Doomsword (Dark Omen, bass)

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Gruppo:DoomSword

I Doomsword non sono una band che necessita di presentazioni pompose perché se vi interessa il genere di sicuro li conoscerete, in caso contrario rimarrà comunque una band di culto a cui dare il giusto merito per aver conferito nuova linfa vitale ad un genere come l’epic. L’intervista che segue denota la grande disponibilità di una band che non si è montata la testa e che vuole esclusivamente essere apprezzata dagli estimatori del genere, senza ricorrere a sonorità più commerciali o al passo coi tempi. Onore ai Doomsword.

A:Cominciamo parlando del vostro nuovo disco, in uscita a fine settembre,
"Let the Battle Commence". Cosa vuoi dire a tutti i vostri fan, cosa
bisogna attendersi da questo nuovo capitolo targato Doomsword?

D: LBC è un disco veramente guerresco. Le tematiche che questo album affronta risiedono nella conquista della città di York da parte dei vichinghi Danesi di Ivar senz’ossa. La musica, di conseguenza, è uno spaccato delle scene di battaglia e delle riflessioni che essa ha comportato. Musicalmente il disco è più pesante del precedente e più “freddo”, ed anche la produzione dell’album è stata scelta in questa direzione. Le chitarre sono più pesanti ed il drumming è a tratti “estremo”. Rimane comunque inalterato il nostro sound e la nostra visione della guerra. Nei nostri dischi essa non viene celebrata, anzi, noi proponiamo le due facce della medaglia, sia quella del vincitore che quella del perdente, che spesso non ha combattuto meno coraggiosamente. In una canzone in particolare, “Deathbringer – blood on my hands”, si narra di un guerriero che chiede scusa, ad una donna mai vista, per l’uccisione, in campo di battaglia, del suo uomo.

A:Ho avuto il piacere di ascoltare in anteprima alcune tracce e la cosa che
ho notato è stata un deciso appesantimento del suono.

D: Oltre per le tematiche, abbiamo voluto spostarci in una direzione “live” del disco. L’album, di conseguenza, ha una parte di aggressività che riflette il nostro modo di stare “on stage”. Riteniamo di avere grandi possibilità dal vivo: chiunque ci ha visti te lo può testimoniare. Tutto quello che è stato registrato sarà reso ancor meglio in concerto grazie a quel nostro particolare “carisma”. In paesi più “distaccati”, come, ad esempio, nel nord della Germania, dove normalmente si guarda un live stando praticamente fermi, abbiamo ottenuto un riscontro incredibile, con ragazzi che facevano headbanging durante l’intero show e molti altri che cantavano a squarciagola i ritornelli o, addirittura, le nostre intere canzoni, senza fermarsi mai nel supporto e nel mostrarci calore.

A:Come vanno le audizioni per il vostro nuovo chitarrista. Vuoi chiarire,
se non è un fatto personale, le circostanze che hanno portato alla
separazione con il vostro axe-man?

D: Guardian Angel II ha lasciato il gruppo, con una decisione presa in comune tra lui e la band, a causa dei suoi numerosi ed improrogabili impegni professionali. La decisione è stata sofferta, ma inevitabile. Siamo comunque rimasti ottimi amici, e questo vale praticamente per tutti gli ex-membri dei DoomSword, infatti non ci sono mai stati litigi o rotture per motivi personali e caratteriali, fortunatamente! Per quanto riguarda le audizioni, sono partite alla grande, perché un amico e collega di GA II, già entusiasta dei nostri dischi, appena saputo della sua fuoriuscita, ha voluto fare un provino che, ti devo confessare, è stato veramente grandioso! E’ stato talmente bello riuscire subito a trovare una persona così preparata ed entusiasta che abbiamo deciso di non cancellare il nostro impegno del 26 Settembre a Colonia con i Jag Panzer, portando lui sul palco. Devo sottolineare però il fatto che continueremo le audizioni per vagliare più persone, ma è bello sapere di avere già un’ottima persona che ci affianca.

A: Il genere musicale che proponete è forse uno dei meno "commerciali" dell'intero movimento metal. Non ha però mai smesso di infiammare i cuori degli appassionati come voi. In che stato ti sembra la scena doom-epic?

D: Credo che sia in una buona forma. Ci sono continuamente band, nell’underground, che suonano questo genere e, grazie anche alle recenti ristampe di grossi nomi quali, ad esempio, Candlemass, anche i ragazzi più giovani hanno la possibilità di sentire sonorità meno pubblicizzate come il doom e l’epic metal. Quello che ci interessa è di entusiasmare un gruppo di appassionati che, anche se non molto numerosi, amano quello che amiamo anche noi e che farebbero follie per esso. Vorrei citarti due esempi su tutti: alcuni ragazzi ci hanno visto suonare a Giugno sia ad Amburgo che, una settimana dopo, a Francoforte, le quali distano come Milano e Napoli, oppure come quel ragazzo che pur di vederci suonare è arrivato da solo dal Giappone! Queste cose ti fanno capire che stai facendo qualcosa di importante non solo per te stesso.

A:Tra le vostre principali influenze ci sono sicuramente i Bathory. Come
giudichi il doppio album Nordland?

D: Sono due dischi molto belli e prediligo il secondo, ma sinceramente non credo che siano all’altezza dei capolavori quali “hammerheart” o “twilight of the gods”. E’ la mia opinione, ma credo che, in generale, sia condivisa un po’ da tutti. Mi è piaciuto moltissimo, parlando di dischi recenti, anche il secondo album dei Thunderstorm, che ho anche potuto apprezzare dal vivo, e vi posso garantire che sono una delle più grandi band doom attuali.

D: Oltre ai Bathory quali sono le influenze principali che ispirano il
vostro songwriting?

A: Come abbiamo scritto nel retro del nostro primo album, le nostre influenze principali sono Manilla Road, Cirith Ungol, primi Manowar, Warlord, Candlemass, Liege Lord e moltissimi altri. Ma oggigiorno posso dire che i DoomSword stanno percorrendo una strada tutta loro e che, per quanto riguarda il lato della composizione, abbiamo sviluppato uno stile personale. Certo che ciò componiamo è anche influenzato in parte da quello che stiamo correntemente ascoltando e da ciò che leggiamo, visto che i testi per noi sono una parte molto importante della composizione.

A: Nella vita svolgete un lavoro oltre a suonare o riuscite a vivere di
musica?

D: Dopo la scelta di adottare nickname, abbiamo insieme deciso di non parlare delle nostre vite private, ma ti posso assicurare che non c’è da parte nostra la benché minima intenzione di vivere di musica attraverso i DoomSword. Lo stesso genere che amiamo e che abbiamo deciso di suonare non lo permette, per cui non abbiamo nessuna speranza, e nessun interesse, in quel senso. Siamo consapevoli di poter avere grandissime soddisfazioni, e ti assicuro che io ne ho già avute tantissime. Ma sono ancora affamato!

A: Dovreste intraprendere a breve un tour che spero caldamente vi porterà a
toccare molte città italiane. Cosa ci si deve attendere da un concerto di
una cult band come voi?

A: Come ti ho detto all’inizio, moltissimo. Noi siamo molto aggressivi e pretendiamo che il pubblico non rimanga passivo. Facciamo di tutto per scaldare l’ambiente e per coinvolgere anche i meno interessati. Scarichiamo una rabbia e trasmettiamo una intensità che non può lasciare indifferenti. Io stesso ho ricevuto per la band calorosi complimenti da maestri con cui abbiamo avuto l’onore di
condividere il palco quali Manilla Road ed Omen!!!
Organizzeremo varie date, sia all’estero che, probabilmente, in Italia. Tutto sarà deciso entro la fine di Settembre, con l’uscita del disco. Cercheremo anche di toccare Paesi dove non siamo molto conosciuti in modo da fare una adeguata promozione all’album.

A: Nel panorama musicale contemporaneo, non solo in campo metal, in che
direzione sono orientati i tuoi gusti di ascoltatore?

D: Sono da sempre un divoratore di musica e, nella mia vita, vi partecipa al 99%
Ascolto ed amo l’heavy metal, in quasi tutte le sue sfaccettature, e mi piace anche l’hard rock Apprezzo molto la musica classica dei compositori più blasonati quali Wagner, Paganini e Mussorgsky. Ho qualche disco di progressive e digerisco male il blues ed il jazz, anche se tendo a non escludere tutto a priori visto che ci sono sempre migliaia di sottogeneri da considerare che talvolta si discostano anche di parecchio dal genere principale.

A:Grazie della disponibilità, se vuoi puoi fare un saluto a tutti i
lettori di EUTK.

Innanzitutto ringrazio EUTK per la possibilità offertaci e del supporto che offre al metal in generale. Spero che i vostri lettori abbiano la possibilità di sentire “Let Battle Commence” e di farsene una opinione personale. Spero, inoltre, che ci possiate finalmente vedere dal vivo, per una serata di martellante HEAVY METAL.

Intervista a cura di Alessio 'Slayer' Noè

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