Disease - Burning Memories 1995-2001

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:66 min.

Tracklist

  1. EMPOWERING FROM CHAOS
  2. ODIUM - THE FIRST TIME
  3. MASS IMMOLATION
  4. WILL I EMBRACE IT AGAIN
  5. AWAKE, SHINE, ERASE
  6. ISIS WHITE GAZE
  7. EMPTY HANDED ENEMY
  8. MIND ESCAPE
  9. INTRO + SCARRED
  10. N.P.N.
  11. HYPOCRISY
  12. NOBLE KNIGHT
  13. RE-SCARRED (BRUTAL RE-MIX)

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Vecchia conoscenza della scena italiana questi Disease, insieme dall'ottobre 1994 e con all'attivo cinque registrazioni, tra demo e promo per le etichette; nella loro storia troviamo le solite disavventure di chi sgobba nell'underground per creare un qualcosa di personale, lontano dai trend che nascono e muoiono (e succede non solo a livello mainstream): possibilità di release poi sfumate, cambi di line-up, registrazioni con budget ristretti e via dicendo.
Questo "Burning Memories" è una retrospettiva su quanto i Disease hanno fatto dagli esordi ad oggi, a partire dal demo "Dark Heart Behind" del 1996 sino ad una raw demo version di un pezzo destinato a comparire sul nuovo "5th Wave, Endless".
Dalle sonorità delle prime canzoni, orientate verso il thrash/death immediato e violento, ma per certi versi piu' derivativo, sino ai tecnicismi dei lavori successivi, a cavallo tra thrash, soluzioni piu' estreme e sperimentazioni ben poco catalogabili, i Disease dimostrano di essere una band assolutamente personale, sempre alla ricerca di un qualcosa che vada oltre i soliti canoni, sino a sfiorare il piu' puro techno-thrash; inutile dire che la band porta con sè un bagaglio tecnico veramente notevole, soprattutto per quanto riguarda la sezione ritmica, trascinata alla grande da Massimo Tempesta. Tra i brani migliori della carriera non posso che includere la violenta "Mass Immolation" e "Mind Escape", ma devo dire che non sfigurano nemmeno i brani del primo lavoro del 1996, soprattutto la cadenzata "Hypocrisy". Il miglior brano del lotto resta comunque a mio avviso "Odium the First Time", che mi ha richiamato alla mente i piu' ispirati Intruder.
Un lavoro davvero superlativo, dunque, che mostra una crescita esponenziale incredibile; consigliatissimo a tutti coloro che sono stanchi dei soliti riff riciclati e dei gruppi clone, anche a livello undergound. Non posso che augurare un gran futuro a questi Disease, e voi lettori teneteli sott'occhio, meritano davvero.

Contatti: email: flaviotempesta@libero.it - www.ppg.altervista.org
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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