Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2024
Durata:39 min.
Etichetta:No Remorse Records

Tracklist

  1. DOLMEN GATE
  2. REST IN FLAMES
  3. THE OATH
  4. CHAMBERS OF MAGIC
  5. THE WHEEL
  6. RETRIBUTION
  7. HORIZON'S CALL
  8. BETRAYAL
  9. GATEWAYS OF ETERNITY

Line up

  • Alex: drums
  • Kiko: guitars
  • Nuno: bass
  • Ana: vocals, guitars (acoustic)
  • Artur: guitars

Voto medio utenti

E cosi, la sacra fiamma dell’epic metal, ora arde intensamente anche in Portogallo!
Debutto decisamente convincente e promettente infatti, quello dei lusitani Dolmen Gate per la (sempre attenta ed affidabile) No Remorse Records!
La band, che non è propriamente formata da novellini, visto che, tra le sue fila, annovera ben 2 ex-membri dei bravi Ravensire, ovvero Nuno Mordred (chitarra e basso) e Alexandre Fonseca (batteria, attualmente drummer anche degli ottimi Midnight Priest), ci propone un disco musicalmente valido ed ispirato, nonostante i numerosissimi e palesi richiami del passato.
A completare la line-up dei Nostri, vi sono poi gli altri due chitarristi, tale Kiko (un nome, una garanzia per lo strumento in questione) e Artur Rodrigues, e infine, la cantante Ana.
Quest’ultima è probabilmente l’unico neo dell’album.
Intendiamoci, la brava Ana si dimostra una vocalist di tutto rispetto ed è sempre sul pezzo, ma probabilmente, il suo timbro, troppo morbido e pulito, non riesce a valorizzare al meglio un genere cosi evocativo e battagliero, come quello in cui si cimentano i Dolmen Gate.
Nel complesso però, Gateways Of Eternity è un disco che musicalmente funziona ed è un vero e proprio inno all’epicità; melodie dal sapore eroico e una produzione volutamente datata (ma non troppo), creano atmosfere magiche e solenni, in cui indubbiamente, assumono un ruolo fondamentale i maestosi riffs, gli assoli delle chitarre e, non ultimo, l’affascinante artwork, coi suoi colori espressamente freddi, che contribuiscono ad accrescere il pathos.
Le influenze di Manilla Road e Omen da una parte, ma anche, dall'altra, quel pizzico di doom, tipico degli onnipresenti Black Sabbath o degli immortali Candlemass, emergono prepotentemente in tutte le tracce attraverso le quali si snocciola il disco, contenuto, a sua volta, come un dipinto in una cornice, tra l’intro Dolmen Gate e la brevissima, ma intensa, outro, rappresentata dalla title-track.
Tuttavia, i Dolmen Gate non si limitano a riprodurre freddamente tali ingerenze del passato, ma va dato merito alla band che le suddette (gloriose) influenze, seppure estremamente palpabili, si collocano all’interno di una visione musicale assolutamente personale e del tutto indipendente.
Mentre si ascolta il disco, si avverte la netta sensazione di viaggiare a ritroso nel tempo ed entrare in una dimensione parallela, in cui, sembra di cavalcare sul dorso di atmosfere magiche e di essere i protagonisti di una saga eroica, ambientata in un’epoca assai remota, in cui, valori come la fierezza, la lealtà ed il coraggio contavano più di tutto e non si potevano comprare!
Non rimane altro da fare che seguire il proprio avventuroso destino, alla ricerca di gesta leggendarie da compiere, il cui sfondo ideale, è ovviamente rappresentato dalle composizioni estremamente evocative di questo Gateways Of Eternity.


Recensione a cura di Ettore Familiari

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