Copertina 8

Info

Anno di uscita:1987
Durata:45 min.
Etichetta:MCA Records

Tracklist

  1. PROLOGUE: INTO THE FOREVER
  2. NEVER SAY NEVER
  3. HEADED FOR NOWHERE
  4. ALL THE KING'S HORSES
  5. CARRY ON THE FLAME
  6. LET THE LIGHT (SHINE ON ME)
  7. LONG TIME GONE
  8. ROCK YOU DOWN
  9. PRELUDE: THE WAKING DREAM
  10. ON AND ON
  11. ALL OVER AGAIN
  12. RUNNING IN THE NIGHT

Line up

  • Rik Emmett: vocals, guitars
  • Gil Moore: drums, vocals
  • Mike Levine: bass, keyboards

Voto medio utenti

Tra i maggiori fenomeni da esportazione provenienti dal Canada, troviamo questi favolosi Triumph, probabilmente assieme ai Rush i più importanti.
Si formano a Toronto a partire dal 1974 con l'omonimo esordio in cui esibivano un hard rock che sarà perfezionato già a partire dal secondo Rock n Roll Machine, mentre il terzo Just a Game mostra un certo interesse per le intelaiature più complesse a tinte hard blues.
Poi il loro capolavoro, ovvero Allied Forces, in cui iTriumph cominciano ad immettere anche sintetizzatori ed approcciano un sound maggiormente progressivo.

Altri classici arrivano per merito di Never Surrender e Thunder Seventies, prima di chiudere degnamente il miglior periodo della band con il live Stages, mentre Sport Of Kings denota un certo calo di tensione con una proposta piuttosto commerciale e spiazzante. Ma il colpo che li riabilita è proprio dietro l'angolo con questo Surveillance, in cui si mischiano perfettamente un po' tutti gli elementi che hanno caratterizzato la carriera dei canadesi.
Nel 1988 poi Rik Emmett decide di abbandonare la band ed i Triumph si trovano così a fine corsa, ma ciò che hanno fatto per gli adepti dell'hard & heavy rimane indelebile.

L'album dopo il prologo comincia con Never Say Never, dalle chitarre dal gusto epico e progressivo, con una decisa intelaiatura hard e la melodia che dipana scenari futuristici, magnifica.
Headed For Nowhere rincara la dose grazie ad un riffing perfetto ed un drumming spaccaossa, accompagnata da una melodia ancora una volta immacolata.
All The King's horses, bucolica, è un breve interludio che serve a preparare Carry On The Flame che possiede un altro riff regolato ad arte tra toni e volumi hard deluxe, lo sviluppo armonico è un'altra volta vincente.
Let The Light come spiega il titolo è un altro capitolo suggestivo, un mid tempo cromato di luci e colori come solo le mega produzioni eighties sapevano dipanare.
Long Time Gone possiede degli arrangiamenti nuovi di zecca e la band promuove un altro riff portante dalla presa immediata, un pezzo molto vicino ai Rush.
Rock You Down è più mainstream con un refrain quasi glam rock e vicino al metal californiano, mentre On And On è puro atmospheric power giocata e specchiata come fugaci immagini riflesse sullo spettro di un suono inimitabile.
All Over Again è un atto di magia che farà felici i sostenitori dell'aor, e non contenti bissano con la bellissima Running In The Night che verrà ripresa dai favolosi Signal e ribattezzata Go.

Un vero classico con molta carne al fuoco questo Surveillance che farà felici i sostenitori dell'hard adulto.

Recensione a cura di Fabio Zampolini

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