Great Master: anima e corpo per l'heavy metal!

Info

I veneti Great Master a fine 2019 hanno pubblicato tramite Underground Symphony quello che probabilmente è il loro migliore album di una discografia comunque sempre all'altezza. Lo scoppio immediatamente successivo della pandemia gli ha purtroppo negato un'adeguata promozione dal punto di vista degli spettacoli dal vivo che sarebbero stati l'optimum anche per rodare la nuovissima lineup.
Ne abbiamo quindi approfittato per raggiungerli e sentire che aria tira dopo circa un anno e mezzo dal loro ultimo disco...

Ciao ragazzi e benvenuti sulle pagine di Metal.it! Innanzitutto complimenti per il vostro ultimo lavoro “Skull and Bones - Tales from Over the Seas”, peraltro anche da noi accolto in maniera decisamente positiva.
Il vostro ultimo disco probabilmente ha rappresentato una sorta di rinascita o perlomeno di ripartenza artistica, data la rivoluzione della lineup. E’ stato effettivamente così? Avete vissuto la sua realizzazione e pubblicazione in questo modo o tutto è avvenuto in maniera naturale?
(Manuel): Rinascita è il termine migliore per definire artisticamente Skull&Bones, e tutto il suo processo creativo è stato vissuto come un’evoluzione in modo del tutto naturale perché direttamente legata al progressivo inserimento dei nuovi elementi nella band, o almeno così l’ho percepito io.
Ogni nuovo musicista ha portato con sé un bagaglio personale di esperienza, competenza e sensibilità musicale che ha arricchito ogni volta il disco di sfumature e colori nuovi, sempre nel rispetto della direzione e tradizione musicale dei Great Master voluta dal nostro mastermind Jahn.

Immagine
A distanza di circa un anno dalla sua pubblicazione come vi relazionate ad esso? Cambiereste qualcosa a posteriori o siete decisamente soddisfatti di com'è venuto?
(Giorgio): È un album di cui andiamo particolarmente fieri, c’è stato un grosso lavoro dietro e per questo ci sta a cuore. Io personalmente sono entrato “in corso d’opera”, la struttura delle canzoni c’era già e mi è stato chiesto di lavorare agli arrangiamenti orchestrali e di inserire alcuni interventi di tastiera; il tutto ha poi preso forma gradualmente e in modo naturale. È stato un periodo di intensi scambi e confronti tra di noi per poter dare il giusto taglio a questo 4° album. Personalmente sono convinto che abbiamo ancora molte carte da giocare ma credo sia meglio scoprirle un po’ alla volta.

(Stefano): Beh tornando indietro si farebbe sempre qualcosa in modo diverso, diciamo che in questo caso le variazioni, per quanto mi riguarda, sarebbero abbastanza limitate. Trovare un modo personale di inserire uno strumento delicato come la voce, in una realtà così ben consolidata, è stata una bella sfida, ma mi è stata data tanta libertà di interpretazione e di gestione delle linee vocali, il che ha reso tutto più spontaneo.
Avete già in mente qualcosa per il prossimo album? Dovremo attendere i soliti 3 o 4 anni tra un disco e l’altro come solitamente avviene nel vostro caso? Sappiamo qualcosa a riguardo di un certo “Thy Harbour Inn”… ;)
(Giorgio): Oh beh, nel frattempo ci siamo dati da fare. Il covid ha purtroppo tagliato via ogni possibilità di portare quest’album in live, nell’arco di tutto il 2020, perciò abbiamo deciso di convogliare le forze per mettere in pentola qualcosa di nuovo ancora in via di completamento… non vorrei sbagliare ma dovrebbe trattarsi di un certo...“Thy Harbour Inn”;)
L’idea iniziale era quella di un mini CD che chiudesse il cerchio aperto con “Skull & Bones”: si tratterebbe infatti di canti tradizionali marinareschi che abbiamo riarrangiato in chiave metal secondo lo stile Great Master… poi Jahn si è lasciato prendere la mano e… non è più un mini! :D
Per quanto riguarda invece la nuova musica inedita dei Great Master non abbiamo intenzione di andare troppo in vacanza: la voglia di dire la nostra è ben viva e fervida.
A proposito di questo, cosa ne pensate delle dichiarazioni di Daniel Ek, CEO di Spotify, che ha dichiarato che un modello di pubblicazione ogni 3 anni è insostenibile per una band e che va pubblicata una novità almeno una volta all’anno?
(Massimo): Beh se fosse per noi un album all’anno sarebbe una gioia. Purtroppo per realtà come la nostra, tra vari impegni lavorativi e familiari, non è sempre facile. Inoltre è da sottolineare che molti gruppi come il nostro l’album se lo auto-produce, quindi, prima di cominciare a lavorarci su, bisogna essere certi di avere messo da parte i fondi necessari. Non è sempre facile, peró cerchiamo sempre di mettercela tutta e se una nuova release non esce proprio prestissimo, speriamo che la gente capisca e ci perdoni.

(Stefano): Qui bisogna vedere cosa si intende per novità.... se si considera qualsiasi contenuto (singolo, cover, live, ecc) allora posso essere d’accordo, è giusto tenere viva l’attenzione in un momento storico in cui si sgomita tra mille band, fermarsi per più di un anno è davvero rischioso! Se invece il riferimento è a nuovi contenuti proprio ex novo, quindi album interi, allora la cosa si fa più delicata, spesso quando a band, anche davvero blasonate, è stato imposto un ritmo di un album all’anno...i risultati sono stati abbastanza deludenti! Le pressioni temporali, a parare mio, portano spesso a brutte forzature artisticho-compositive!

Voi, sia come band sia come fruitori di musica, come vi ponete nei confronti delle piattaforme di streaming, sia in termini di “etica”, sia in termini di ripartizioni dei proventi? Ne fate un largo uso o comunque siete fautori di Spotify e simili o siete alquanto freddi al riguardo?
(Massimo): Sono dell’idea che lo streaming abbia completamente stravolto il mercato musicale!! Piattaforme come Spotify danno la possibilità agli utenti di ascoltare veramente tutto quello che vogliono e per i musicisti e produttori, di farsi ascoltare da tutti. Certo è vero anche che una volta c’erano solo i supporti fisici e che per ascoltare generi diversi da quelli proposti per radio, ci si doveva muovere da casa e cercare il CD del gruppo Power Metal preferito e quando lo si trovava era come aver trovato il sacro Graal!!! Adesso basta scrivere il nome su Cerca e il gioco è fatto. Tutto questo ha significativamente cambiato il concetto di vendita e l’utente finale paga solo un servizio e se una band non ha un certo numero di ascolti non riceve chissà quali proventi. Comunque io se ascolto un nuovo gruppo e mi piace, cerco di procurarmi il CD, fin quando ce ne sarà ancora la possibilità. Perché vedo ancora il supporto fisico come un piccolo tempio. Lo stesso vale per i film e i video giochi. Ma è vero anche che sono vecchio ormai!!
Il 2020 è stata una vera mannaia in generale, e nella fattispecie per quanto riguarda la musica dal vivo, con la cancellazione della quasi totalità degli eventi. Come avete vissuto questo stop forzato, che impressioni avete sul futuro della musica dal vivo e quali ripercussioni pensiate possa avere su una band come la vostra?
(Massimo): Il 2020?!? Anno funesto per i Live!!! Noi avevamo da poco firmato con la Rock On Agency, avevamo appena presentato Skull and Bones con un soddisfacente live release a Gennaio. Inoltre ad inizio estate dovevamo partire con un mini tour in Italia e un paio di date in Europa. Purtroppo la pandemia ci ha messo i bastoni tra le ruote. Sinceramente spero, prima di tutto, che questa situazione si risolva. L’importante è che si riducano i contagi e chi sta vivendo sulla propria pelle la Covid-19 guarisca presto. Il nostro pensiero va soprattutto alle vittime del virus e ai loro familiari. Spero vivamente che, appena inizieranno i Live e succederà, ne sono più che certo, la musica rinasca e travolga le nostre menti più forte di prima!!! Ogni uno di noi ha bisogno di lei!!! Non riesco ad immaginare una vita senza musica.
A proposito di 2020, siamo ormai agli sgoccioli (per fortuna!). Quali sono i dischi che più vi hanno segnato ed accompagnato in questi 11 mesi?
(Massimo): Io personalmente ho passato molto tempo in compagnia dei Judas Priest e degl’incredibili Helloween!!! Io di solito mi creo una playlist delle mie canzoni preferite e la ascolto fino alla nausea andando e tornando dal lavoro. Quindi un vero proprio album non ce l’ho!! Comunque ascolto obbligato è Powerslave degli Iron Maiden, Painkiller dei Judas, Keeper of the seventh keys Pt. 1 degli Helloween e mi piacciono molto e questa estate ho buttato su molte volte God hates us all dei Slayer!! Diciamo che sono un amante dei classici!!! E non nego che a volte mi sono sparato i nordici In Flames dove ascolto ripetutamente Ropes dell’album Sound of a playground fading!! E termino qui altrimenti gli altri mi cacciano dalla band!!!

(Giorgio): Anch’io più che dischi interi ho selezionato canzoni da varie band come Stratovarius, Angra, Helloween, Gamma ray, Almah, Dream Theater, Iron...
Cosa vedete nel vostro futuro? Con quali motivazioni ci si dedica anima e corpo, ore e denaro, in una band come la vostra? Cosa vi attendete e cosa noi dobbiamo attenderci dai Great Master?
(Massimo): Noi nel nostro piccolo non ci fermiamo, non ci siamo mai fermati!! Alla fine siamo un gruppo di amici, vecchi e nuovi che fanno ció che più amano e che ci vincola tutti!!! La passione per la musica e soprattutto per il Metal!! Anima e Corpo, ore e denaro alla fine sono solo un piccolo prezzo da pagare, ma che non ci pesa affatto.
I Great Master sono sempre in fermento, siamo pieni di idee e mattone dopo mattone andiamo avanti cercando di creare un prodotto che piaccia a noi e a voi.
Vi ringraziamo per il tempo concessoci e vi lasciamo terreno libero per le vostre considerazioni finali ed i saluti!
(Massimo): Grazie Gianluca e grazie a tutta la redazione di Metal.it.
Ragazzi è stato un anno difficile, l’Italia purtroppo è stata messa in ginocchio da questa calamità. Ma come abbiamo sempre fatto e sempre faremo, ci rialzeremo e guarderemo al futuro con nuovi occhi e nuova energia!!! Siamo ancora nel pieno dell’emergenza, ma non arrendiamoci!!! Un grosso abbraccio a tutti!!!
Intervista a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 13 feb 2021 alle 11:30

una band che amo molto e che nel suo piccolo ha tirato fuori dei gran bei lavori. le mie preferenze vanno al loro secondo e al loro terzo album (benché siano tutti davvero buoni).