Copertina SV

Info

Anno di uscita:2008
Durata:71 min.
Etichetta:Universal

Tracklist

  1. CHINESE DEMOCRACY
  2. SHACKLER’S REVENGE
  3. BETTER
  4. STREET OF DREAMS
  5. IF THE WORLD
  6. THERE WAS A TIME
  7. CATCHER IN THE RYE
  8. SCRAPED
  9. RIAD N’ BEDOUINS
  10. SORRY
  11. I.R.S.
  12. MADAGASCAR
  13. THIS I LOVE
  14. PROSTITUTE

Line up

  • Axl Rose – lead vocals, backing vocals
  • Robin Finck – lead guitar, backing vocals
  • Bumblefoot – lead guitar
  • Richard Fortus – rhythm guitar, backing vocals
  • Tommy Stinson – bass guitar, backing vocals
  • Dizzy Reed – keyboard, piano, percussion, backing vocals
  • Bryan Mantia – drums, percussion
  • Frank Ferrer – drums, percussion
  • Chris Pitman – synthesizer, programming

Voto medio utenti

ANTEPRIMA DI “CHINESE DEMOCRACY
8 Novembre 2008 - Universal Studios, Milano. Ore 14:00


Correva l’anno 1991. Quando ancora si compravano i vinili mentre i compact disc erano quasi un lusso per pochi.
Erano i tempi di Headbanger' Ball e di Wayne’s world, di Terminator 2 e della triste dipartita del grande Freddie…erano i tempi di USE YOUR ILLUSION, i tempi gloriosi dei GUNS ‘N’ ROSES.

Sono passati 17 anni dalle ultime note e parole originali di una delle band più eclettiche degli ultimi 20 anni ed oggi mi ritrovo qui, negli studi della Universal, trepidando e aspettando che si schiacci “play” dando inizio all’ascolto dell’album più discusso e atteso del panorama rock mondiale: CHINESE DEMOCRACY, in uscita il prossimo 21 Novembre.

E questa volta è vero.
A fare da “apri pista” è l’omonima Chinese Democracy , indubbiamente già hit, che avevamo avuto modo di ascoltare alla radio nelle ultime settimane.
Un intro che milioni di fan (e non solo) hanno sognato di poter udire per anni, finalmente ci siamo!
L’inizio promette davvero bene, ottima anche la voce di Axl Rose che sui toni alti sembra non essere cambiata d’una virgola. Un sound potente, uno stile Guns ma pienamente attuale.
Ecco che però già sulla seconda traccia Shackler’s Revenge, pubblicata come colonna sonora del video gioco Rock Band 2, comincio ad avere degli attacchi di orticaria che sfociano in raptus suicida al decimo secondo di Better…una di lagna spaventosa dove persino Axl è irriconoscibile!

Segni di ripresa con prima ballata dell’album, Street of Dreams, che sulle note iniziali ricorda “stranamente” November Rain… decisamente old style o original style se si preferisce, con un richiamo al metallico sound del basso di Duff McKagan.
Altra canzone degna di nota è There Was a Time, parecchio sinfonica ma con le tipiche linee vocali e melodiche di Rose, ma è Scraped, a metà dell’album che mi fa battere il piedino a tempo sul pavimento, visto che un headbanging sarebbe abbastanza fuori luogo!

Le successive 7 tracce sono un susseguirsi di pseudo ballad misto Nilla Pizzi versione AOR e un tentativo di emulare le odierne band alternative. Dizzy Reed e le sue tastiere sono onnipresenti dal primo all’ultimo minuto di ogni canzone e Madagascar è forse la peggiore di tutte, nonostante voglia rievocare con tanto di campionatura la splendida Civil War.
Noto senza alcuno stupore che l’umore del vecchio Axl non sembra affatto migliorato, tant’è che le sue nuove canzoni raccontano ancora di tristi accadimenti.
Speravo in una chiusura potente o quantomeno bizzarra (in senso positivo ovviamente), ma ahimè non è così. Un’ultima ballata, This I Love (con orchestra diretta dall’italiano Marco Beltrami) che potrebbe far rabbrividire persino chi auspica l’abolizione di Gigi D’Alessio, di una tristezza che non ha assolutamente nulla a che fare con l’importanza del nome che porta questa band, nonostante i precedenti album fossero comunque improntati su un’atmosfera abbastanza negativa.

Arrivati al 71esimo minuto e all’ultimo brano, Prostitute, faccio “spalluccia” e mi prometto di riascoltarlo con più calma…chissà che non mi risulti migliore la prossima volta!

Vorrei riservarmi la facoltà di non giudicare ma, e lo dico da fan dei Guns ‘n’roses, devo ammetterlo: 15 anni di lavorazione per un disco davvero poco entusiasmante...
Un eccellente sound, begli assoli e anche più virtuosi rispetto a quelli di Slash ma si sente la mancanza della Les Paul e del tocco blues.
Il basso è praticamente inesistente in molti pezzi mentre spadroneggiano pianoforte e tastiere che rendono queste 14 canzoni troppo simili fra loro ed insolitamente smielate, tanto da trasformare l’album in un prodotto pop e non metal.

Quelli di Chinese Democracy sono sì dei Guns completamente rinnovati ma assolutamente incomparabili ai vecchi. Dove sono finite la carica e la potenza di Appetite for destruction? L’originalità che contraddistingueva la band è svanita nel nulla ed evidentemente la causa è lo scioglimento della storica formazione.
Non che i lavori solisti di Slash, Izzy Stradlin o gli album dei Velvet Revolver siano stati dei capolavori, quindi credo proprio che il “genio” Guns n’ Roses si nascondesse dietro il detto “l’unione fa la forza”.
Che dire...a volte è meglio ricordare i tempi migliori piuttosto che cercare di imitarli.
Recensione a cura di Patrizia Cogliati

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 giu 2009 alle 09:56

A me l'album è piaciuto molto. Se ascoltato senza pregiudizi e senza fare paragoni con i loro precedenti lavori risulta essere davvero un buon disco, soprattutto dopo svariati ascolti.

Inserito il 26 nov 2008 alle 17:43

io lo trovo orrendo

Inserito il 24 nov 2008 alle 14:59

Ho ascolatato il disco e, devo essere sincero, è di una monotonia assurda. Ci sono pezzi buoni, meno buoni e anche delle schifezze. Axl ha scoperto l'elettronica ...peggio per lui. Non lo si può definire un disco dei Guns, siamo sinceri...è un parto ( elefantesco !!! ) di Axl e stop. Devo dire di averlo preferito di gran lunga come ospite nel disco di Sebastian Bach.

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