Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2008
Durata:62 min.
Etichetta:Metal Heaven
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. THE CALLING
  2. PATHFINDER
  3. THE RAVEN'S FLIGHT
  4. INSPIRATION
  5. THE PROPHECY
  6. SAVE ME
  7. ANTHEM OF THE END
  8. MIRROR, MIRROR
  9. IKARUS
  10. SEE YOU RISE
  11. THE LAMENT OF THE WIND

Line up

  • Hene Muther: vocals
  • Markus Muther: guitars
  • Philipp Meier: keyboards
  • Hungi Berglas: guitars
  • Jonas Loscher: bass
  • Thomas Merz: drums

Voto medio utenti

La Svizzera è celebre per l’ottima cioccolata, le verdi vallate, le splendide montagne. Dopo di che, il piccolo stato del centro europa si è creato una certa credibilità anche in campo musicale grazie a ottime band di melodic rock/metal quali Krokus, Gotthard, China, Shakra ecc…Tra queste, d’ora in avanti, dovranno essere menzionati anche i Crown of Glory, giovane e promettente band che con questo “A deep breath of life” si pone prepotentemente all’attenzione della scena heavy/power metal internazionale.

Il sound del combo rossocrociato risulta massicciamente debitore di gruppi come Europe, Pretty Maids, Stratovarius, Royal Hunt ed Edguy: ai fans di queste storiche band risulteranno indiscutibilmente familiari i chorus epici, i riff velocissimi e i crescenti assoli di chitarra di canzoni come “Pathfinder” e “The Profecy”.

Forti di una produzione eccellente e di un mixaggio di Dennis Ward (Pink Cream 69) a volte eccessivamente turbolento e non del tutto armonioso, “A deep breath of life” ci aggredisce fin dalle prime note con la sua carica di puro power metal arricchito da passaggi di heavy tradizionale e contaminazioni prog. Si esordisce con "The Calling", tipica track in stile Stratovarius nella quale risalta l’eccellente voce di Hene Muther. Dopo la già citata “Pathfinder” arriva il turno di una delle vette dell’intero album, quella "Raven's Flight" che vede la speciale partecipazione del cantante degli Evergrey, Tom S. Englund e che, in certi passaggi particolarmente oscuri, ci mostra il cantato aggressivo di un Muther in stile Andre Matos.

Le successive "Inspiration", un mid-tempo hard rock/metal con un interessante interludio di piano, e la già citata "The Prophecy”, potente power song con un tappeto di Hammond sullo stile John Lord, ci introducono alle malinconiche atmosfere di "Save me", unica ballad dell’intero album. La potenza di "Anthem of the End" e le tematiche impegnate (legate alla guerra in Iraq) di "Mirror Mirror" servono da anticamera agli ultimi 3 pezzi dell’album che costituiscono la c.d. “Trilogia di Icaro” proposta integralmente in ogni live e particolarmente amata dagli aficionados del combo svizzero.

Crediamo che I Crown of glory possano avere il potenziale per entrare nel novero delle migliori band del power/melodic metal contemporaneo. Accrescendo il proprio seguito, specialmente in paesi come Germania e Giappone dove il genere riscontra a tutt’oggi grande successo, e facendo scelte azzeccate sulle partecipazioni ai festival estivi, questi ragazzi svizzeri potranno togliersi belle soddisfazioni. Da seguire con attenzione.
Recensione a cura di Filippo Lazzerini

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