Steve Sylvester, i Death SS nel 2019 sono ancora pericolosi!

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Gruppo:Death SS
Al Lucca Comics&Games, prima del loro concerto siamo riusciti a fare una breve intervista con il cantante e storico frontman dei nostrani Death SS. Sul nostro canale YouTube, a questo link (http://www.youtube.com/watch?v=5r1S6BVR80w) trovate anche la versione video.
Ciao Steve, benvenuto sulle pagine di Metal.it! Vista la tua passione per il cinema Horror, ci sono nuovi film o serie che ti emozionano e incuriosiscono o non ti interessano?

No, è un bel pezzo che non seguo il cinema horror, perché ho poco tempo e le rare volte che ho un po’ di tempo mi diletto a guardare qualche film lo faccio in streaming un po’ casualmente, tra serie televisive più o meno horror, da The Walking Dead, American Horror Story o altre cose o se posso qualche volta mi guardo anche dei film vecchi, quei pochi che ancora non ho visto. Non seguo moltissimo le cose nuove. Non è che non mi interessano ma diciamo che ho la sensazione, dopo averne visti migliaia e migliaia che sia una genere che ha già dato, mi oriento magari più su altre cose. Più che l’horror cerco qualcosa più a 360 gradi, più inquietante, magari con dei risvolti psicologici, dipende, non sono attratto da filone specifico in questo momento.
Secondo te hanno senso le critiche mosse ai Death ss nel 2018-19? Mi riferisco alle critiche mosse dopo l’Agglutination festival dello scorso anno.

Non hanno senso nel 2019 e non avevano senso neanche prima nel senso che ormai sono cose che lasciano il tempo che trovano, noi non ci facciamo minimamente più caso. Di sicuro chi come noi fa rock e magari lo fa anche shock rock e dei connotati particolari, orrorifici/erotici eccetera è più nel mirino dei benpensanti rispetto a chi fa una musica più canonica, più istituzionalizzata. Questo è per la carica eversiva che il rock deve comunque avere, quindi da un certo punto di vista a noi fa anche piacere che i Death SS nel 2019 siano ritenuti ancora pericolosi, però a un certo punto che palle.
Il tuo libro/biografia “Il Negromante del Rock” avrà un seguito, visto che si ferma al 1982/4?

Si, ti anticipo che avrà un seguito, ci sto già lavorando da molto tempo. Se tutto va bene dovrebbe uscire nella primavera del 2020. Sarà un tomo molto corposo perché coprirà da dove si era lasciato il negromante, quindi dal 1987 più o meno come periodo, fino ai tempi attuali, stiamo parlando quindi di quasi 30 anni di storia, con tutti i vari retroscena/aneddoti che ne hanno comportato. Sarà corposo.
Se i Death SS nascessero nel 2019 avrebbero lo stesso impatto, grazie ai social o verrebbero snobbati come la solita band satanica un po’erotica?

È difficile rispondere a questa domanda perchè i Death SS si sono sempre evoluti nel tempo, quindi sono sempre stati anche testimoni di un certo tipo di cultura dei suoi tempi. I Death SS che sono nati nel 1977 hanno potuto e voluto divergere da quelli che sono oggi, perchè rispettavano una cultura dell’epoca. Quindi questo ci rende anche tra virgolette sempre attuali, per cui no, non credo che ci sarebbero state secondo me delle grosse differenze. Poi chiaramente ci sono tanti gruppi che hanno abbracciato un filone che noi chiamiamo horror music, guarda anche i Ghost e tanti altri gruppi che fanno ottime cose facendo musica metal con connotati orrorifici. Per cui l’importante è anche come lo fai, a prescindere da quante persone lo fanno.
Non hai Più vent’anni.

No, Purtroppo no.
Credi ancora a quello in cui credevi quand’eri giovane, in termini di satanismo/occulto e cose così?

Assolutamente si, ma io non sono mai stato satanista, nel senso in cui viene intesa di solito la cosa. Credo in un percorso che non ha mai fine, che ho cominciato quarant’anni fa e che non ho ancora terminato ed è un processo che va sempre avanti, è un arricchimento personale e culturale, una creazione di una propria filosofia di vita.
Hai citato prima i Ghost, segui la musica “moderna” e i nuovi gruppi che escono?

Seguo quello che mi capita senza andare a cercare particolarmente, però mi tengo aggiornato ovviamente.
Grazie Seteve, alla prossima!

A te!

Non dimenticate di guardare il video!

Intervista a cura di Carlo Masoni

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