Copertina 5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:40 min.
Etichetta:Victory Records

Tracklist

  1. EXSPECTA TAUT ABYSSUS
  2. KNOT
  3. DON'T FEEL A THING
  4. LET ME IN
  5. JIGSAW
  6. THE HANGEDMAN
  7. IF YOU COULD REMEMBER
  8. CONSIDER THIS A WARNING
  9. RAIN AS MY VEIL
  10. ADDICTION
  11. JIGSAW REPRISE
  12. IN THIS LIFE OR THE NEXT

Line up

  • Colin Kercz: drums
  • Michael McTernan: vocals
  • Alexander Merchlinsky: bass
  • Ken Olden. guitars

Voto medio utenti

Giungono al terzo full length gli americani Damnation A.D., in giro da 15 anni ma al sottoscritto assolutamente sconosciuti, e come loro anche il loro hardcore. Ovviamente mi riferisco alla corrente più moderna del genere, che ben poco, o meglio nulla, ha a che spartire con l'originaria incarnazione dell'hardcore: niente pezzi incazzatissimi e tesi, nessun tipo di violenza sonora; anzi, "In This Life Or The Next" tende spesso a flirtare con influenze nu/crossover, e lo si nota soprattutto ascoltando i ritmi che sovente si fanno sincopati, spezzati e che non disdegnano di sfociare in breakdown che ormai infarciscono ogni uscita del genere. Aiutati inoltre da un suono di chitarra decisamente corposo e "ciccione", grazie all'utilizzo di accordature debitamente ribassate, i pezzi quindi acquisiscono una certa pesantezza tipica del genere, senza perlatro dimenticare un cantato che si vorrebbe presentare come il più grezzo e cattivo possibile: tuttavia quello di Michael McTernan non si può certo definire un growl possente, dal momento che il singer predilige cimentarsi in uno scream nemmeno troppo aggressivo, sporcando solo leggermente il proprio timbro vocale. Scelta forse poco azzeccata perchè probabilmente un tono più incazzoso avrebbe aiutato a far rendere meglio i pezzi che durante "In This Life Or The Next" scorrono piuttosto anonimi, anche perchè non si può certo dire che i Damnation A.D. spingano sull'acceleratore, proponendo pezzi invece piuttosto fiacchi e banali, eccezion fatta forse per "If You Could Remember" che con le sue parti vocali molto melodiche rappresenta forse il pezzo più indovinato del lotto. Messa da parte la cattiveria esecutiva, la band quindi punta tutto su una costante ricerca del groove mista a una ricerca melodica che tuttavia non convincono, vuoi per un songwriting non proprio ispiratissimo, vuoi per una certo effetto di "già sentito" che spesso affiora nelle orecchie di chi ascolta. Negativa anche la scelta di non inserire assoli all'interno dei pezzi, che, sebbene sia un'usanza ben consolidata nel ramo "new school" dell'hardcore, va per forza di cose ad impoverire le canzoni, rendendole se possibile ancora più anonime.
Come avrete capito da voi, questo disco non è esattamente quello che definirei un acquisto obbligato, se non forse per i die-hard-fans dell'hardcore di nuova concezione che tuttavia troveranno quasi sicuramente questo "In This Life Or The Next" molto povero di contenuti ed idee.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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