I
Vandallus sono di Cleveland, Ohio, e sono stati formati da veterani della scena statunitense che possiamo ritrovare in bands come Midnight, Eternal Legacy, Vindicator, ecc. Propongono un hard rock/metal americano completamente devoto sia allo stile musicale che all'immaginario della seconda metà degli anni '70 fino ai primissimi anni '80. Già la copertina del disco, che immortala un biker armato di mitra, ci veicola verso uno scenario alla "Easy rider" con gli Steppenwolf come sottofondo sonoro. Va detto però che il risultato è molto meno grezzo ed aggressivo di quanto ci si può aspettare. Le canzoni di questo "
Outbreak", terzo capitolo discografico della formazione, puntano molto sugli aspetti melodici ed orecchiabili del rock duro, fin dall'anthemica ma tutto sommato leggera "
Barricade". In altri casi ("
Heartbleed eyes","
Indecision") si sfiora proprio l'Adult Oriented Rock, con evidente mood radiofonico. Anche i pezzi più tosti e diretti, come "
Not alone" o il proto-metal "
Outbreak", mostrano comunque un atteggiamento contenuto e moderato con estrema attenzione alla piacevolezza delle parti vocali.
Brani ben costruiti, con la gradevole voce di
Jason Vanek in evidenza. Buoni assoli e ritornelli memorizzabili. Hard rock classico, che più vintage non si può. Però che sembra carente di vera energia, grinta, cattiveria, di attitudine alcolica e rissaiola. Qualcosa che pare piazzato a metà strada tra i The Boyzz e Bon Jovi, senza raggiungere nè la trucidità dei primi nè l'eleganza commerciale del secondo.
Rimane quindi la sensazione d'incompiutezza, di qualcosa che poteva essere ma non è stato. Disco buono, ma non buonissimo
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