Copertina 7

Info

Anno di uscita:2023
Durata:non disponibile
Etichetta:earMUSIC

Tracklist

  1. RISE
  2. #REBEL
  3. BANSHEE
  4. OTHER SIDE OF THE RAINBOW
  5. SMALL TOWN BEAUTIFUL
  6. THE MASK
  7. THICKER THAN BLOOD
  8. SAVE ME
  9. HURRICANE
  10. X OUT
  11. BEAUTIFUL GIRLS
  12. HERE'S TO THE LOSERS

Line up

  • Gary Cherone: vocals
  • Nuno Bettencourt: guitars, keyboards, piano, vocals
  • Pat Badger: bass, backing vocals
  • Kevin Figueiredo: drums

Voto medio utenti

Una “dolce condanna”, questo ha rappresentato per gli Extreme il successo planetario di “More than words”. Uno scotto che evidentemente ha lasciato segni importanti nella carriera di un gruppo che nell’immaginario collettivo era quasi “costretto” a replicare quella piccola delizia acustica.
Come ben sanno i loro estimatori “leggermente” meno superficiali, nella parabola artistica (tra alti e bassi) degli americani c’è anche molto altro, prima fra tutti la voglia di spaziare nei suoni partendo dalla tradizione e tentando elaborazioni mutevoli e variegate.
E da questi due concetti prende avvio la mia valutazione di “Six”, il disco del “ritorno” a quindici anni da “Saudades de rock”, che a sua volta avrebbe dovuto garantire il rilancio in grande stile dei nostri.
La ricerca spasmodica di una nuova ballata “ad effetto” e la volontà di dimostrare che a trent’anni dalla sua epoca aurea la band non ha perso la sua creatività sembrano, infatti, un po’ le due anime di un albo complessivamente parecchio godibile, a cui manca forse un pizzico di superiore “coerenza” e il liberarsi definitivamente dal succitato “fardello”, per arrivare a soddisfare pienamente le elevatissime aspettative dei loro fedeli sostenitori e dell’intera comunità rockofila.
Insomma, per quanto molto gradevoli, ben quattro piuttosto evidenti tentativi di sfornare la “nuova” “More than words” sembrano davvero un pochino troppi, mentre dall’altra parte affiora l’impressione che la mescolanza degli stili sia stata meno efficace e compatta che in altre occasioni.
Diciamo anche che musicisti di questo calibro possono permettersi quasi “tutto” ed è sufficiente affidarsi al groove trainante di “Rise” e ai sussulti striscianti ed adescanti di “#Rebel” e “Save me” (appena meno convincente, invero), splendidamente pilotati dalla voce di Gary Cherone e dalla chitarra di Nuno Bettencourt per rendersi conto di come gli Extreme del 2023 possiedano la vivacità e la forza espressiva necessarie per emergere dalla massa.
Banshee” ricorda al “mondo” che una delle influenze primarie dei Bostoniani sono stati i Van Halen, circostanza invece più difficile da individuare quando a irrompere nel programma sono il clima marziale e “industriale” di "The mask”, la fusione tra Rage Against The Machine e NIN denominata "Thicker than blood” o ancora le ipnotiche digressioni elettroniche di "X out”, tutta “roba” che rimanda in qualche modo all’esperienza di Cherone con i Tribe Of Judah.
Arrivati allo “scottante” capitolo dei frangenti elettroacustici, il mid-tempoOther side of the rainbow” è certamente il più riuscito, seguito a ruota dagli slowSmall town beautiful” e "Hurricane” (alimentata da vocals vagamente Byrds-iane, una “vecchia” passione del gruppo), per finire con "Here's to the losers”, con tanto di porzione corale ad accentuare l’effetto singalong.
In quota spensieratezza e disimpegno estivo arriva, infine, il pop caraibico “Beautiful girls”, per certi versi leggibile come una sorta di sfida (ancora?) al “pensionato” David Lee Roth, tutto sommato dilettevole ma priva del carisma dell’indimenticato guascone di Bloomington.
In conclusione, “Six” piace, oltre che per la qualità esecutiva, per la libertà ispirativa, mitigata da una focalizzazione imperfetta e da uno zinzino di eccessiva ricerca “retrospettiva” della hit … nell'insieme, un proficuo (secondo) ritorno sulle scene, comunque.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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Inserito il 19 giu 2023 alle 17:47

Recensione onesta che rispecchia le mie stesse impressioni

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