni Nepi dei Dark Quarterer e Riccardo Iacono dei Domine?
(Max): Conosciamo Riccardo da anni, anche lui è di Sesto Fiorentino... così, parlando... ci venne l’idea di fare un pezzo insieme e alla fine l’abbiamo concretizzata. Tra l’altro siamo molto soddisfatti di “Visioni parallele” (la canzone), una delle mie preferite del disco.
Gianni Nepi è invece un nostro idolo da anni, i Dark Quarterer sono per me il miglior gruppo metal italiano di sempre. Suonammo insieme nel 1995 a Quarrata, vicino Pistoia... negli anni è capitato di rivederci ai loro concerti ma niente più. Un giorno in sala prove abbiamo fantasticato sulla possibilità di avere Gianni ospite su un nostro pezzo. Il giorno dopo glie l’abbiamo chiesto e lui ha accettato con grande entusiasmo. Anche qui siamo molto contenti del risultato finale.... Gianni è un grandissimo cantante e invito chi non lo conosce ad andarsi a vedere i Dark Quarterer dal vivo.... per certi versi è gente di un altro pianeta...
Quali sono invece le collaborazione che sono rimaste solo a livello di "sogno"... o meglio allo stato di "Visioni Parallele"?
(Max): Nessuna, a dire il vero... o meglio... volevamo mettere una voce femminile in un brano ma non c’erano idee precise e non abbiamo approfondito la cosa. Vedremo in futuro...
Sogni ce ne sarebbero tanti, ma va benissimo così.
Non prendetela a male... ma l'unico aspetto di "Visioni Parallele" a non convincermi è stato l'artwork!
(Max): Ah, OK... non sei più mio amico! Che dire... noi siamo invece contentissimi del risultato finale, sia come idea che come realizzazione. Volevamo cambiare rispetto ai precedenti dischi, mettendo una foto in copertina... Magari nel prossimo CD torneremo ad usare un disegno, chi lo sa...
Cambiamo argomento: avete la possibilità di mantenere una regolare attività live?
(Max): In linea di massima.... no. Dopo l’uscita di “Controluce” suonammo abbastanza dal vivo.... abbastanza per i nostri standard, ovviamente. Poi nell’estate 2006 ci siamo un po’ fermati a causa di vari problemi. Ad oggi, dopo l’uscita di “Visioni parallele”, abbiamo suonato solo una volta dal vivo... forse faremo qualche data in autunno/inverno... vedremo. Non siamo comunque un gruppo da 20/30 concerti all’anno.....
Quali sono i prossimi impegni per il gruppo... al di là della pianificazione delle vacanze estive?
(Max): Macchè pianificazione delle vacanze estive... io ho già fatto le ferie.....
Stiamo componendo pezzi nuovi, due praticamente sono già pronti....
Stiamo valutando anche l’inserimento di un chitarrista e/o un tastierista in formazione... ti farò sapere!
Beh... la conclusione, "L'ultimo respiro", spetta a voi!
(Max): Grazie, ma di respiri speriamo di averne qualcuno in più!
Ti ringrazio a nome di tutto il gruppo per l’opportunità e mi faccio un pò di pubblicità: “Visioni parallele” e “Controluce” possono essere ordinati direttamente sul nostro sito www.juglansregia.com (oppure www.myspace.com/juglansregia ) a soli 10 euro complessivi (spese postali incluse).
Grazie a chi ci ha letto.
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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