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Info

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Genere:Power Metal
Anno di uscita:2001
Durata:55 min.
Etichetta:Elevate Records

Tracklist

  1. GATE OF WISDOM
  2. LEGEND
  3. UNDER THE FLAG OF MARY READ
  4. THE BRAVE
  5. EMOTIONS
  6. OBLIVIONS
  7. LADY OF SILENCE
  8. THE MYSTERY OF LOVE
  9. PAGANINI'S NIGHTMARE (THEME FROM CAPRICE #5)
  10. ASCENSION
  11. HAMELIN
  12. DR. FAUSTUS

Line up

  • Ramon: vocals
  • Aldo Lonobile: guitars
  • Andrea Buratto: bass
  • Paolo "Paco" Gianotti: guitars
  • Antonio Agate: keyboards
  • Luca Cartasegna: drums

Voto medio utenti

I Secret Sphere hanno deciso di ri-registrare "A Time Never Come", il loro secondo album uscito originariamente nel 2001, con la formazione attuale, con nuovi arrangiamenti e anche una nuova grafica. Gran bel disco cui sono particolarmente affezionato, e che avevo recensito già ai primordi di Metal.it, una delle tante recensioni che non fanno più parte del database del sito.
Beh.. si rimedia facilmente: ecco cosa scrissi ben 14 anni fa...


[... Dopo l'ottimo "Mistress of the Shadowlight", uno degli album che più ho apprezzato nel 1999, aspettavo con l'ansia del fan il secondo album dei Secret Sphere. Ed il gruppo alessandrino con "A Time Never Come" riesce superarsi, e lo fa ampliando di parecchio il proprio discorso musicale. Sulle basi piuttosto classiche del precedente album, ecco che si fanno notare immediatamente parti ritmiche e soliste thrashy, così come gli innumerevoli cambi di tempo presenti. I Secret Sphere confermano di avere sia la tecnica necessaria, sia la capacità di rendere il tutto fluido ed apprezzabile sin dal primo ascolto (anche se certamente nessuno sentito l'album una volta potrà evitare di riascoltarlo!).

Dodici i titoli inclusi (13 nella versione giapponese, ed è un peccato perché la veloce "Lost Land of Lyonesse" è davvero un ottimo brano) di cui quattro sono delle brevi intro. "Gate of Wisdom" è la prima di queste, e precede la stupenda "Legend" dove lo stile dei Secret Sphere è immediatamente riconoscibile, e ho trovato riuscitissima la parte con le voci che si incrociano su una parte ritmica serrata. Segue il brano che potete liberamente scaricare dalle nostre pagine: "Under the Flag of Mary Read", che dopo poche battute mette in evidenza il dualismo tra melodia e cattiveria che permea questo brano. Un melodico piano si contrappone a sfuriate thrash, con il suono delle chitarre di Aldo e di Paolo davvero corposo e pesante. In questo contesto si esalta Roberto Messina autore di una prestazione di altissimo livello, non che non me l'aspettassi, ma si è superato. A proposito di voci, da segnalare che ai cori partecipano anche Terence Holler (Eldritch) e Rob Bruccolieri (Projecto) oltre alla brava Francesca Ferrara. "Only the Brave" è uno dei pezzi che preferisco, dopo l'apertura epica e maestosa i Secret iniziano una veloce cavalcata dove piazzano degli esaltanti stacchi acustici e quindi fa bella mostra di sé l'assolo classicheggiante di Aldo. A spezzare per un po' il predominio metallico, nella breve "Emotions" ecco spuntare anche un sax, ma è solo un momento: ecco la dirompente "Oblivion", il brano più vicino al debutto, in grado di fondere mirabilmente speed metal ed influenze sinfoniche. Segue il brano più "difficile" dell'album, in parte accostabile ai Dream Theater, ma che propone momenti inusuali come alcuni passaggi arabeggianti ed uno stacco quasi funk... ehi... ho detto che "Lady of Silence" è difficile... non brutta! Ora arriva il momento difficile: sono oramai divenuto "esigente" in fatto di ballad (oppure ho dei gusti barbari... boh!) e tocca proprio alla ballad del disco, "The Mistery of Love". I Secret Sphere superano anche questo ostacolo, classica ma ben interpretata da Roberto ed impreziosita da un guitarwork sentito e da dei bei momenti orchestrali. Dopo il minuto e mezzo di "Paganini's Nightmare" tocca alle tastiere di Antonio guidarci all'ascolto di "Hameleen", un altro episodio riuscito, dove sono ben evidenti le influenze neoclassiche del gruppo. Altro breve interludio prima del pezzo più articolato, "Dr. Faust" che dopo una lunga introduzione strumentale si sviluppa in un mid tempo cadenzato dove le tastiere svolgono un ruolo di rilievo, come pure la iperdinamica sezione ritmica, Andrea al basso e Luca alla batteria.

Ad arricchire ulteriormente l'album, troviamo una stupenda copertina realizzata da Travis Smith (Nevermore, Death, Control Denied ...) che riassume il concept dell'album, in cui i Secret Sphere narrano la vicenda di una fanciulla, Aurienne, che conduce una vita modesta e che ha perso la stima per se stessa, fino a che non trova la "sfera segreta" che la condurrà in un percorso che la porterà a capire quanto è importante la sua vita.
Un messaggio a credere nelle proprie capacità anche quando si è in difficoltà, un invito a lottare. Ed io vi invito a non sottovalutare i Secret Sphere, "A Time Never Come" è un album di livello superiore, in grado di dimostrare che la scena metal italiana è in continuo crescendo e che non si è fossilizzata sulle posizioni raggiunte.

Fate come Aurienne e trovate anche voi la vostra "sfera segreta". ...]
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti
Il loro capolavoro

ad oggi, 2012, credo sia tuttora il vero capolavoro della band, bellissimo concept che ripercorre brano per brano le avventure di personaggi storici del passato. I pezzi migliori: "Legend", "The Brave", "Oblivion" e "The mistery of love".

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 11 apr 2015 alle 14:13

Questo album è un capolavoro assoluto! Non mi stancherò mai di ascoltarlo!! Adoro in particolar modo Legend, Under the flag of Mary Read e The mistery of love!!!

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