Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:50 min.

Tracklist

  1. LIKE A SAILOR
  2. LOWLIFER
  3. HONEY BUCKET
  4. LYING TO MYSELF
  5. BETWEEN HOOK AND HOLE
  6. FLY ON THE WALL
  7. COAL
  8. AUGUST 8TH
  9. NEEDLE BEACH
  10. LEGENDS OF THE WHEEL
  11. UNDER IT ALL
  12. CENTRAL

Line up

  • Shane Sherman: vocals, guitar
  • Eddie Bitzan: guitar, vocals
  • Joe Northcott: bass
  • Zak Waterlow: drums

Voto medio utenti

Dalla natura incontaminata della Columbia Britannica (precisamente da Grand Forks), Canada, arrivano questi Badguyswin, al debutto discografico su lunga distanza. Giovani ma esperti, visto che questo trio milita anche nella techno-thrash band Slagduster, con un paio di album già all'attivo. Qui siamo però in un territorio musicale molto diverso, che affonda le proprie radici nel sound heavy grunge e alternative-rock degli anni '90. Il tiro graffiante, granuloso, dei brani di questo disco sono fortemente debitori a Soundgarden, Screaming Trees, Alice in Chains, con una pennellata di energia stoner e qualche altro riferimento sparso in giro. Diciamo una versione modernizzata di quanto espresso in titoli come "Badmotorfinger" o "Dirt". Niente di male, anche se la derivazione è piuttosto marcata. Però i canadesi sono buoni strumentisti e possiedono una sufficiente abilità nel songwriting. Il rock spigoloso e pungente, con qualche valenza radiofonica, di pezzi come "Like a sailor" e "Honey bucket" riportano anche agli ultimi Queens of the Stone Age, con un pizzico di maggiore rustica aggressività. Buon tiro, buona energia, canzoni che si fanno ascoltare con un certo gusto. Più metallica la massiccia "Fly on the wall", una traccia che può rientrare nel campo dello stoner per la sua compulsività viscerale. Roba grezza e battente, alla Sasquatch/Dirty Rig per intenderci. Grinta, peso e ganci melodici. Il brano più torrido in scaletta.
Non tutto è del medesimo livello. Troviamo anche episodi meno convincenti ("Coal","Lowlifer","Legends of the wheel") che sebbene ben suonati tendono a somigliarsi nelle parti vocali ed appaiono un pò raccogliticci, come se il trio avesse voluto incollare insieme in maniera arbitraria le sue componenti metal-grunge-rock. Non sgradevoli, ma nemmeno memorabili.
Meglio una "Needle beach", molto stoner e diretta con un passo energico che trasmette adrenalina e desiderio di scuotere le ossa. Uno di quei brani che fa venire voglia di ascoltare in sede live. Altrettanto notevole la conclusiva "Central", più marziale e sofferta, dall'andamento trascinante e battente, sicuramente heavy ma con l'inconfondibile mood grungy che alimenta l'accessibilità. Una degna coclusione del lavoro.
Dunque, parecchie luci ma anche qualche ombra. I Badguyswin superano la prova d'esordio ma non travolgono ancora. Un lavoro solido, con buoni spunti, ma interlocutorio. C'è qualcosa da rivedere nel futuro, per il momento piena sufficienza e basta.

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