"Il negromante del rock" , Steve Sylvester racconta i Death SS

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Pubblicato il:04/02/2012
Inserito il 13 mar 2012 alle 16:42

Tutto molto bello ma la copertina è indifendibile.

Inserito il 22 lug 2017 alle 22:35

È un libro che evoca sensazioni prive di conclusioni.Piu' che altro apprezzi i Death Ss per ciò che probabilmente propongono nella loro musica fuori dagli schemi dai principali usi dall'ordinario, del costume retrogrado. L'autore/scrittore A.Pike insegna la stessa dottrina luciferina in Morals and Dogma, che probabilmente è il libro massonico più letto e onorato di tutti i tempi: «Il vero nome di Satana - dicono i cabalisti - è quello di Yahwéh al contrario; poiché Satana non è un dio nero, ma la negazione di Dio. Il diavolo è la personificazione dell'ateismo o dell'idolatria. Per gli iniziati, egli non è una persona, ma una Forza, creata per il bene, ma che può servire anche per il male. Egli è lo strumento della Libertà o della Libera Volontà. Essi rappresentano questa Forza, che presiede alla generazione fisica, con le sembianze mitologiche del dio cornuto Pan; da esso proviene il caprone del Sabbat, fratello dell'Antico Serpente e del Portatore di Luce o Fosforo, con i quali i poeti hanno costruito il falso Lucifero della leggenda» .Ecco perché canzoni come Kings of evil o il rilascio di Black mass.Ciò nonostante, è un aspetto che esiste. La Sacra Scrittura ci ammonisce a non mescolarci in modo sconveniente con gli increduli.