Ennesimo progetto che vede impegnato ancora una volta Vitalij Kuprij. Trasferito definitivamente negli USA dal 1995 e laureatosi nel 2000 al Curtis Institute of Music, il tastierista ucraino è sicuramente uno dei più tecnici e virtuosi nel suo genere, e non ama certo stare on ozio a lungo (vedasi i lavori con Artension, Ring of Fire ed i suoi tre Cd solisti). Gli altri componenti su Promised Land sono Javier Leal (chitarra, canale sinistro) messicano, influenze Malmsteen, Becker, MacAlpine; e Marco Ferrigno (chitarra, canale destro) con praticamente le stesse influenze di Leal. Completano la band Philip Boyne, già bassista dei Ring of Fire, e Jon Doman (drums). Nel CD confluiscono le parti strumentali alla Dream Theater, con virtuosismi di chitarra sullo stile di Malmsteen, Vinnie Moore e Tony MacAlpine, le tastiere invece mi ricordano il miglior Kevin Moore. In tutti i brani l'ascolto è molto piacevole ed interessante, con Kuprij che ovviamente prevale sugli altri, ma il miglior pregio del CD è che tutti riescono ad avere un proprio spazio, e per questo motivo consiglio l'acquisto a chi ha già apprezzato i due CD dei Liquid Tension Experiment (con la differenza che "Promised Land" ha un suono meno tecnico ed originale, ma comunque sempre superiore ai soliti chitarristi simil-Malmsteen). Tra i brani da segnalare, quello omonimo che apre il CD e l'ultimo "The Prophecy", in cui tastiere e chitarre si esprimono all'ennesima potenza in un crescendo degno delle migliori prestazioni dei diretti ispiratori di questo progetto. Consigliato agli amanti del prog classico e del symphonyc metal, ovviamente oltre ai virtuosi strumentisti.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?