Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2023
Durata:46 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. RIDER
  2. ALWAYS LOVE YOU
  3. DREAMER
  4. FANTASY
  5. I WON'T GIVE UP
  6. HERE WE ARE
  7. MISFORTUNE
  8. FALLING APART
  9. CONFUSED TRAUMA
  10. GRIFTED
  11. END TIME'S

Line up

  • Samuel Thapa: vocals
  • Khriekethozo Sekhose: guitar
  • Jubito Swu: bass
  • Rüüvolie Kire: drums
  • Sheduto Kezo: keyboards

Voto medio utenti

Eccoci qua, come recita anche il titolo del disco, a parlare stavolta del debut album dei Fifth Note, band indiana nata nel 2019, e che basa la sua proposta su un heavy metal molto arioso con tinte di progressive qua e là. E c'è da dire che comunque il quintetto qui presente di gavetta se ne sia fatta, passando prima dal coverizzare canzoni di band come Stryper, il che rientra anche nel nascere in primis come una band legata a tematiche cristiane per poi cambiare e puntare verso un approccio più personale, che sicuramente male non fa. Un paio di singoli pubblicati, diversi show in madrepatria e un contratto con la nostrana Frontiers Music ha poi chiuso il cerchio, cominciando poi i lavori su questo disco.



Va detto che in sè 'Here We Are' non è affatto male. Si spezza continuamente il ritmo fra ballad forse anche troppo smielate, vedasi 'Drifted', e da altre canzoni dal riffing moderno, quasi dreamtheahteriano come 'Confused Trauma' o 'Misfortune' dove ad emergere è proprio la voce di Samuel Thapa che, anch'essa, risulta molto spesso altalenante. E' come se in tutta la durata del disco il cantante o viaggi fra tonalità più soffuse ed emozionanti, mentre ad esempio su 'End Time's' viaggi costantemente su registri alti dove la sua voce diventa molto acida e che stona abbastanza con il resto delle strumentazioni. Passato questo ostacolo però, i Fifth Note se la cavano senza ombra di dubbio molto meglio sulle ballad e sulle parti più rallentante, dove il pianoforte e le tastiere prendono la scena, peccato che queste siano messe sul disco con il contagocce. Si sente comunque al voglia di sperimentare più orizzonti da parte della band, e non di fissarsi su un solo stile ben preciso, e di questo vanno fatti i complimenti, anche se non tutto è riuscito.

Un debutto che colpisce per il coraggio espresso in alcuni punti, con un approccio che dall'altra parte potrà esser migliorato ulteriormente se ci si concentrerà sopratutto sulle parti vocali. Un buon starting point per il futuro.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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