Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2022
Durata:51 min.
Etichetta:Punishment 18

Tracklist

  1. DENTRO IL CERCHIO
  2. WELCOME TO MY WORLD
  3. IL NOSTRO SOGNO
  4. NON SIATE COMPLICI
  5. SALTO NEL BUIO
  6. TRACCE SILENZIOSE
  7. DIMMELO ORA
  8. RIGENERATO
  9. NATO NEL VENTO
  10. NOTTE DIVERSA

Line up

  • Fabio Lorini: bass
  • Manuel "Manny" Merigo: guitars
  • Alessandro Venzi: guitars
  • Paolo Pirola: drums

Voto medio utenti

"Denso Inganno", nel 2017, aveva segnato il ritorno dopo ben 22 anni di assenza di una delle band che ho più amato nella mia adolescenza (ed anche successivamente eh!), quegli Insidia che con "Istinto e Rabbia" prima e "Guarda dentro Te" dopo mi hanno formato sia musicalmente, con il loro thrash così d'impatto e trascinante, sia a livello di testi, così tremendamente efficaci ed ancora attuali; non vi starò a fare un pippone lunghissimo ed assurdo, per quello vi rimando alla recensione di "Denso Inganno", ma a fronte di una reunion assolutamente gradita ed a posteriori anche giustificata si è trattato di un disco che seppur buono non mi aveva entusiasmato, principalmente a causa dell'uso della voce del buon Fabio Lorini, chiamato a conti fatti col suo basso a sostituire lo storico Riccardo Panni.

Arrivando al dunque, "semplicemente" il nuovo "Di Luce e d'Aria" giunto a cinque anni di distanza ancora sull'ottima Punishment 18 è un "Denso Inganno 2.0": stesse coordinate, ispirato e funzionante, ma fatto meglio, con brani migliori, con registrazione migliore e più centrata, accorciato di qualcosa, di quel che basta per andare intorno ai cinquanta minuti che è pressochè a mio avviso la durata perfetta per un disco di thrash metal di questo tipo.

Manny Merigo alla chitarra è sinonimo di assoluta garanzia da 30 anni e passa, da quando si chiamavano ancora Inviolacy, così come Alessandro Venzi alla ritmica ed il "nuovo" Paolo Pirola alla batteria, e sentite che razza di intrecci, di riff e di melodie questi signori sono ancora in grado di creare: basta il break centrale di "Il nostro sogno" ed il susseguente incredibile assolo per volare indietro negli anni alla ricerca di quello che eravamo per capire meglio chi e cosa siamo oggi, grazie anche alla musica meravigliosa che ci ha accompagnato in tutto questo tempo, grazie anche agli Insidia.

Momenti più groovosi, come la panterosa ed efficace "Welcome to my World" (ma cantata in italiano eh!), alternati ad altri decisamente in your face come la terremotante "Salto nel Buio" scandiscono un album di impatto, fresco e riuscito, una versione migliorata del già buono disco precedente.

Insidia, orgoglio e leggenda nazionale. Io non vedo l'ora di poterli rivedere dal vivo, per la storia e per il presente.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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