Sugarcreek - Fortune/Rock the Night Away/Live at the Roxy

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:126 min.
Etichetta:Escape
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. SOOTHSAYER
  2. CRAZY KIND OF LOVE
  3. AMERICAN GIRLS
  4. EVERYBODY KNOWS
  5. CONQUEST FOR THE COMMONER
  6. GOING FOR IT
  7. HERE WE GO AGAIN
  8. SUZIE
  9. BORDERLINE
  10. RIDE IT OUT
  11. CONQUEST FOR THE COMMONER (LIVE)
  12. SOOTHSAYER (LIVE)
  13. ROCK THE NIGHT AWAY
  14. WHITE HOT
  15. TOGHETER AGAIN
  16. LONELY BLUE
  17. GOT MY EYE ON HER
  18. I DON’T MEAN ENOUGH TO YOU
  19. WHAT’S GONNA HAPPEN
  20. NEVER SAY FOREVER
  21. LOVE SO STRONG
  22. ONE WAY STREET
  23. CAN’T STOP THINKING ABOUT YOU
  24. WHAT A NIGHT
  25. WHATCHA TRYIN’ TO DO TO ME
  26. (INTRO) EVE
  27. LOST IN A PHOTOGRAPH
  28. DRAGON ATTACK
  29. NOW THAT I FOUND YOU
  30. LET ME BE YOUR FANTASY
  31. SLOW DOWN
  32. SPEED LIMIT
  33. I DO BELIEVE IN YOU
  34. LOVELY LITTLE LADY
  35. (MEDLEY) BORN TO BE WILD & MAGIC CARPET RIDE
  36. LOVELY LITTLE LADY (STUDIO BONUS)

Line up

  • Tim Clark: vocals
  • Jerry West: guitar
  • Mike Barber: bass
  • Rick Lee: keyboards, vocals
  • Lynn Samples: drums

Voto medio utenti

Ennesima operazione di ristampa in campo rock melodico commerciale. Questa volta ci pensa la label britannica Escape che si prende impegno di riproporre, ovviamente in versione rimasterizzata, tre albums ormai introvabili dei Sugarcreek e ce li confeziona in un elegante digipack triplo. Alcuni cenni storici riguardo gruppo e dischi. I Sugarcreek, band di Charlotte (North Carolina), si formano sul finire degli anni ’70 per esordire dopo una lunga serie di esibizioni nel circuito delle party-bands con “Live at the Roxy”(1981). Registrato in un locale della loro città natale, li vede protagonisti di un ancora acerbo pomp-rock basato su alcune buone canzoni originali (“Lost in a photograph”,”Now that I found you”) ed altrettanto discrete cover tra le quali spicca “Let me be your fantasy” dei Le Roux ed un vivace medley “Born to be wild / Magic carpet ride”. Nella ristampa presente è stata aggiunta come bonus la studio-version inedita di “Lovely little lady” risalente al 1979. Trascorso un anno dal debutto i Sugarcreek sono pronti per il primo disco da studio titolato “Fortune”. Uno splendido esempio di pomp-Aor nella scia di formazioni quali Styx, Le Roux, Touch, Survivor, tracce dalle melodie estremamente raffinate, cori magniloquenti, tastiere ridondanti e minuziose costruzioni di riffs chitarristici, che faranno rivivere agli amanti del genere lo splendore del rock-fm Usa di quell’irripetibile epoca. Il disco rappresenta l’apice compositivo del gruppo e vi sono raggruppate le loro migliori canzoni, gioiellini di eleganza come “Soothsayer”, “Borderline”, il romantico slow “Suzie” e soprattutto “Conquest for the commoner” capolavoro di epic-aor del quale si può godere anche la versione live inserita come bonus-track. Il terzo album è “Rock the night away” (1984) e prelude al declino delle fortune della band. L’ingresso di un secondo chitarrista (Michael Hough) spinge il suono verso un attitudine ancora più commerciale, un pop-rock di largo consumo non indegno ma di maniera, come dimostrano brani quali “White hot”,”What’s gonna happen” e la luccicante ballad “Togheter again”, un repertorio di love-songs di medio livello che comunque procura ai Sugarcreek il maggior successo di vendite della loro carriera. Alcuni anni dopo la band accorcia il moniker in “The Creek” e pubblica ancora un paio di lavori, ma il periodo d’oro è un ricordo e l’indifferenza del mercato porta alla loro sparizione dalla scena. Siamo dunque di fronte ad un remake sostanzioso, con un certo valore storico, ma in questo caso anche gli appassionati più sfegatati saranno dubbiosi sulla necessità di impegnare una cifra notevole, dato che parliamo di un triplo-cd, per riascoltare una formazione notevole ma non di primissimo piano. Personalmente nei panni della Escape avrei optato per una soluzione meno impegnativa ripubblicando il solo “Fortune”, che rappresenta il top della produzione dei Sugarcreek.

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