Freternia: La Chiamata ...

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Gruppo:Freternia

Io e il Graz non abbiamo mai nascosto la nostra predilezione per i Freternia, una delle migliori espressioni del Power Metal svedese. Così dopo aver eletto "The Gathering" come uno dei migliori album del 2019, accogliamo il loro cantante, Pasi Humppi, sulle pagine di Metal.it

Sergio: Vogliamo parlare del vostro nuovo disco. Io e Gianluca riteniamo che abbiate realizzato un grande album e penso che probabilmente sia uno dei migliori album che ho ascoltato nel 2019. Quando avete intuito che sarebbe stato un “killer” album? Già dalle fasi di registrazione oppure dopo, quando avete iniziato a vedere la reazione dai fan e dalla stampa?
Pasi: È sempre difficile essere giudice della propria musica. Ti sembra sempre un album killer prima della pubblicazione. Facciamo musica che ci piace ed è difficile non amare questa musica. Poi c'è l'altro lato. Come sarà giudicato dai fan e dalla stampa? Questo album ha ricevuto ottime recensioni e una buona risposta da parte dei fan. Quindi credo di averci ritrovato proprio le stesse sensazioni che avevamo già provato noi del gruppo. Siamo estremamente grati per le belle parole di tutto il mondo e ovviamente umili al riguardo.
Graz: Spesso, soprattutto negli ultimi anni, una riunione si è rivelata principalmente un sinonimo di delusione. I risultati non solo erano solo molto lontani da ciò che era stato fatto prima dello scioglimento, ma secondo me finiva anche per rovinare il ricordo degli anni gloriosi. Al contrario, il 2019 ha segnato molti ritorni positivi, anche dopo molti anni: Possessed, Sacred Reich, Xentrix, Acid Reign, solo per citarne alcuni. Quello dei Freternia è stato probabilmente il migliore, con un disco che non solo non danneggia il passato, ma è allo stesso livello se non addirittura superiore. Come avete affrontato questa sfida con i Freternia di 20 anni fa?
Pasi: Il piano era di continuare da dove avevamo lasciato la band nei primi anni 2000. Non abbiamo mai sentito alcuna pressione di alcun tipo, ma volevamo solo fare un album dei Freternia poiché sentivamo di avere ancora un po' di musica da realizzare. Ad essere sinceri, alcune delle canzoni sono datate e risalgono al 2003 e all'album che abbiamo realizzato prima della lunga pausa. Altre canzoni sono fresche e scritte in stile Freternia, per così dire.
Graz: Qual è stata la chiave che vi ha convinto a prendere la decisione di riprovare e, tornando al passato, cosa è successo dopo "A Nightmare Story"? Entrambi i vostri dischi sono considerati, ora come in passato, molto positivamente all’interno della scena Power Metal, ma nonostante ciò vi eravate sciolti. Quali sono state le motivazioni?
Pasi: La decisione di tornare sulla scena fu presa in realtà a casa mia durante una festa in cui quasi la vecchia line-up dei Freternia si riunì per la prima volta dopo secoli. Peter Wiberg ha realizzato che ci sarebbe stato un ventesimo anniversario in arrivo e ha suggerito un'esibizione dal vivo per celebrarlo. Siamo tornati e capito che si poteva fare anche di più, e abbiamo iniziato a scrivere nuove cose per festeggiare. Purtroppo però Peter Wiberg non si è unito a noi per questo.
Dopo "A Nightmare Story" abbiamo, per così dire, sbattuto contro un muro. Non era più divertente fare musica e Tommie aveva deciso di trasferirsi a Stoccolma, lontano dalla nostra città natale di Borås. Bambini, famiglia e vita ordinaria si sono messi in mezzo per così dire. Io e Tomas abbiamo provato un paio di volte a scrivere nuove cose, ma a quel punto il tempo non era più quello giusto.
Graz: Solo quando ho recensito "The Gathering" ho notato che nel 2009 avevate pubblicato un EP con il nome "Age of War", ma non ha avuto seguito. Vuoi parlarcene?
Pasi: Sì, questo è un po' divertente dato che come band non abbiamo mai pubblicato ufficialmente nessun EP in quel momento. Penso che Tomas abbia caricato alcune canzoni su SoundCloud in quel momento e qualcuno ha tratto come conclusione che fosse un EP. Questo è uno di quegli sforzi fatti per riavviare la band di cui ho parlato sopra.
Graz: La vostra etichetta attuale è la ROAR, un greca che lavora da alcuni anni e che offre molti diversi generi di Metal. Come siete entrato in contatto con loro?
Pasi: Ho ricevuto garanzie su di loro da un mio amico che è molto coinvolto nell'attività musicale qui in Svezia. Gli abbiamo inviato alcune canzoni (come ad altre etichette). Quando abbiamo iniziato a parlare con loro, prima di tutto, li sentivamo onesti e professionali. Anche nel proporci l'offerta migliore. Finora siamo molto soddisfatti del loro lavoro nelle PR e simili.
Graz: Sicuramente vi siete ripresentati in un mercato completamente diverso rispetto a quando eravate agli inizi. All'epoca non c'erano streaming, né Youtube, né Facebook o altri social media, c'era solo l'inizio del fenomeno del download illegale, ma principalmente il mercato era ancora fiorente e si reggeva alla grande con le vendite di CD. Come vi ci siete ritrovati da questo punto di vista?
Pasi: Hai davvero ragione su questo. Il business è cambiato in molti modi e a volte mi sento come un dinosauro. Anche se hai una grande etichetta alle spalle e fanno la loro promozione, devi comunque essere attivo sui social media, interagire con i fan. E ad essere sinceri, tutto dipende dalla quantità di streaming che mi sembra il business di questi giorni ed è un po' triste che ci si dimentichi della cosa più importante. La musica! Continuiamo a fare musica per divertirci. Questa è la cosa più importante per noi.
Graz: Siamo sinceramente sorpresi di trovarvi così in forma, 17 anni dopo il secondo disco. È davvero possibile che abbiate smesso completamente di suonare durante questa lunga pausa? O hai fatto qualcosa nell'ombra? Solo per darti un esempio, la tua voce è identica a quella di "Warchants …"!
Pasi: Mille Grazie !!
Oltre a lavorare al computer, la maggior parte di noi non è più stata in nessuna band per la maggior parte del tempo. Quanto a me ho fatto il mio ultimo disco nel 2007 con una band chiamata Ablaze. Poi la vita familiare ha preso il sopravvento e non sono più stato coinvolto in nessun tipo di band o progetto fino al 2015 (se la mia memoria mi supporta bene). Poi nel 2017 sono stato in due diverse band: Cromonic (assieme a Patrik e Niklas) e Anbaric. E, in realtà, mi è servito come promemoria per ricordarmi quanto mi mancasse cantare. Sono contento che tu pensi che la mia voce suoni allo stesso modo e sì, è molto simile a quella dei tempi passati. Ma sono invecchiato nella voce come il resto del mio corpo hahaha
Sergio: Ma avete percepito una pressione extra nelle fase di composizione e registrazione dei brani, visto tutto il tempo passato dalla volta precedente? Qualche tensione nel dover salvaguardare l'eredità dei Freternia e non deludere i fan di lunga data?
Pasi: No, nessuna pressione in quel senso. Ovviamente volevamo che piacesse ai fan che ci seguono da tempo. Penso che sia pericoloso scrivere musica per soddisfare gli altri. Potrebbe portarti via la magia. Pensa a... molti album classici sono stati scritti prima di ogni tipo di successo. Dopo le band vogliono provare soddisfare il pubblico e la magia sparisce. Abbiamo scritto e registrato un album senza aspettative... abbiamo trovato un'etichetta e l'abbiamo pubblicato. Ora la parte difficile sarà il prossimo album... dove andiamo da qui?

Sergio: puoi fare un rapida excursus dell'album? Ci sono delle canzoni che occupano un posto speciale nel tuo cuore?
Pasi: Bene, secondo me puoi dividere l'album in due sezioni. Nuove canzoni e vecchie canzoni. Per iniziare con quelli nuovi: “Reborn”, “Dark Vision”, “In solitude” giusto per menzionarne alcuni. Volevamo che questo ricordasse sembrasse sia “Warchants & Fairytales“ sia “A Nightmare Story”, ma che ci portasse anche un po' più in là di dove eravamo rimasti. Su “Dark Vision”, ad esempio, puoi sentire l'atmosfera di “A Nightmare Story” a livello di tastiere. Simili a quelli di "New hope". “Reborn” ha invece tanto la velocità quanto il feeling di "Ride with the wind" da “Warchants & Fairytales“.
Poi abbiamo le vecchie tracce ... canzoni come “Fading World”, “Age of War”, “Eye” e “the Shadow of your Sins”, tutti risalenti al passato e a molto prima che decidessimo di riunirci. Avevamo alcune vecchie registrazioni demo che abbiamo riascoltato e riconosciuto che si sarebbero adattate perfettamente all'album.
Le tematiche dei testi sull'album sono varie. Non tutto è ispirato alla Fantasy, ma, infatti, sono ispirato anche alle esperienze della nostra vita quotidiana. E d'altra parte abbiamo alcuni temi classici dei Freternia in canzoni come "End of the Line" e "The Escape".
Nominare una qualsiasi canzone come la preferita è molto difficile per me e ovviamente posso parlare solo per me stesso su questo argomento. Ma se devo proprio citare qualche canzone, vorrei nominare "End Of The Line". Questa è una canzone che pensavo (ascoltandola nelle sue prime fasi) fosse noiosa. Poi si è trasformata durante la pre-produzione e ogni singolo membro vi ha aggiunto qualcosa di interessante. Secondo me è risultata... essere un capolavoro epico. E la stessa cosa potrei dire pure di molte altre canzoni.
Graz: Sappiamo che Johannes Nyberg, cantante dei vecchi ZONATA (un'altra band che ho apprezzato molto, specialmente sul primo “Tunes of Steel”) e l'inossidabile Mikael Dahl dei Crystal Eyes, che non sbaglia un disco nemmeno per errore, sono entrambi presenti su "The Gathering". Come avete previsto le apparizioni di questi ospiti? Siete amici o siete comunque in costante contatto?
Pasi: Viviamo tutti nella stessa zona della Svezia. In effetti Johannes vive a 200 metri da casa mia. A Johannes è stato chiesto di dare una mano con le tastiere dell'album poiché Tommie non aveva molto tempo (essendo il padre di 3 bambini). Ha fatto un sacco di lavoro e ha aggiunto alcune cose interessanti qua e là. Ha anche fatto alcune vocals poiché mi piace molto il suo stile di canto.
A Mikael Dahl è stato chiesto di darci una mano con i cori e così ha dato il suo contributo durante la sessione di registrazione. E sì, hai ragione ... vedere sia Johannes che Mikael metterci la loro magia va al di là di tutto. Hanno davvero un gran talento.
Graz: Alla fine degli anni '90, la Svezia era davvero l'icona del movimento Power Metal europeo: sia a un livello più alto, con Hammerfall o Nocturnal Rites, sia a un livello più piccolo ma davvero valido, con voi, i già citati Zonata e Crystal Eyes, e ancora Nostradameus, The Storyteller, Axenstar, Wyvern, Morifade, Persuader ... e molti altri! E la Svezia non ha così tanti abitanti! Come spieghi questa ondata? E oggi, a parte voi veterani, pensate che sia impossibile rivedere un tale movimento? Ci sono giovani Power Metal band oggi in Svezia, che possono ripetere anche parzialmente ciò che è stato fatto 20 anni fa?
Pasi: Abbiamo un ottimo governo che anche oggi finanzia cultura e musica. Ai tempi era ancora meglio, ma è sempre facile creare una band e trovare un posto dove provare in Svezia. Non so davvero se ho una risposta al perché così tante band arrivarono durante quell'epoca, ma ricordo quando gli Hammerfall pubblicarono "Glory to the Brave". Aprirono molte porte e accesero qualcosa nella musica metal svedese.
Per quanto riguarda le band più giovani, consiglierei i Vandor. Abbiamo suonato con questi ragazzi e, se proprio me lo chiedi, sono davvero in grado di emergere.
Non credo che la Svezia possa ripetere ciò che è accaduto 20 anni fa... ma spero sempre che esploda una nuova ondata di metallo svedese. Ovviamente abbiamo i Ghost e i Sabaton... e questo è sempre qualcosa.
Sergio: Ma molte persone credono che le band metal Heavy & Power non facciano altro che copiare le idee e usare le stesse formule dei gruppi più anziani poiché non hanno altro da offrire. Cosa diresti a queste persone?
Pasi: Bene, il Power Metal è uno stile musicale e... suona come del powermetal. Onestamente non credo che le band provino a copiare qualche cosa, è che suonano in modo simile, proprio come le band Jazz suonano in modo assomigliante.
I Freternia (almeno credo) non hanno mai suonato come una classica Power Metal band. Abbiamo sempre cercato di fare le cose alla nostra maniera. Eppure ci arrivano commenti che dicono che suoniamo come gli Helloween. È difficile essere unici oggi. Ma sicuramente ci proviamo.
Sergio: Beh... per chiudere questa intervista, hai qualcosa che vorresti dire ai vostri fan italiani?
Pasi: Abbiamo ricevuto un ottimo feedback dall'Italia. Siamo molto grati di aver potuto pubblicare dei dischi. Sentitevi libero di seguirci sui social, su Spotify etc… E già che ci siete... mandateci un saluto. Amiamo interagire con le persone :) Speriamo che qualche promoter in Italia ritenga che valga la pena portarci nel vostro paese in modo da poter incontrare nella vita reale!
Grazie mille ... ti auguriamo davvero tutto il meglio per il futuro!
Pasi: Grazie per l'intervista e buona fortuna con la vostra ‘zine!
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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