Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2023
Durata:36 min.
Etichetta:Dying Victims Productions

Tracklist

  1. HELLISH DELIGHT
  2. AWAIT THE COMMAND
  3. FATAL MILITIA
  4. AXE OF DEATH
  5. EVIL DISASTER
  6. LUST FOR SIN
  7. UNHOLY SORCERY
  8. DEATH MERCHANT
  9. EVIL MINDS
  10. SADISTIC INVADER

Line up

  • Ludvig Rösth: vocals, guitars
  • Niklas Saar: bass
  • Mille Lundström: drums

Voto medio utenti

In Norvegia e Svezia non ce la possono proprio fare a non inserire influenze black metal in qualsiasi progetto estremo mettano su… Non sempre questa cosa è sinonimo di qualità, lo è, però, nel caso degli Atonement, trio proveniente da Stoccolma, che tira fuori un debut album che puzza di zolfo dalla prima all’ultima nota!

La base di partenza è un furioso thrash metal, di chiaro stampo teutonico, anche se immancabili sono gli echi di Slayer e primi Bathory, ma il tutto, come già accennato, viene imbastardito alla grande con notevoli spruzzate black metal (old school!) che rendono il tutto ancora più marcio e malato. Inutile che stia qui a dirvi che ci troviamo davanti ad un album no compromise, prendere o lasciare… se vi piacciono le sonorità appena descritte avrete di che godere, in quanto gli Atonement sanno davvero il fatto loro e tirano fuori una manciata di brani di inaudita violenza, l’ideale per chi odia i modernismi e la melodia nel fottuto thrash metal! Altrimenti guardate altrove, qui non c’è nulla che possa interessarvi…

Buona la prova generale del trio, con Ludwig Rosth che se la cava alla grande anche dietro il microfono, con un timbro che ricorda vagamente il primo Quorthon. Meno bene il lavoro svolto alla sei corde, in quanto una maggiore varietà dei riff avrebbe reso i brani decisamente più interessanti. È proprio questo, infatti, l’unico vero neo che posso evidenziare, perché alla lunga la ripetitività di alcune scelte compositive potrebbe risultare stucchevole a chi non si accontenta dell’assalto sonoro fine a sé stesso. Particolare rilevante, ma che comunque non inficia del tutto il risultato finale, appioppando al disco una sufficienza abbondante che serve anche da incoraggiamento, vista la giovane età del trio di Stoccolma, e visto che “Sadistik invaders è soltanto l’album di esordio, quindi non resta da fare altro che ben sperare per la prossima release in studio…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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