Copertina 7

Info

Demo
Anno di uscita:2004
Durata:15 min.

Tracklist

  1. BLACK STONE
  2. SHADOWS
  3. TEXAS QUEEN
  4. HIDE

Line up

  • Francesco Castoldi: vocals
  • Nicolò Donati: guitars
  • Luca Umidi: guitars
  • Luca Minichiello: bass
  • Giorgio Costa: drums

Voto medio utenti

“I Pythons nascono nell’ottobre 2000 con l’intento di far rivivere, in una rinnovata veste, lo spirito hard rock melodico degli anni ’80 …”, con questa frase si apre il ricco materiale biografico allegato al secondo demo (il primo “In the rain” risale al 2001) di questo promettente gruppo milanese.
Una dichiarazione di questo tipo denota sicuramente un discreto coraggio, tenendo conto del poco spazio che questo genere musicale aveva ottenuto nella scena rock italiana, già negli anni in cui quei suoni raggiungevano il loro massimo splendore commerciale. “Four stones” è un prodotto piuttosto professionale e contiene 4 tracce, che, seppur presentando come denominatore comune le sonorità tipiche dell’hard rock americano degli eighties, esibiscono sfumature sempre diverse, denotando le buone capacità tecniche della band e una più che discreta abilità nel songwriting, che risulta coinvolgente e mai monocorde, grazie, probabilmente, anche al background dei musicisti e alle loro esperienze sviluppate all’interno di altri stili musicali. Il brano che dà il titolo al demo è un buon biglietto da visita, roccioso ma anche melodico quanto basta per rimanere impresso nella memoria; “Shadows” più atmosferica e introspettiva, sfodera una linea armonica ed un ritornello di valore assoluto; “Texas queen”, polverosa ballata dall’elevato carico elettrico, risulta leggermente più scontata, ma comunque sufficientemente accattivante; “Hide”, dal sound più street metal, con le vocals ad inasprirsi sino a ricordare un po’ Taimee Downe dei Faster Pussycat e i riffs serrati in contrapposizione al refrain catchy e orecchiabile. La voce di Francesco Castoldi si mantiene su livelli di tutto rispetto, anche se forse dovrebbe cercare di liberarsi dalla dipendenza “Bon Jovi” che ne caratterizza un po’ troppo l’intonazione (“Texas queen”) ed è passibile di qualche piccolo miglioramento sulle note più basse (“Shadows”).
La coppia Donati / Umidi si dimostra affiatata, producendosi in un ottimo rifferama e in assoli abbastanza semplici ma efficaci, così come puntuale e valida è la prestazione della sezione ritmica Minichiello / Costa.
E’ veramente difficile poter essere personali in un genere dai confini così delineati, ma credo che i The Pythons ci siano riusciti abbastanza bene e quindi tornando alla frase introduttiva, abbiano raggiunto il loro obiettivo… bravi, convinti della propria proposta e come si diceva prima coraggiosi: ora staremo a vedere se troveranno una label altrettanto “temeraria” nel credere in loro …
P.S. va bene il coraggio … ma inserire nella bio anche immagini che ritraggono il gruppo in compagnia di Ringo “Isola dei famosi” e Red Ronnie… beh qui si sfiora l’incoscienza!

Contatti: e-mail:info@thepythons.it - www.thepythons.it
Recensione a cura di Marco Aimasso

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