Ma quanto sono belli gli album degli
Agnostic Front? Una delle band fondamentali dell’Hardcore Punk a stelle e strisce, che non campa di rendita solo con questo o quel capolavoro fatto trenta o quarant’anni fa, ma che continua con costanza e dignità la sua carriera, sia per quanto riguarda l’attività in studio, sia soprattutto per quanto riguarda l’attività live dove ancora riescono a sprigionare un’energia invidiabile.
Importante è ricordare che gli
Agnostic Front, insieme ad altre band molto importanti (
Madball, Sick Of It All, Cro-Mags) hanno avvicinato il Punk Hardcore al nostro amato Metal, dandogli maggior pesantezza sonora, rendendolo meno irruento, ma dandogli grande potenza e linee melodiche un filo più strutturate: è sempre cosa buona e giusta ricordare che il “Metalcore” di fine anni ’80 e inizio ’90 è ben diverso dalla terribile deriva che il genere ha poi preso all’alba del nuovo millennio, sputtanandolo definitivamente agli occhi di una certa fetta di pubblico.
Fa questo doveroso mini excursus, spendo pure un po’ di righe sull’ultimo parto discografico degli
Agnostic Front, che in questo 2025 tornano con questo “
Echoes In Eternity” che esce per
Reigning Phoenix Music a distanza di sei anni dal buon “
Get Loud!”. I tempi del celebre “
Something’s Gotta Give” (1998) sono lontani e
dopo oltre quarant’anni di carriera è pure ingiusto chiedere miracoli, ma questo non deve nemmeno renderci buonisti verso questa o quella band storica e farci andare bene la peggio merda propinata “perché hanno fatto la storia”.
Questo pippone introduttivo per arrivare a dire che il nuovo lavoro del gruppo statunitense è un disco di buon livello, un lavoro che non sempre gruppi coevi e coetanei degli
Agnostic Front riescono a fare, anzi.
Nulla di nuovo sotto il sole, ma nulla di nulla, ma semplicemente un lotto di canzoni che hanno un vero senso essendo ben arrangiate e guardano un po’ a tutta la storia di questo storico gruppo: c’è qualche piccola scheggia impazzita che rimanda a quegli esordi così furibondi, come c’è spazio per un paio di canzoni più leggere e scanzonate che strizzano l’occhio ai
Ramones o a certo Skate Punk, altre ancora ancora sono un condensato dello stile classico di questa band, ma senza scordarsi episodi più cadenzati e “metallosi”.
Qui dentro ovviamente ci sta tanta esperienza, ma pure una forte attitudine da parte di gente che ha ancora qualcosa da dire.
L’unico vero neo che si può imputare su questo “
Echoes In Eternity” sta nella produzione, troppo pulitina e questo fa in parte perdere quel senso di disagio urbano da periferie abbandonate dalle istituzioni, tipico degli
Agnostic Front.
Ma cosa gli si vuole dire a questa gente qui? Con più di quarant’anni di attività sulle spalle sono ancora sorprendentemente in forma, hanno ancora un certo fuoco che gli scorre nelle vene e mi ci gioco un mio intero stipendio, il tour a supporto di questo parto discografico scalderà il cuore di moltissimi kids in giro per il mondo con dei concerti intensi e devastanti.
Bentornati guys!
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