Copertina 8

Info

Past
Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:1990
Durata:46 min.
Etichetta:Epic

Tracklist

  1. FUTURE TENSE
  2. TASTE REVENGE
  3. LONG SINCE DARK
  4. EPITAPH
  5. EDEN LIES OBSCURE
  6. THE MIRROR BLACK
  7. SEASONS OF DESTRUCTION
  8. ONE MORE MURDER
  9. COMMUNION

Line up

  • Warrel Dane: vocals
  • Sean Blosl: guitars
  • Jim Sheppard: bass
  • Dave Budbill: drums

Voto medio utenti

Che i Nevermore siano una delle band più conosciute ed amate nel panorama metal contemporaneo è indubbio, ma spesso ci si dimentica dei Sanctuary, band di Seattle in cui hanno militato il cantante Warrel Dane, il talentuoso chitarrista Jeff Loomis e il bassista Jim Sheppard, autori di solamente due dischi stupendi quali "Refuge Denied" e "Into The Mirror Black".
Le differenze a livello musicale tra i due gruppi, nonostante la line up sia quasi identica, è palese anche in virtù dell'esperienza sulle spalle dei vari musicisti, ma in "Into The Mirror Black" sono già presenti i tratti peculiari e salienti che poi andranno a costituire il sound dei Nevermore: "Into The Mirror Black" può essere considerato un album dalle sonorità classiche, influenzato da mostri sacri quali Judas Priest (soprattutto in relazione alla voce acuta ed ancora immatura di Dane) e Metal Church, su cui i Sanctuary giocano con atmosfere cupe, arpeggi sinistri da brividi e sfruttando un'interpretazione vocale davvero teatrale ed emozionale. Si inizia già a notare il gusto negli arrangiamenti di chitarra, che già in "Into The Mirror Black" assumono una venatura "progressiva" e complessa, caratteristica che tutti i fan dei Nevermore conoscono bene ed apprezzano. Nove tracce per 45 minuti di emozioni forti, in cui i vari ingredienti del sound dei Sanctuary si mischiano in varie dosi regalando dei pezzi indimenticabili, come nel caso di "Eden Lies Obscured", maligna e cupa come non mai, "Future Tense", "Long Since Dark", "Epitaph" o "Taste Revenge". Nonostante la giovane età i Sanctuary mostrano con questo disco che i canoni tipici del metal stanno loro stretti e forgiano già una loro impronta sonora, che comunque non si slega completamente dalle sonorità metal classiche.
La produzione è ovviamente quella che è, ma non si discosta granchè dalla qualità dei dischi del periodo (il disco è uscito nel 1990), ma non rappresenta un ostacolo per l'ascolto del disco.
Già con questo disco i futuri Nevermore mostrano in potenza tutte le loro doti, che permetteranno loro di diventare una delle band più amate ed originali della scena metal mondiale alla fine degli anni '90 e all'inizio del nuovo millennio. Certo, "Into The Mirror Black" è acerbo ma lascia già intravedere che i membri del gruppo hanno molto da dire, e i fatti lo hanno dimostrato ampiamente. Il debutto dei Nevermore infatti risente ancora dell'esperienza nei Sanctuary, ma già con l'album successivo il quintetto troverà la sua strada. Per chi ama i Nevermore si tratta di un disco fondamentale, soprattutto per apprezzare e comprendere le tappe evolutive della musica della band di Seattle.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata
Che ricordi!

Sono legatissimo a questo disco per motivi strettamente personali... militavo nella mia prima metal band, ed il mio cantante, più grande di me di 10 anni, mi prestò, tra gli altri, questo LP.... lo ricordo come fosse ieri!

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