Copertina 7

Info

Genere:Guitar Hero
Anno di uscita:2005
Durata:44 min.
Etichetta:Favored Nations
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. NEFERTITI - WHAT A SWEETIE!
  2. MY BLACKBIRD SINGS ALL NIGHT
  3. A WALTZ FOR LEAH
  4. MORE FUN IN THE SWAMP
  5. NAIL TALK
  6. DOUBLEJIGS
  7. ENGLISH BLUE
  8. DECREE
  9. THE GOOD SOLDIER
  10. PSALM WITH NO WORDS
  11. EMNETH

Line up

  • Adrian Legg: guitars, key-pedals

Voto medio utenti

Con una dozzina di album alle spalle questo esperto e validissimo chitarrista inglese, la cui carriera inizia nel lontano 1980 con l'album Technopicker, si presenta sul mercato con l'affascinante "Inheritance" che esce per la Favored Nations, casa discografica di Steve Vai. Adrian Legg si può definire un raffinato esponente della scena chitarristica internazionale, chitarrista acustico e gran maestro del fingerstyle. Le sue canzoni sono delle ballate che spaziano dal blues al country al rock, ma con una sempre chiara ed evidente componente folk/celtica che rende le atmosfere contemplative e spirituali, fattore che trova le radici nelle prime esperienze musicali ecclesiastiche di Adrian Legg, quando in età adolescenziale prestava la sua voce nel coro della Chiesa suonando anche l'oboe. Ma ispirato da Jeff Beck si buttò anima e corpo sullo studio della chitarra, diventandone uno dei massimi esponenti mondiali; ricordiamo infatti che Adrian Legg fu eletto dall'illustre rivista americana "Guitar Player" quale miglior chitarrista acustico fingerstyle per ben 4 anni consecutivi, inoltre nel 1994 gli fu anche riconosciuto il premio di miglior album di chitarra dell'anno per l'album "Wine, Women and Waltz". Innumerevoli le sue collaborazioni con artisti di fama, quali Joe Satriani, Steve Vai, Eric Johnson, Tanita Tikarum e Nanci Griffith, solo per citarne alcuni.
Il suono che fuoriesce dalla sua sei corde sembra quasi magico, per certi versi anomalo, ma è il frutto della personalizzazione che Legg ha realizzato sulla sua chitarra, che è alterata con una speciale accordatura banjo tuning pegs che gli permette di cambiare rapidamente tonalità mentre sta suonando. Legg ha acquisito questa tecnologia progettata da Bill Keith e l'ha adattata alla sua chitarra e al suo stile. Il risultato di questa tecnologia è un suono refrattario, quasi come se le note appena uscite si ripetessero in tonalità diverse creando una specie di serpentina di archinell'aria.
L'album inizia con una track molto gioiosa ("Nefertiti - What A Sweetie"). Uno swampy country-blues molto carino, ma alla lunga un po' ripetitivo, nonostante lo stile di Legg sia impeccabile e di una precisione spaventosa! Con la successiva "My Blackbird Sings All Night" ci si tuffa in atmosfere celtiche in cui la chitarra di Legg recita una riflessiva ma dolce litania. Molto avvincente "A Waltz For Leah": è un bellissimo incrocio di stili musicali, sul ritmo di un walzer Mozartiano che ricorda molto il "Rondò A LA Turca", si snodano atmosfere celtiche e fraseggi blues, con Legg che si limita a dare musicalità e atmosfera alla song, senza mai essere invadente con il suo virtuosismo. Decisamente più blues gli episodi "More Fun In The Swamp" e "The Good Soldier", mentre molto folk è "Doublejigs" dove un sottofondo di cornamusa introduce un intricato arpeggio di chitarra acustica che diventa sempre più complesso e veloce, per poi concludere con un refrain di musica popolare celtica molto evocativo. Le influenze musicali di Legg sono molto varie e sembra quasi che in questo album egli voglia in qualche modo abbracciarle tutte, dandogli un chiaro connotato atmosferico e comunicativo, senza far prevalere la sua tecnica, come ad esempio nella song "English Blue": un blues lento sul quale Legg si dedica più ad un articolata ritmicha che a svariati assoli o virtuosismi vari, come invece farebbero molti guitar-heroes. C'è da dire che in certi momenti sembra proprio che i le chitarre siano due o addirittura tre...invece c'è solo una chitarra: quella di Legg, e senza sovra-incisioni! Gli ultimi due episodi dell'album "Psalm With No Words" e "Emneth" rappresentano il lato più intimistico di Adrian Legg; dolci atmosfere in cui si fondono musica popolare Irlandese, musica folk, musica tradizionale ecclesiastica e blues. Davvero toccanti ed emozionanti, indiscutibilmente marchio di fabbrica di questo grande artista che si definisce un canta -storie. "Inheritance" è un bell'album che troverà sicuramente il consenso e la giusta gratificazione in coloro che adorano il finger-style e che sono appassionati di musica Folk, Irish e Celtica. Infine vorrei spendere due parole su Adrian Legg: il suo talento è sopraffino e il suo finger-picking è qualcosa di veramente invidiabile.
Mi sovviene un ultimo pensiero... che magico effetto farebbe, per esempio, la soave voce di Kari Rueslatten su queste dolci melodie??? A voi la risposta...
Recensione a cura di Emanuele Goffo

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