Copertina 7

Info

Genere:Punk
Anno di uscita:2002
Durata:31 min.
Etichetta:Hellcat
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. RUN JHONNY RUN
  2. KISS KISS KILL KILL
  3. GIVE 'EM THE BOOT
  4. RADIO RADIO
  5. IT'S ALRIGHT
  6. BOYS WILL BE BOYS
  7. SCREW YOU
  8. SMASH IT UP
  9. PUNCH THE CLOCK
  10. GAL FRIEND
  11. JUST US
  12. BREAKAWAY
  13. LOOK AT ME
  14. NEY YORK BELONGS TO ME

Line up

  • Roger Miret: vocals, guitars
  • Rhys Kill: guitars
  • Johnny Rioux: bass
  • Johnny Kray: drums

Voto medio utenti

Eccomi di fronte ad un nuovo progetto di Roger Miret, frontman dei Madball (oramai scioltisi) e sopratutto degli Agnostic Front, fondamentale e violentissimo gruppo hardcore originario di New York, che con alcuni album (specialmente "Cause For Alarm" del 1986) ha richiamato le attenzioni di parte del pubblico Metal. Una carriera rallentata da parecchi contrattempi e che in tempi recenti ha visto il gruppo lasciare un po' da parte le influenze Thrash Metal, facendo risultare maggiormente le proprie radici Punk. Ed ora Roger Miret con i suoi Disasters va oltre, realizzando un album che si rifà direttamente all'Oi!, a gruppi come Sham 69 o Stiff Little Fingers. Punk grezzo e diretto, quello che proveniva dalla working class britannca e che caratterizzò il passaggio tra i '70 e gli '80. La provenienza di Miret e la copertina del CD, raffigurante un aereo nell'atto di sganciare delle bombe su dei grattacieli, non può che riportare alla mente gli avvenimenti dell'11 Settembre. Ad ogni modo i testi toccano poi altri argomenti, ma poi il gruppo dedica la conclusiva cover, il coinvolgente sing along dal titolo "New York Belongs to Me" (in origine "Englands Belongs to Me" dei punk d'annata Cock Sparrer) proprio alla memoria dei fatti del World Trade Center. Tra le schitarrate punk/rock, un basso saltellante, testi cantati (...scanditi) a mo' di slogan e sempre sottolineati dai cori, vengono in mente oltre ai gruppi già citati, i The Clash ("It's Alright") ed i più recenti Rancid. Facile davvero trascorrere una mezz'oretta in maniera trascinante e divertente. Si merita un piccolo appunto la sola "Boys Will Be Boys", che mi ricorda qualcosa delle Go-Go's (e sin qui nessun problema) ma dove poi stona il coretto tipicamente da stadio che spunta sul finale. Rimane ben poco da dire, "...ready for a fight, let's go!"
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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