Copertina 6

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2025
Durata:36 min.
Etichetta:AMS Records

Tracklist

  1. INCUBO
  2. MARY REILLY
  3. SOGNANDO
  4. NUBIANO
  5. ANCORA L'OMBRA
  6. SANDRINA

Line up

  • Luciano Regoli: lead vocals
  • Nanni Civitenga: bass, acoustic guitars
  • John Macaluso: drums, percussions
  • Lorenzo Milone: electric guitars
  • Maurizio Pariotti: keyboards, piano
  • Alessandro Tomei: flute, tenor sax

Voto medio utenti

Raccomandata Ricevuta Ritorno, ovvero una delle tante chicche che a suo tempo diedero nel loro piccolo, splendore allo "Spaghetti Prog".
Come moltissime compagini di cinquant'anni fa, anche questa band fu una sfolgorante cometa che durò troppo poco e che tornò decenni dopo forte di una certa nomea.
Un tale prestigio lo si deve a quel "Per... Un Mondo Di Cristallo" uscito in uno degli anni più belli del Prog italiano, il 1972.

Ma oggi siamo nel 2025, molte cose sono cambiate, ci sono stati tanti insperati ritorni (Cervello, L'uovo di Colombo...), addii infiniti (Le Orme), l'addio definitivo (Biglietto per l'Inferno) e "one shot" inattese (Perigeo), oltre ad un stuolo di musicisti più o meno giovani che dagli '80 in poi hanno cercato di ripercorrere i grandi padri e fare proprio il linguaggio Progressive.

Il Progressive dopo il '77 e con l'avvento prima del Neo Prog e poi del Prog Metal vede una forte contraddizione all'attitudine che spronò a suo tempo band come King Crimson e soci a rivoltare come un calzino il Beat e il Rock Psichedelico del periodo: il ricalcare spesso e volentieri modelli e linguaggi già fatti da altri, non portando quindi a nessun elemento di novità, ma rintanandosi in una confort zone sicura nella quale si è certi di avere il plauso di una nicchia sempre più ristretta di fans e addetti ai lavori.

"In Fuga" dei RRR ricalca pedissequamente quanto già fatto dalla band, in una versione più elegante e duole a dirlo anche sbiadita rispetto al passato.
Già il precedente "In Rock" non brillava per freschezza e coinvolgimento, anzi a distanza di anni se ci ripenso la delusione rimane tanta nei suoi confronti e questo ultimo lavoro non fa altro che rimarcare la cosa.
Un buon lavoro per i nostalgici del Pop Progressivo e di una stagione che non tornerà più, che al suo interno ha anche dei momenti di gran classe, ma la sensazione di già sentito è molto forte e questo è un lavoro che per quanto ben suonato e ben registrato, verrà dimenticato molto presto.
Peccato che un nome così prestigioso sia schiavo anch'esso del "Regressive Rock".

Recensione a cura di Seba Dall

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