Copertina 6

Info

Anno di uscita:2003
Durata:55 min.
Etichetta:Noise
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. RECONSIDER
  2. CAN I KNOW WHY?
  3. LET’S BE HEROES
  4. HE PRETENDS
  5. FREAK AWAY
  6. HEY
  7. BOILINGPOINTS OF NO REBURN
  8. RIDE ON
  9. HACKNEYED
  10. THAT’S WHY
  11. A BIT OF HER
  12. OVERRATED
  13. DANCERS BUG
  14. TURN IT

Line up

  • Michael Kiske: vocals
  • Sandro Giampietro: guitars
  • Aldo Harms: bass
  • Jürgen Spiegel: drums

Voto medio utenti

I Supared sono la nuova band di Michael Kiske, tornato all’attività discografica dopo due album solisti e varie collaborazioni (Avantasia su tutte), ma soprattutto tornato a suonare insieme ad un gruppo “vero” dopo ben dieci anni dalla separazione dagli Helloween. Questo ritorno è stato particolarmente atteso per tutta una serie di motivi, fra cui senza dubbio le ottime doti vocali di Michael e il fatto che, nonostante sia ormai passato moltissimo tempo, il suo nome è sempre e comunque rimasto associato a quello degli Helloween. Se a questo aggiungiamo che i due dischi solisti di cui sopra (“Instant Clarity” e “Readiness To Sacrifice”) sono lontanissimi dallo stile delle zucche di Amburgo e in ogni caso tutto fuorché eccezionali, si può ben intuire come l’annuncio della fondazione di questa nuova band sia stato accolto con un certo interesse.
Il genere proposto dai Supared è più o meno definibile come hard rock melodico e discretamente moderno, in particolare per il tipo di suoni utilizzati. Purtroppo, i ben 14 brani che costituiscono il presente album d’esordio deludono in buona parte le aspettative: pur essendo mediamente corte, ottimamente eseguite e molto ben prodotte, le canzoni falliscono nel tentativo di coinvolgere l’ascoltatore, risultando alla fine monotone e un po’ piatte. Ci sono alcuni episodi ben riusciti che vale la pena di citare, come ad esempio l’iniziale “Reconsider”, un mid tempo molto groovy e interessante, oppure le veloci “Hey” e “Hackneyed”, la semi-acustica ma dinamica “Overrated”, la discreta ballata “That’s Why” e “Turn It”, unica canzone non firmata da Kiske ma dal chitarrista Sandro Giampietro: tutti brani piacevoli, melodici e di buona fattura. Per il resto, ossia per più di metà del disco, manca quel mordente e quell’energia di cui un album di questo genere dovrebbe straripare, sembra quasi che alla band manchi ancora una certa confidenza nei propri mezzi. Non si discute sul livello tecnico, in particolare di Kiske che come cantante è molto migliorato in questi anni, ma anche dei suoi compagni che offrono una prestazione valida soprattutto sul piano ritmico. Quello che realmente manca sono canzoni ispirate e convincenti, di quelle insomma che ti fanno venire voglia di rimettere su il disco quando è finito, mentre invece “Supared” riesce ad offrire solamente un pugno di brani discreti ma nulla più, buoni come sottofondo ma non certo memorabili. E’ un vero peccato, perché il gruppo avrebbe tutte le carte in regola per poter fare molto meglio di così…
Recensione a cura di Michele 'Freeagle' Marando

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