Copertina 6,5

Info

Demo
Genere:Power Metal
Anno di uscita:2007
Durata:non disponibile

Tracklist

  1. SILENT TEAR
  2. THE LAKE'S SHORE
  3. ESCAPE FROM REALITY
  4. LOST IN SPACE

Line up

  • Eleonora Russo: vocals
  • Paolo Brunetti: guitar
  • Giuseppe Simeone: bass
  • Agos Donadio: keyboards
  • Francesco Girardi: drums

Voto medio utenti

Quando ho avuto a che fare l’ultima volta con gli Endofgrace erano ancora una cover band e avevano ancora in line-up la vecchia singer, Jessica. Ora li ritrovo con nuovi membri e soprattutto autori di brani propri.
Quattro le song contenute in questo demo di esordio, tutte all’insegna del power/prog. Si parte leggermente in sordina con “Silent tears”, piena zeppa di tastiere, e la voce di Eleonora, sostituta di Jessica, molto in evidenza. La differenza di timbro è evidente, più impostata sui toni medi e più calda quella di Eleonora, più alta e power quella di Jessica. Forse per il nuovo corso che ha preso la band la voce di Ele è più adatta al sound generale delle composizioni. Le cose migliorano nettamente con la successiva “The lake’s shore”, più matura e ricca di atmosfere e cambi di tempo. A parte il riff iniziale, infatti, il lato prog prende leggermente il sopravvento, e visto che comunque la band ha ottime capacità tecniche, il brano risulta più interessante rispetto alla opener. “Escape from reality” può tranquillamente essere catalogata come ballad, e mette in mostra l’aspetto più delicato e sognante del gruppo, e, ancora una volta, una buona performance di Eleonora. Chiude il demo “Lost in space”, classico esempio di pezzo power in stile neoclassico, veloce, melodico, ma anche un tantino scontato.
In definitiva questo demo degli Endofgrace non è malaccio, solo che rischia di scomparire tra le mille uscite del genere che ogni mese arrivano nei nostri lettori cd. Le basi per fare del buono ci sono tutte, però la band dovrebbe sforzarsi di essere un pochino più personale e di trovare soluzioni meno scontate. Essendo un esordio, comunque, queste piccole lacune sono tutte perdonabili. A questo punto non ci resta altro che aspettarli al varco con il secondo lavoro e sperare di trovarli più maturi e con un’identità più definita. Per ora godetevi questo “The lake’s shore”, si fa ascoltare volentieri…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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