Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2023
Durata:42 min.
Etichetta:Fighter Records

Tracklist

  1. BE ONE WITH FIRE
  2. LIGHTNING IN THE ASHES
  3. DUSK BREATHER
  4. DARK LORD REQUIEM
  5. WAR TORN SKULL
  6. CHAINS OF THE DAMNED
  7. BUILDING A BEAST
  8. BROTHER'S KEEPER
  9. HELLUCINATOR
  10. DETONATION RITUAL

Line up

  • Kieron Rochester: bass
  • Kevin Rochester: drums
  • Andy Songhurst: guitars
  • Chris Stoz Storozynski: vocals
  • Chris Bone: guitars

Voto medio utenti

Terzo album per gli inglesi Forged In Black che, arrivati a questo punto della loro decennale carriera (o quindicinale, se si vuole contare anche il passato come Merciless Fail) non sono riusciti a fare lo step successivo, rimanendo intrappolati in tutti gli stereotipi di un genere che quando vuole può essere fresco, energico e adrenalinico, o che come in questo caso è solo un riciclo di tutti i suoi clichè, chiaramente non suonati male o in maniera gravemente insufficiente, ben lungi dal dirlo, ma che semplicemente non riesce a far scattare quella scintilla, quel qualcosa che delinea il confine tra l'anonimo e il personale.

Immagine

[Foto fornita nel Comunicato Stampa]

Ora, come detto 'Lightning In The Ashes', questo il titolo del disco, non è essenzialmente malvagio. Una durata generale contenuta, e anche quella dei singoli pezzi è ottima, ma il problema vero e proprio sono le canzoni e la produzione. Per le prime le ovvietà vengono subito all'ascolto, perchè se 'Brother's Keeper' ha dalla sua un ottimo riff ed è molto coinvolgente, ci sono poi la Titletrack, 'Building A Beast' o 'Hallucinator' che sembrano aver preso ispirazione dai peggiori Judas Priest, mischiandoli con un po' di Primal Fear qui e Rage là (gli ultimi lavori, meglio precisarlo). Per la seconda, lodevole che si senta bene il basso, ma la batteria è terribilmente spenta e priva di mordente ('Chains Of The Damned' ne è un esempio), e il resto dell'album prosegue su una strada composta da riff e ritornelli sentiti e risentiti, e un interpretazione vocale di Chris Stoz Storozynski che pur essendo piena di energia, non risulta essere altrettanto colma di carisma.

'Lightning In The Ashes' è un disco che potrebbe sicuramente piacere ad un primo ascolto, ma che col passare del tempo dubito riuscirebbe a guadagnarsi un posto nella memoria di chi ascolta, data la sua scarsa incisività. Sarà per la prossima volta, a questo punto.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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