Thundermother: il volto femminile del rock

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Ancora poco conosciute nel nostro paese, la “all female” band svedese Thundermother è una delle realtà più promettenti del panorama musicale scandinavo attuale. Fresche di pubblicazione del secondo capitolo discografico, “Road Fever”, che ha già guadagnato ottimi consensi worldwide, le svedesi sono pronte ad incendiare l’Europa portando con sé un po’ di sano rock n roll di matrice settantiana. Poco prima del loro concerto bolognese, di cui potrete leggere a breve un resoconto sulle nostre pagine, abbiamo incontrato queste simpaticissime ragazze, le quali ci hanno raccontato cosa significa essere una band tutta al femminile ai giorni nostri, senza disdegnare ovviamente la nascita del loro nuovo album.

Ciao ragazze e benvenute su Metal Hammer Italia. Benvenute a Bologna, innanzitutto. Come state?
Filippa: Hey, tutto bene!
Clare: Tutto bene. Grazie!
Abbiamo anche un’italiana qui con noi. Ciao Giorgia, come stai?
Giorgia: bene, grazie! Ciao a tutti!
Allora, rompiamo subito il ghiaccio e partiamo con una domanda semplice semplice. Vi andrebbe di parlarci delle Thundermother per tutti coloro che, purtroppo, non vi conoscono ancora o vi conoscono poco?
Filippa: Siamo una band rock n roll tutta al femminile proveniente dalla Svezia, come dicevi tu abbiamo una ragazza italiana nel gruppo e persino un’irlandese. Io, Filippa, ho fondato la band nel 2010 a Stoccolma, ho chiamato a raccolta un po’ di amiche fino a che non ho incontrato accidentalmente Giorgia proprio a Stoccolma! Per quel che riguarda la cantante, Clare, l’ho pescata su Youtube.
Veramente?
Filippa: Sì! Lei stessa si è trasferita in Svezia per rimanere nella band! È una cosa veramente fantastica!
La proposta della band si rifà molto al rock n roll degli anni ‘70. Tra l’altro, siete tutte giovanissime. Da dove deriva la scelta di ispirarvi al rock di quegli anni? Cosa vi ha spinte ad adottare queste soluzioni musicali? Chi vi ha influenzate maggiormente?
Filippa: Sai, ho sempre desiderato di essere nata e vissuta negli anni ‘70. Io stesso colleziono vinili, sono cresciuta collezionando vinili e quando avevo 12 anni, sono entrata in contatto con gli AC/DC. Ho amato da subito il sound e ho iniziato ad appassionarmene, ho amato tutti i loro album, sono i miei preferiti. Ho scoperto tantissime band di quegli anni e ascolto solo la musica degli anni ‘70, ahaha. Quando ho deciso di fondare le Thundermother, sapevo già che questa sarebbe stata la musica che avrei voluto suonare! Ho riferito la cosa alle ragazze non appena entrate a far parte del gruppo e ci siamo trovate d’accordo.
Giorgia: Anche io sono cresciuta con la musica degli anni ‘70, mio padre è appassionato dei Deep Purple, Creedance, quindi Jimi Hendrix, più o meno le basi sono quelle… Nella band tutte quante abbiamo influenze diverse individualmente: io, ad esempio, sono appassionata di death metal, la bassista è appassionata di heavy metal, tipo i Judas Priest… abbiamo tutte diverse influenze ma ci accordiamo con l’hard rock, il classic rock e ci divertiamo un sacco a suonarla, quindi veniamo da diverse esperienze…

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Giusto la scorsa settimana, è uscito il vostro album, “Road Fever”. La domanda qui sorge spontanea: perché avete intitolato l’album “Road Fever”?
Filippa: Oh, oh, oh! La verità è che non avevamo pronto nessun titolo per l’album fino al giorno prima della effettiva scadenza. Potevamo scegliere qualsiasi titolo. Quando eravamo in studio di registrazione, stavamo valutando le canzoni dell’album e ne abbiamo discusso per parecchio tempo, nessuna di noi era d’accordo, finché non ho reso la situazione più facile e mi sono detta: “Che ne dite di “Road Fever”?”. È stato un titolo preso a caso dato che noi siamo sempre on the road. Siamo sempre in viaggio per suonare…
Clare: Forse il tutto è successo dopo aver bevuto un bicchiere di vino.
Filippa: In passato abbiamo suonato con una band italiana chiamata per l’appunto Road Fever, ci hanno supportate quando siamo venute qui un paio di anni fa. È anche per questo motivo che abbiamo scelto questo titolo!
Clare: Sì e abbiamo deciso di incorporare il tutto nel brano “Rock N Roll Sisterhood”, perché nel frattempo stavamo lavorando ai testi del disco e questo brano è finito nel disco. Ci siamo dette “Perché non mettere Rock N Roll Fever”?
Filippa: Scusa per la risposta molto noiosa!
Come sono stati i riscontri ricevuti dal pubblico e dalla critica? E’ stato bene accolto?
Filippa: E’ andato molto bene, i feedback sono stati buoni! Molti hanno adorato i riff e qui ce ne sono tanti! Insieme a Giorgia abbiamo tirato fuori un sacco di assoli di chitarra e credo che tutto questo si riesca a percepire nel disco.
Clare: Molti paesi diversi come gli Stati Uniti, la Germania e l’Italia hanno scritto ottime recensioni su di noi.
Giorgia: Sì, stiamo andando molto bene, sia i fan che la stampa, persino i musicisti tipo gli In Flames, i Motorhead ascoltano il nostro album tutti i giorni in tour, c’è anche Danko Jones… insomma, riceviamo un sacco di complimenti e tanto supporto soprattutto! È bellissimo ricevere questi complimenti soprattutto supporto da parte loro.
Filippa: Io credo che in parte sia anche perché il sound è così organico e alla gente piace la musica old school! Arriva direttamente alle persone!
Una cosa che mi colpisce spesso quando ascolto i dischi che mi vengono sottoposti è ovviamente legata al sound. Forse sbaglio ad affermare questo, ma sembra che questo disco abbia un sound totalmente analogico, sembra uscito direttamente dagli anni ‘70, ha un gusto decisamente retrò. Cosa potete dirmi di questa scelta? Perchè avete preferito affidarvi all’analogico piuttosto che al digitale?
Filippa: Come dicevi tu, il processo di registrazione si è basato tutto sull’analogico, abbiamo registrato in uno studio che aveva strumentazione analogica originale, amplificatori grezzi, chitarre datate, tutto quanto era analogico! Volevamo trasmettere quella sensazione grezza tipicamente rock n roll e volevamo andare avanti con questa decisione, anche perché questi ragazzi moriranno presto ahahaha. Volevamo farli continuare a vivere e trasmettere questa musica per le generazioni future. Molta musica era già stata registrata a casa, conoscevamo le canzoni ancora prima di entrare in studio di registrazione e sapevamo esattamente come dovessero suonare, anche perché permettersi uno studio costa tantissimo, è molto costoso. In totale il processo ha richiesto tre giorni e mezzo, è stato veloce perché non volevamo che risultasse troppo maneggiato. Noi siamo una live band, volevamo dare una sensazione dal vivo al disco.
Clare: Il succo è che quando ci vedi suonare, capisci subito che quello che suoniamo è esattamente quello che ascolti sul disco. Il suono non risulta “troppo rimaneggiato”, troppo prodotto. Cerchiamo di mantenere quell’atmosfera live, perché già molte band quando sono in tour tendono ad aggiungere troppe chitarre, troppi effetti… la produzione così diventa massiccia e quando suonano live, non riescono a riprodurre quell’atmosfera resa tale sull’album. Ad essere sincere, molta gente ci ha detto che noi suoniamo meglio dal vivo che su disco, probabilmente a volte è vero, cerchiamo di mantenere quella caratteristica live sia su disco che sul palco, in modo da non deludere nessuno.

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Vorrei porvi le prossime due domande in modo giocoso e anche curioso: ipotizzando di dover descrivere la vostra proposta musicale, citando i 3 migliori brani di “Road Fever” per incuriosire ulteriormente l’audience, come descrivereste il sound della band e quali pezzi sceglieresti?
Filippa: Uhm. Io sceglierei “Thunder Machine” perché descrive esattamente chi siamo, ci rappresenta come band, è un brano che pian piano sviluppa un’atmosfera che richiama molto i Motorhead. Il nostro primo album era molto in stile AC/DC. Sceglierei poi “Rock N Roll Sisterhood”, anche questo brano descrive bene le nostre personalità, ciò che siamo ovvero delle ragazze che hanno trovato fortuna nell’industria musicale. Non ci sono molte ragazze come noi e volevamo avere una canzone che desse forza a tutte quelle ragazze che vorrebbero tentare questa strada. Solo unite si fa la forza.
Giorgia: Io direi “It’s Just A Tease”
Clare: Anche “Deal With The Devil”
Giorgia: o anche FFWF.
Filippa: Io credo che chi volesse iniziare a conoscerci, dovrebbe ascoltare “It’s Just A Tease”. Anche questo brano ci descrive bene come band, è un pezzo molto forte, potente, molto rock n roll.
Per quale motivo le persone dovrebbero ascoltare le Thundermother?
Filippa: Beh, in primis perché nessuno vedrebbe mai qualcosa di simile a noi. La gente dovrebbe assolutamente venire a vederci suonare dal vivo o ascoltare l’album, perché è un’esperienza che bisogna fare. Non ve ne pentireste!
Clare: Avranno certamente un orgasmo rock n roll, ahahahah!
Filippa: è molto atipico per una band al femminile avere nel gruppo una voce come quella di Claire, molto “whiskey”, graffiata. Anche questa potrebbe essere un’altra ragione per darci attenzione.
Giorgia: Un sacco di cose succedono sul palco, abbiamo un headbang furioso, un’energia molta alta, forte…
Filippa: Se non siete abituati a vedere molte ragazze imbracciare una chitarra, ascoltate il nostro album e capirete da soli!
E’ da poco partito il vostro tour. Come stanno andando le cose? Vi state divertendo?
Clare: Ci stiamo divertendo tantissimo! Aahaha. No, tornando ad essere serie, è tutto fantastico, le cose stanno andando bene. lo show che abbiamo tenuto la notte scorsa è forse lo show migliore mai avuto finora. La Germania e la Polonia sono state anche loro fantastiche, l’accoglienza è stata ottima, c’è ancora molto supporto nei confronti della musica rock n roll e questa è una cosa molto bella da vedere. Questa è una cosa che dico tutte le sere ma apprezziamo veramente tanto che la gente venga ai nostri concerti, che venga a vederci suonare, perché come spesso si dice questo è un genere che sta morendo… Abbiamo qui gli Scams e i Supercharger e anche loro sono band che mantengono vivo il genere, la gente viene a vederci per cui… Va bene!

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In questo tour siete accompagnate dai Supercharger, cosa potete dirci di questa band?
Clare: Noi siamo la band supporter, i Supercharger sono gli headliner del tour. Sono una band veramente molto energica, fanno anche loro rock n roll e anche loro sono uno di quei gruppi che bisogna vedere dal vivo.
Filippa: Anche gli Scams sono fantastici, vengono dalla stessa città in cui viviamo io e Linda, lo stesso posto dove abbiamo dato vita a questa band. Abbiamo avuto modo di suonare rock n roll molti anni prima che io fondassi le Thundermother.
Questa è forse una domanda un po’ scontata ma cosa dovranno aspettarsi gli spettatori che verranno a vedervi questa sera?
Clare: Tantissima energia, tanto rock n roll e divertimento puro! Sai, molta gente quando ci incontra ci dice: “Oh voi ci regalate dei sorrisi”. Noi amiamo quel che facciamo e quindi vorremmo che le persone del pubblico lo amassero a loro volta. Anche se a volte ci troviamo di fronte a pochissimi spettatori, diamo sempre il 100% di noi stesse, a volte anche il 110% perché per noi è importante dare tutto ciò che abbiamo. Non sappiamo mai chi verrà a vederci e vogliamo assicurarci di dare il massimo.
Filippa: A noi piace divertire ed intrattenere il pubblico, abbiamo personalità molto piacevoli ed interessanti.
Clare: Molte band si limitano a regalare una performance, mentre secondo me noi siamo capaci di offrire una performance e intrattenere il nostro pubblico. Se un’artista possiede entrambe le caratteristiche, allora è sulla via giusta.
Filippa: Io credo che certamente noi offriamo entrambe le cose.
Essendo voi una band tutta al femminile, la domanda sorge spontanea: cosa ne pensate del cosiddetto female-fronted metal? Molti sono stati i pareri discordanti su questo movimento, poiché si tende a pensare che una band che ha una cantante femmina tenda a puntare solo ed esclusivamente sull’immagine e non sulla musica. Altri, invece, credono che la variante femminile dia una marcia in più alla band. Voi cosa ne pensate?
Clare: Noi non puntiamo tutto sull’immagine, e credimi, potremmo farlo, mostrare il nostro corpo, metterci in mostra, ma verresti poi conosciuta solo per quel motivo e non per la musica che proponi! Quando ci vedi, non ti viene da pensare a qualcosa del tipo “Oh queste ragazze sono semi-nude” o altro, noi cerchiamo di dare più peso alla musica piuttosto che all’immagine.
Filippa: La prima cosa che viene sottoposta al tuo giudizio quando ci vedi suonare è sicuramente la nostra energia. Penso che sarai d’accordo con me se questa sera rimarrai qui per vederci sul palco.
Al momento, quali sono i vostri progetti?
Clare: Al momento abbiamo stabilito dei contatti con il Giappone, per cui avremo modo di suonare là, poi andremo negli States dove abbiamo già avuto tantissime recensioni…
Filippa: Andremo anche in Francia, Regno Unito e Germania. Il prossimo passo sarà appunto suonare in Francia, Germania e Regno Unito… e se vorrete, cercheremo di ritornare in Italia, sempre se ci vorrete qui!
Visto che siete in procinto di prepararvi per la serata, vi ringrazio per averci concesso questo spazio e vi invito a condividere i saluti finali con i nostri lettori!
Clare: Grazie mille Italia, per me sarà un grande piacere suonare per Bologna questa sera, così come lo è stato per Verona la notte scorsa. Se verrete, avrete modo di apprezzare il nostro show e se potete, date un ascolto al nostro album. Sono sicura che ci rivedremo molto presto!
Filippa: Grazie mille!
Giorgia: Ciao!
Intervista a cura di Arianna G.

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