John Dallas: Nothin' but a Good Time!

Info

Inutile cercare di nasconderlo … il rock degli anni '80, con tutte le sue contraddizioni e il suo fardello di cliché, ha ancora oggi un incredibile fascino, capace di attrarre anche chi quel periodo non l’ha vissuto.
La visceralità, la spensieratezza e la carica “eversiva” (vera o presunta) di quei suoni continuano ad attrarre il pubblico di riferimento e a questo punto non credo che tutto sia riconducibile a un diffuso fenomeno di sterile revival, dettato dalla mancanza di stimoli creativi.
Ovviamente in questi casi solo chi è in grado, per attitudine e cultura, di evitare di esibirsi in un omaggio semplicistico e superficiale, ha poi la capacità di essere credibile e non parodistico … John Dallas e i suoi pards hanno dimostrato, con il recente “Love & Glory”, di avere i mezzi per riproporre un certo modo di fare musica evitando gli eccessi di retorica … conosciamoli meglio grazie alle parole dello stesso cantante, di Andy Palermo (batterista e produttore del disco) e di Black Sam Carbo (bassista).

Ciao, grazie per la disponibilità e benvenuti sulle pagine di Metal.it! Iniziamo con una breve presentazione di John Dallas e con l’avvisare i nostri lettori sulle sue “appassionate & gloriose” intenzioni artistiche …
John Dallas: Grazie dell’invito, per noi è un piacere! Questo progetto nasce nel 2015 con l’album “Wild Life”. Dopo che la mia band i Red Burn si è disgregata, siamo, infatti, usciti con un album già pronto che io avevo precedentemente registrato con dei turnisti segreti. Ho mantenuto il mio nome d’arte come riferimento del progetto, appunto John Dallas, con la promessa che, a prescindere da chi fosse stato al mio fianco, io avrei continuato a produrre musica. Il mio obiettivo era di concentrare solo energia rock positiva, di quella che ti porta alla vita dopo una brutta batosta. Per me l’hard rock deve essere potente, positivo e arioso, deve alleggerire la vita e dare forza. E credo che con il secondo album, “Love & Glory”, io e i miei compagni ci siamo spinti ancora di più verso questo concetto! Quindi se c’è un obiettivo specifico … sì c’è …. al secondo ritornello di ogni brano, si può già cantare! Diretti, potenti, senza fronzoli!
Prima con il debutto (l’ottimo “Wild Life”) e oggi con questo nuovo “Love & Glory” è evidente che l’epoca aurea del Sunset Strip sia il principale riferimento della vs. proposta … cosa vi affascina principalmente di quel periodo e perché ritenete che quell’immaginario possa ancora avere impatto anche sui nostri tempi così diversi?
Andy Palermo: Non è una cosa voluta! Semplicemente per noi è la musica migliore, quello che abbiamo in testa non è legato agli anni 80 o a qualche cliché prestabilito. Semplicemente ci esprimiamo secondo quanto per noi è la musica più potente e d’impatto possibile. E se i nostri canoni coincidono con quelli dell’hard rock anni 80 va benissimo! Ma ripeto, non è una nostra ossessione rientrare in quelle sonorità. La questione va vista al contrario! Forse dopo il 1992 non è stato prodotto nulla di meglio!
Vi siete fatti un’idea di quello che è il pubblico dei John Dallas? A chi pensate possa essere indirizzata la vostra musica?
Black Sam Carbo: Tutti! Giovani, anziani, famiglie, ragazzini! Abbiamo avuto feedback positivi da un pubblico veramente eterogeneo. Sicuramente il pubblico che ci immaginiamo ai live è quello classico rock. Ma poi notiamo con piacere che veniamo assimilati velocemente un po’ da chiunque ci ascolta, o che ci ascolta per caso diciamo, ed è il nostro obiettivo! Dare energia positiva. Sempre. E fare casino!
Personalmente, addentrandoci nei contenuti di “Love & Glory”, rilevo l’attitudine spontanea e istintiva di un gruppo “culturalmente” molto preparato e assai abile nel trasformare la “nostalgia” in canzoni davvero coinvolgenti e divertenti. Come nasce un pezzo dei John Dallas?
John Dallas: Tutti i brani nascono in saletta. Siamo tutti dediti ai brani rock classici e siamo molto sensibili alle ballate e alle emozioni. Capita che uno di noi abbia un’idea e la sviluppiamo insieme. A volte uno di noi arriva con un brano già quasi fatto. Comunque ogni brano viene elaborato in saletta, insieme, col fine di renderlo comunque appetibile, e per farlo bisogna caricarlo delle nostre emozioni! Stando in 3 o massimo 4 minuti! Questa è la formula.
L’abilità nel gestire adrenalina e melodia è una caratteristica fondamentale del genere che vi colloca nel novero dei bad boys of R n’ R con uno spirito “sensibile” … è stato difficile far convivere queste due “anime” nelle canzoni di “Love & Glory”? Quali sono i brani di cui siete più soddisfatti e che vi rappresentano al meglio da questo punto di vista?
Andy Palermo: Personalmente avendo scritto “Waiting” e “Glory” direi questi due, ahahah. Penso che John sia orgoglioso dei suoi “Anymore” e “Dancing all Night” e Carbo sicuramente di “Drive me Tonight” e di qualcosa di un po’ più pesante. Ma avendo scritto tanti brani e avendone selezionati solo 11 per l’album, direi che siamo soddisfatti di tutti i brani. Altrimenti non li avremmo nemmeno inseriti. Ognuno di loro ha un ritornello orecchiabile e facilmente memorizzabile. Questa era la nostra unica preoccupazione a livello di scrittura! Amiamo entrambe le anime del rock, la potenza e le emozioni e quindi ci troviamo molto bene in entrambe le situazioni artistiche.
Io, in particolare, ammetto di avere una predilezione speciale per “Love never dies” e “Dancing all night” e mi piacerebbe sapere qualcosa di più di questi pezzi veramente emozionanti …
Black Sam Carbo: Grazie del feedback! Per “Love Never Dies” diciamo che la struttura musicale è ad opera di Tom Angeles, il chitarrista. Ma abbiamo contribuito tutti alla scrittura. Tutte le linee melodiche e il cantato le abbiamo costruite insieme, lasciando però molto spazio alla parte centrale del solo. L’obiettivo era dare all’ascoltatore emozione e tecnica! Per “Dance” invece, il brano è di John Dallas, sia nella musica che nelle linee vocali. L’obiettivo era di creare un’atmosfera un po’ più “fumosa”, diciamo notturna e pericolosa, ovviamente anche qui giocando con le parti, la tecnica e le emozioni.
Siete, come anticipato, al secondo full-length … il mondo della discografia è come ve lo aspettavate?
John Dallas: Dopo l’avvento di Internet e principalmente di Spotify, le regole discografiche sembrano fuori controllo o comunque non prevedibili. Sicuramente ci siamo spostati sulle nuove piattaforme, ma l’intento è quello di fare live e spaccare tutto dal vivo. Ci frega poco dei trend. Vogliamo emozionare divertendoci!
E la nostra “scena” sempre più congestionata e, spesso, superficiale nelle sue valutazioni, fino ad oggi, vi ha riservato più soddisfazioni o delusioni?
John Dallas: Più soddisfazioni che delusioni! Proponiamo il nostro show in ogni situazione possibile e posso dire che a parte il popolo rock, abbiamo molti fan tra un pubblico diciamo più pop, più familiare. Non ci siamo mai trovati in difficoltà
L’importanza dei live-show, per tutto il mondo della musica e in particolare per il rock n’ roll, è stata purtroppo forzatamente ridimensionata a causa della pandemia, ma in ogni caso la situazione per un gruppo italiano emergente non è mai stata facile … quali sono le Vs. valutazioni e prospettive in merito?
Andy Palermo: Accettare ogni situazione! Ogni live, purché ci sia un minimo riconoscimento! Non possiamo pretendere altro in questo momento. D’altra parte molti locali hanno chiuso, è vero, ma bisogna spezzare la politica del suonare gratis o pagare per suonare, altrimenti la qualità non verrà mai premiata veramente. Quello che voglio dire è che la crisi non deve giustificare lo svilimento della propria musica o del proprio album in uscita. E se il proprio prodotto vale, il pubblico lo sente.
In dirittura d’arrivo dell’intervista una domandina futile (o perlomeno, forse solo più “futile” delle altre …) … su quale album vi sarebbe piaciuto suonare? E ancora, qual è stato il primo disco che avete comprato?
Andy Palermo: Suonare su “Come on Over” di Shania Twain! Primo disco comprato “HighWay to Hell” degli AC/DC.
John Dallas: Cantare su qualcosa dei Guns N’ Roses o degli Hardcore Superstar sicuramente! Primo disco comprato “Back in Black” degli AC/DC.
Black Sam Carbo: Suonare su “Appetite for Desctruction”. Primo disco comprato “Vulgar Display of Power“ dei Pantera.
Siamo alla fine, rinnovando ringraziamenti e complimenti, non mi rimane che lasciarvi la possibilità dei commenti finali “a schema libero” …
John Dallas: Ragazzi tornate al rock, tornate ai live. Ne vedremo delle belle.
Peace & Love. Love & Glory!
Intervista a cura di Marco Aimasso

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?