Brutti, sporchi e cattivi: a noi piacciono cosi!
E, gli
Armoured Knight, guarda caso, rispondono esattamente alla suddetta descrizione!
I cileni giungono, con
The Quest For The Sacred Melody, uscito per
Dying Victims Productions, al meritato esordio discografico, proponendoci uno speed metal ruvido, avvolto da atmosfere dense di assoluta malvagità, che tuttavia, presentano sporadici squarci melodici, in cui, fiochi (ma efficaci) bagliori musicali, riescono a insinuarsi in maniera decisiva.
The Quest For The Sacred Melody è uno spontaneo e riuscito assalto sonoro in piena regola, che non fa sconti e che, sotto il profilo stilistico, sembra essere fortemente debitore nei confronti dei grandi classici del passato, tra cui, spiccano i soliti
Exciter,
Jag Panzer e
Razor, ma soprattutto, i primissimi
Helloween di “
Walls Of Jericho”; vedasi tracce quali
Ages Of Speeches (dove gli echi di “Ride The Sky” sono evidenti), o
Behind The Mask.
Il disco, dall’iniziale
Wielders Of Dark Wisdom, fino alla conclusiva
Guardians Of The Stargates, passando per brani altrettanto travolgenti, come
Endless Light,
Forgotten Grace,
Run From Here o per una composizione interamente strumentale dalle velleità neoclassiche quale
Oath Of The Sacred Melody, colpisce per esplosività, tecnica, intensità, furia compositiva e per le sue atmosfere plumbee, risaltate da una produzione volutamente sporca, che accresce il pathos, anche se probabilmente, penalizza oltremodo, sia il comparto ritmico, dove la batteria di
Mario Vera risulta leggermente ovattata e il basso instancabile e martellante di
Christopher Falk rimane un po' in ombra, sia la voce di
Josè Tapia che talvolta, fatica ad emergere dalle nebbie della malvagità sonora. Spicca prepotentemente invece, la chitarra del bravo
Cristian Leòn, protagonista indiscussa di questo lavoro, rivelandosi in ogni istante determinante, ma anche assai duttile.
Per tutta la sua durata,
The Quest For The Sacred Melody, non fa altro che prendere letteralmente a cazzotti l’ascoltatore, stordendolo e lasciandogli quel tipico sapore ferroso tra i denti, che solamente le bands dotate di sana rabbia e purezza di spirito, riescono a trasmettere al proprio pubblico.
Gli
Armoured Knight, non pagano assolutamente lo scotto dell’inesperienza, dimostrando di essere un gruppo con una propria personale identità ben definita, regalandoci un lavoro intenso, traboccante di veemenza compositiva e sorprendentemente bello, dal sound spigoloso, a tratti anche grezzo, nell’accezione positiva del termine, quindi genuino.
La ricerca del Cavaliere Corazzato è appena cominciata ma, ne siamo certi, la strada tracciata per arrivare alla Sacra Melodia, è quella giusta!