Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2019
Durata:54 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. WASTE AWAY
  2. LOVESICK
  3. ULTRAVIOLENCE
  4. A DANCE WITH DIANA
  5. FAILURE (S.O.S)
  6. HYSTERIA
  7. GLORY
  8. HOME
  9. VIOLETS

Line up

  • Steve Finn: drums
  • Nishad George: guitars
  • Alex Richichi: vocals
  • Spencer Metala: bass

Voto medio utenti

Da questo Home, e dai The Offering mi aspettavo tutt’altro.

Il sito di riferimento per tutti i metallari del mondo, Encyclopedia Metallum - The Metal Archives, dipinge i The Offering come un gruppo di Heavy/Power metal.
Tutt’altro, incontriamo, sin dalla prima canzone, sonorità totalmente opposte. Infatti la opener Waste Away, almeno nella prima parte, è una scopiazzatura del miglior suono e atteggiamento degli Slipknot. Heavy/Power Metal?
Fatto bene, per carità, ma mi sono chiesto se stavo ascoltando l’una o l’altra band, cosa che, almeno in teoria, non dovrebbe succedere per definizione, ogni band dovrebbe avere un suo suono particolare ed un atteggiamento che li contraddistingua, che li faccia riconoscere subito. Va bene, è il debutto e qualcosina di questo tipo si può perdonare, ma dai prossimi dischi vorrei sentire una nota in più di personalità, non so se mi spiego.
Però questo è solo il primo impatto, anche perchè ho parlato dei primi 50 secondi della prima canzone, mancano ancora oltre 55 minuti di The Home.
Un’altra canzone per buona parte della sua durata, veramente “Slipknottiana”, nella parte strumentale è “Ultraviolence”, che in effetti è un titolo perfetto, in effetti è molto violenta, ma molto poco interessante, per me si salva solo il bellissimo assolo di Alex Richichi, ovvero la cosa meno alla ‘Knot.
Nelle canzoni successive si recupera molto terreno, A Dance with Diana, Hysteria, e la conclusiva e mastodontica title track di 14 minuti.
È molto rischioso per una band emergente comporre ed inserire una canzone così lunga nel primo disco, principalmente perchè potrebbe diventare una palla infinita.
Non è questo il caso, Home è una canzone si molto lunga ma anche molto varia, tenendo sempre (o quasi) un filo conduttore. C’è un’altra odiosa parte alla Slipknot intorno al minuto 8, ma per fortuna dura poco.

Non è né bello né corretto fare una recensione-paragone, ma mi sembrava opportuno rimarcare l’effettiva somiglianza con la band di Corey Taylor, se vi piace quel tipo di sonorità e stile è un album consigliatissimo. Però non aspettatevi un disco totalmente in quel modo, sono effettivamente rare le volte in cui c’è il dubbio di che gruppo stai ascoltando, ma ci sono.
Recensione a cura di Carlo Masoni

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