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Info

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Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:1989
Durata:54 min.
Etichetta:Noise

Tracklist

  1. RIDING THE STORM
  2. RENEGADE
  3. EVILUTION
  4. RUNNING BLOOD
  5. HIGHLAND GLORY (THE ETERNAL FIGHT)
  6. MAROONED
  7. BAD TO THE BONE
  8. TORTUGA BAY
  9. DEATH OR GLORY
  10. BATTLE OF WATERLOO
  11. MARCH ON

Line up

  • Rolf Kasparek: vocals, guitars
  • Majk Moti: guitars
  • Jens Becker : bass
  • Iain Finlay: drums

Voto medio utenti

Old Stories
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Ritengo "Death or Glory", leggermente superiore al suo predecessore, in virtù di una maggiore incisività di esecuzione ma soprattutto in fase di composizione. I Running Wild già dall'opener "Riding the Storm" si mostrano infatti più decisi che in passato, ma anche un brano dalla struttura più complessa, quale "The Battle of Waterloo", ha una resa superiore di quanto fatto in precedenza l'altrettanto articolata e comunque valida "Calico Jack". Se come sempre i Running Wild azzeccano cori e linee vocali vincenti, toppano clamorosamente su "Renegade" brano che presenta un azzeccato stacco parlato e che non sarebbe male nel complesso, ma viene penalizzato da un refrain che definire orribile è poco.
Anche le parti strumentali sono più curate, certi passaggi si sono fatti più raffinati e sono presenti anche suoni atipici come ad esempio le cornamuse. Ma non preoccupatevi, c'è spazio anche per la cattiveria, con "Raining Blood" pezzo dalle oscure atmosfere ma ad essere pignoli, con la base ritmica un po' troppo leggera. Solitamente è con i brani più sostenuti che i Running Wild rendono al meglio, ed anche stavolta non si fanno eccezioni, grazie a "Marooned", "Tortuga Bay" o la title tack.
"Bad to the Bone" è un brano più orecchiabile del solito, con un ritornello immediato, infatti viene scelto anche come singolo. La canzone più particolare è certamente la lunga ed articolata "The Battle of Waterloo", rivisitazione della famosa battaglia che portò alla sconfitta subita da Napoleone, che sul piano musicale rappresenta il tentativo coraggioso e ben riuscito da parte dei Running di non fossilizzarsi sulle solite composizioni e, giusto per fare un paragone "storico", con risultati superiori a quando i Maiden fecero con "Alexander the Great".
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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti
Straight metal

Lasciatemi metterlo in questo modo:immagina di finire a letto con una donna che ha il sesso della tua vita fino al punto in cui non riesci a sentire i piedi. Finalmente finisci e, come un maschio di schiuma standard, sei vestito e si dirige verso la porta. Quella 'porcona' prima di uscire, la donna sussurra nell'orecchio, con un altoparlante "lascia così presto"? Poi ti afferra, si lava i vestiti, ti torna a letto e ti tratta come il suo schiavo

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