Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2023
Durata:36 min.
Etichetta:Electric Assault Records

Tracklist

  1. THE FIGHTING EAGLE
  2. BLACK REVENANT
  3. SINISTER STAR
  4. VICTIM IN CHAINS
  5. THE CONQUEST OF TIME
  6. MASTER OF HELL
  7. DISTANT MIRROR
  8. BREAKTHROUGH
  9. SERVANTS OF THE IRON MASK

Line up

  • Leo Ekström Sollenmo: drums, guitars, bass
  • Staffan Tengnér: vocals, bass, guitars

Voto medio utenti

I Century sono una delle innumerevoli band che in questo 2023 contribuiscono a tenere alta la fiamma del metal classico che, assieme ai recenti lavori di Smoulder, Blood Star, Gatekeeper o Triumpher per citare alcuni nomi, è ancora ben accesa e piena di vigore. Attivi solo da tre anni, periodo in cui non hanno pubblicato nulla di particolarmente rilevate (un demo e dei singoli), è di questi giorni invece il loro debutto su Electric Assault Records, intitolato 'The Conquest Of Time', con un artwork che mi ha subito richiamato ai Grand Magus. La band si muove su uno stile che più classico non si può, più incentrato perlopiù sullo speed metal che su cambi di tempo qua e là, come una forza che distrugge tutto ciò che incontra sul suo cammino, senza far prigionieri e andando imperterrita per la propria strada.



Una prima dimostrazione di questo concetto è data da 'Master Of Hell', mentre con 'Breakthrough' sembra di essere catapultati direttamente nella prima metà degli anni 80', dove è impossibile non tenere il ritmo, e il lavoro alle pelli a cura di Leo Ekström Sollenmo è davvero encomiabile. Una delle principali peculiarità di 'The Conquest Of Time' è senza dubbio la sua durata, sotto i quaranta minuti, che se da una parte riesce ad evitare la componente noia, dall'altra con pezzi asciutti e diretti come 'Sinister Star', che dal canto suo ha un duello di chitarre veramente eccelso, tiene alto il livello di coinvolgimento e di attenzione. Solo la finale 'Servants Of The Iron Mask' va oltre i 6 minuti di durata, che però non sono per nulla percettibili, vista la cavalcata stile Maiden mista a passaggi manowariani che, oltre a mantenere elevato il livello di testosterone, chiude in maniera egregia l'ascolto dell'album.

I Century ci mettono dunque davanti ad un lavoro che ha moltissima passione in ogni singola canzone e che, pur non eccellendo mai troppo, intrattiene e si dimostra capace di poter allietare il palato di ogni amante di queste sonorità. Non perfetto, ma ampiamente godibile.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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