Copertina 8

Info

Past
Genere:Black Metal
Anno di uscita:2003
Durata:53 min.
Etichetta:Code666
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. I
  2. II
  3. III
  4. IV

Line up

  • Hupogrammos: Vocals, Guitars, Keyboards, Tulnic
  • Sol Faur: Guitars
  • Negru: Drums, Percussion, Xylophone

Voto medio utenti

I transilvani Negura Bunget, fieri delle loro radici, si definiscono Transilvanian Black Metal, appunto. Con “’N Crugu Bradului” giungono alla loro quarta releases ufficiale dopo un mini e due full lenght.
Il concept che questi ragazzi cercano di portare avanti si basa completamente sulla cosiddetta spiritualità transilvana, spiritualità che ha la sua fonte primaria d’ispirazione nella natura e nella consapevolezza di appartenere ad un popolo fiero e selvaggio (i Daci), sconfitto solo dalle possenti legioni dell’impero romano.
Tralasciando la storia possiamo dire che queste passioni influenzano abbondantemente e in maniera assolutamente positiva le quattro suites di cui è formato questo disco. Avete capito bene, il disco in questione è formato da sole quattro tracce anche se la durata delle composizioni varia dai 12 ai 15 minuti. Il black metal di partenza rimanda sovente agli Emperor di “In The Nightside Eclipse” e sfido chiunque a considerarlo un punto negativo. Ma i Negura Bunget hanno una forte personalità, che gli permette di arricchire la loro musica con suggestive ambientazioni folk (con tanto di strumenti tradizionali) dalla straordinaria bellezza e capaci di creare atmosfere da brividi che talvolta sfiorano lidi quasi ambient. Le atmosfere sono il punto forte di questo disco, sembra quasi di trovarsi ora nella placida spiritualità delle foreste che ricoprono i Carpazi, ora in una radura di una notte di plenilunio circondati da lupi che ululano nella bruma oppure ancora in una tormenta di neve con tanto di vento che sibila e soffia con vigore.
Il suono di una terra di rara bellezza e suggestione, sospesa ai confini tra due mondi ci viene presentato e rappresentato, è proprio il caso di dirlo, anche nella ricchissima traccia multimediale la quale è strutturata quasi come un website. Infatti contiene di tutto e di più, anche il video di “Vazduh” registrato sulle montagne transilvane e già presente sulla compilation “Better Undead Than Alive”.
Devo ammettere che la durata delle composizioni pur non risultando di per se un difetto però può rendere abbastanza impegnativo l’ascolto. Ogni song è un trip e sembra quasi composta con uno spirito che oserei definire “psichedelico”. Non posso fare altro che promuovere ed appoggiare la proposta di questi menestrelli transilvani. Un ultima chicca è la confezione con la quale vi verrà venduto questo disco, un carton-box realizzato a mano dalla band nel quale troverete anche una vera foglia di un albero della foresta transilvana sotto il quale i nostri hanno composto l’album. Decisamente affascinante.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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