(28 marzo 2013) Steven Wilson@Teatro della Luna, Milano - 28/03/2013

Info

Provincia:MI
Costo:Da € 30 a € 40 + d.p.
Già solo i visuals di questo concerto avrebbero meritato il sold out. Quaranta minuti prima che gli artisti salgano sul palco le luci si fanno soffuse e sull'enorme fondale compare una enorme luna piena, che campeggia nel cielo notturno mentre nubi ora leggere come zucchero filato, ora più pesanti, le passano davanti (quasi tutti i video erano in bianco e nero, alcuni in seppia). La musica di sottofondo diventa misteriosa, qualcosa che ricorda l'ambient di Brian Eno... E' uno stupendo pezzo dei Bass Communion, side project di Wilson con Robert Fripp dei King Crimson. All'inizio non si notano cambiamenti poi, impercettibilmente, la superficie lunare comincia a cambiare ed appaiono ombre che prendono sempre più una forma definita. Volti cominciano a formarsi: umani, maschili e femminili, e di fantasmi. I volti diventano ben chiari ed hanno tutti una espressione malinconica, spaesata; le espressioni si sovrappongono fino a diventare il volto della copertina dell'ultimo album di Steven Wilson. Quando alle nove sale sul palco l'atmosfera onirica è palpabile e continuerà fino alla fine, supportata dai brani scelti. Per tutto il concerto sullo sfondo continueranno a passare bellissimi filmati fatti ad hoc per ogni canzone, con l'apoteosi del cartone animato che illustra la storia di The Raven That Refused To Sing. A metà serata un telo trasparente viene calato davanti ai musicisti e The Watchmaker viene introdotto da un video, una sorta di cortometraggio, dopodiché per un paio di brani suoneranno dietro il telo illuminato, che, oltre a permettere di vederli, ne amplifica le ombre, creando una band fantasma che accompagna quella reale. Il fantasma, la presenza, sono concetti che si ripresentano di continuo, essendo il nuovo album una raccolta di ghost stories vittoriane. Musicalmente un concerto come questo è come essere su un'altro pianeta, assesta un colpo all'autostima di qualsiasi musicista. La chitarra di Guthrie Govan fa impallidire molti virtuosi dello strumento e lo stesso dicasi per Adam Holzman all'organo e al piano elettrico, Nick Beggs al basso e allo stick, Theo Travis con i suoi flauto e sax ed il batterista Marco Minneman, che dopo questa data dovrà abbandonare il tour, come ci viene detto da Wilson. Per trovare dei termini di paragone in ambito moderno bisogna partire almeno dai Rush. I pezzi da The Raven That Refused To Sing dal vivo sono stati snelliti, rispetto agli arzigogolii di scuola prog anni '70 del disco, ed è possibile ammirare la perizia tecnica di ciascun musicista, lasciandosi allo stesso tempo ammaliare e trasportare da queste suite luminose e piene di energia, artistiche nel senso che gli si dava in quel periodo, cioè l'arte per l'arte. Risultano anche meno retrò e più contemporanee. Si è attinto largamente anche dal precedente Grace for Drowning con Postcard, Deform to Form a Star, Index, No Part of Me e Raider II, mentre da Insurgentes sono state prese solo la title track e Harmony Korine. Nonostante lo spettacolo sia demandato ai visuals e gli artisti si dedichino quietamente al proprio strumento, Wilson ha un approccio più hippie: come sempre a piedi scalzi, si muove e tal volta si agita, seguendo il ritmo della musica, incita i propri compagni e parla spesso con il pubblico, pacato ma sottilmente ironico. Manifesta dei dubbi sulla scelta del suo agente di far ospitare il tour in un luoghi con posti soltanto a sedere ed esorta quelli che lo preferiscono ad alzarsi in piedi ed avvicinarsi sotto il palco. Inutile dire che quasi tutti hanno optato per questa seconda soluzione, applaudendo. I pezzi sognanti ci conducono alla fine del concerto, chiuso da Radioactive Toy, dal primo album dei Porcupine Tree, composto interamente da Wilson e suonato con l'aiuto di session men, quindi a tutti gli effetti un lavoro solista. Brindisi alla nostra salute con un white russian. Ad accompagnare il ritorno nella realtà sono le note in sottofondo di Ljudet Innan dei Storm Corrosion, altro splendido side project insieme a Mikael Åkerfeldt degli Opeth.



Questo è il video di The Raven That Refused To Sing
http://www.youtube.com/watch?v=u4XevlloPY4

Setlist

Raven Artwork Video
(Bass Communion song)
Luminol
Drive Home
The Pin Drop
Postcard
The Holy Drinker
Deform to Form a Star
Watchmaker Intro Video
(Bass Communion song)
The Watchmaker
Index
Insurgentes
Harmony Korine
No Part of Me
Raider II
The Raven That Refused to Sing

Encore:

Radioactive Toy
(Porcupine Tree song)
Ljudet Innan
(Storm Corrosion song)
Report a cura di Laura Archini

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 apr 2013 alle 20:30

C'ero anche io!!! Dopo i Muse a San Siro per The Resistance, quindi quasi tre anni fa, questo è il mio secondo concerto, data anche l'età piuttosto giovane... mi sa che ho fatto una cagata, dopo una cosa del genere non credo di poter andare a vedere qualche altra esibizione senza dare di gomito a chi era con me dicendo "però Wilson..." Serata bellissima, mi ha profondamente emozionato!!! Ci sono andato con il mio gruppo, e siamo usciti con una voglia di suonare incontenibile, il che per me vuol dire tanto!!!