Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2025
Durata:49 min.
Etichetta:Independent

Tracklist

  1. LOST CRIES
  2. CHILDREN OF DARKNESS
  3. RESCUED BY AN ANGEL
  4. FLAME OF VICTORY
  5. WILD DREAM
  6. THE FIGHT FOR LIFE
  7. FOR MY KING
  8. DEMON TEARS
  9. FEEL THE NIGHTMARE
  10. SILENCE
  11. NIGHT SHADOW

Line up

  • Luc Coulombe: bass
  • Simon Vaillancourt: drums
  • Alexis Gaulin: guitars
  • Olivier Vaillancourt-Girard: guitars
  • Bruno Pouliot: vocals

Voto medio utenti

Strana storia quella dei canadesi Tales Of Destiny!
La band nasce addirittura nel lontano 1995, ma inspiegabilmente, in questi 30 anni netti di carriera, al suo attivo, può vantare solamente il debutto del 2013, prima di altri 12 anni di silenzio, rotti finalmente ai giorni nostri, dal secondo capitolo discografico, uscito nel settembre 2025!

Ashes Of Destiny è un lavoro infarcito di numerose influenze musicali, tra loro assai differenti, ma ben assortite, pregno di buone intenzioni e di spunti compositivi degni di nota, anche se, a onor del vero, non privo di un paio di fattori poco convincenti, che purtroppo, finiscono per limitare le enormi ambizioni della band.
L’elemento più evidente, che condiziona inevitabilmente la qualità del disco, è da individuare nel timbro sguaiato di Bruno Pouliot che non brilla certo per la sua duttilità e la sua estensione vocale, ma anzi, sulle tonalità medio-alte, arranca vistosamente.
Musicalmente invece, i Tales Of Destiny riescono a dare il loro meglio assumendo, spesso e volentieri, le fattezze di una spugna che assorbe l’eredità di grandi classici del passato, appartenuti indistintamente a diversi sottogeneri metallici.
Si va, in campo tradizionale, dagli immancabili riferimenti agli Iron Maiden (vedasi le epiche The Fight For Life, For My King o la conclusiva Night Shadow), agli Iced Earth o, ai meno conosciuti, Zandelle (è il caso di Children Of Darkness o Flame Of Victory), in ambito power-thrash, fino a giungere addirittura, nel settore più estremo, ai Children Of Bodom, per certi riffs e assoli particolarmente maligni, eppure tremendamente seducenti, ripresi dalle chitarre di Alexis Gualin e Oliver Vaillancourt-Girard, che ricordano, molto da vicino, lo stile dell’indimenticabile Alexi Laiho (pur con le debite proporzioni, s’intende). Provate ad ascoltare brani come Demon Tears o Rescued By An Angel e ditemi se non ci trovate delle vaghe assonanze, in certi passaggi chitarristici, con il sound della band di Espoo.

L’esperimento è interessante e, a tratti, Ashes Of Destiny si rivela un lavoro riuscito; tuttavia, in molte altre circostanze, sarebbe opportuna una maggiore personalità compositiva da parte della band e, questa lacuna, alla lunga, si rivela la seconda nota dolente del disco.
In questi casi infatti, i Tales Of Destiny sembrano rimanere prigionieri della loro bellezza, che però, non brilla di luce propria; i Nostri restano incantati, crogiolandosi dinnanzi alla propria immagine riflessa nello specchio delle loro influenze musicali, proprio come Narciso alla fonte, rischiando tuttavia cosi, di subire la stessa sorte toccata al cacciatore greco!

Insomma, le potenzialità ci sono e le abilità tecniche non mancano ma, per poter incidere maggiormente, la band deve necessariamente affinare la sua identità a livello di song-writing, evitando possibilmente, di attendere altri 12 anni!



Recensione a cura di Ettore Familiari

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