Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2024
Durata:44 min.
Etichetta:Blaze Bayley Recordings

Tracklist

  1. MIND READER
  2. TEARS IN RAIN
  3. RAGE
  4. THE YEAR BEYOND THIS YEAR
  5. GHOST IN THE BOTTLE
  6. THE BROKEN MAN
  7. THE CALL OF THE ANCESTORS
  8. CIRCLE OF STONE
  9. ABSENCE
  10. A DAY OF RECKONING
  11. THE PATH OF THE RIGHTEOUS MAN
  12. UNTIL WE MEET AGAIN

Line up

  • Blaze Bayley: vocals
  • Karl Schramm: bass
  • Martin McNee: drums
  • Chris Appleton: guitars
  • Luke Appleton: guitars

Voto medio utenti

Partirei da un assunto di base: chi non vuol bene a Blaze Bayley non può che avere un bidone della spazzatura al posto del cuore [Gigi Buffon cit.].
Proprio un cuore ballerino, tra l’altro, ha rappresentato l’ultimo guanto di sfida lanciato dal destino al cantante di Birmingham, che tuttavia non ne ha voluto proprio sapere di gettare la spugna ed ha immesso sul mercato l’undicesimo (!) full length della propria carriera solista.

Dato per scontato, dunque, l’affetto per un artista dall’ammirevole tenacia, come ce la siamo cavata dal punto di vista qualitativo?
Io direi tutto sommato alla grande: “Circle of Stone”, pur lungi dal poter essere considerato un disco imperdibile, riesce comunque senza patemi a farsi apprezzare.
Onesto, solido, coerente, ben suonato, ben prodotto e ben cantato, il neonato di casa Bayley sfoggia sì le medesime coordinate dei platter precedenti, ma lo fa col giusto equilibrio tra mestiere ed ispirazione compositiva.

Così, il classic metal del Nostro appare una volta ancora efficace e bilanciato, tra episodi diretti dalle mire anthemiche (l’iniziale “Mind Reader”, “Absence”), slanci melodici (“The Broken Man”, il folkeggiante duetto vocale di “Until We Meet Again”) e bordate dal taglio deliziosamente british (“Ghost in the Bottle”, “The Path of the Righteous Man”).
Rispetto al recente passato mi è parsa di cogliere maggior continuità nel songwriting, che a questo giro punta davvero al sodo e si concede anche un paio di zampate notevoli (penso a “Rage” ed alla title track), inciampando, di converso, molto di rado (citerei “The Year Beyond this Year” e “Tears in Rain” quali principali indiziate).

Permangono, ahimè, alcune criticità ormai croniche: mi riferisco alla conclamata incapacità di avvalersi di un artwork perlomeno decente -e se pensate sia brutta l’illustrazione di copertina aspettate di aprire il booklet…-, oltre alle solite dosi non omeopatiche di lyrics di stampo motivazionale, come sempre riassumibili in un elogio, senz’altro sincero ma oltremodo retorico e didascalico, alla resilienza.
Ok Blaze: cercheremo tutti di superare i momenti difficili, e di non arrenderci mai di fronte agli ostacoli che la vita ci pone, promesso.

Sciocchezze a parte, “Circle of Stone” merita senza dubbio la Vostra preziosa attenzione.
In tanti, sul web, hanno criticato la sua release date, così prossima a quella del nuovo solista di Bruce Dickinson; a mio avviso, però, si tratta di un ragionamento errato ed ingiusto.
Blaze Bayley non sarà un genio, non avrà la miglior voce della storia del rock, ma gli va quantomeno concessa la dignità artistica di venir valutato per i propri meriti e demeriti, a prescindere dall’ingombrante passato in seno alla Vergine.
Da parte mia imperitura stima.
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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