Diablo - When All the Rivers Are Silent

Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2022
Durata:40 min.
Etichetta:Sakara Records

Tracklist

  1. THE WELL OF GRIEF
  2. UNHOLA
  3. GRACE UNDER PRESSURE
  4. JACK OF ALL MISTAKES
  5. TITAN
  6. THE STRANGER
  7. THE EXTINCTIONIST
  8. SHACKLES OF FEAR
  9. PARATHON
  10. WHEN THE RIVERS ARE SILENT

Line up

  • Heikki Malmberg: drums
  • Aadolf Virtanen: bass
  • Marko Utriainen: guitars
  • Rainer Nygård: guitars, vocals

Voto medio utenti

Era il 2015 ed in sede di recensione scrivevamo:

"Noi approviamo questo lavoro e speriamo di non dover aspettare altri sette anni per goderci questa band che merita il successo di questo viaggio e dimostra di non aver perso la bussola."

Oggi, nel 2022, i Diablo continuano ad avere ben saldo "il timone" tra le mani ma per avere il settimo full length, "When All The Rivers Are Silent", abbiamo dovuto attendere il canonico settennato.
Tempo comunque ben speso perchè il duo trainante della band, la coppia di asce formata da Rainer Nygård e Marko Utriainen, presenta un lotto di canzoni intenso e struggente, con una cura maniacale per i dettagli e le soluzioni più ricercate.
Abbandonate le tematiche sci-fi di "Silvër Horizon" i concetti alla base di "WATRAS" sono intimi e riflessivi e ruotano intorno ad una raccolta di storie sincere e spietate di una persona che ha toccato il fondo nella sua vita spirituale, quando la scelta è tra raccogliere i pezzi o colare a picco. Le decisioni sono sempre difficili da prendere quando ci si trova nell'occhio del ciclone, quando si è un tossicodipendente instabile e per di più circondato da ogni tipo di tentazione.
Non ci sono finali hollywoodiani nella vita reale, solo tanta sofferenza e dolore per ogni conquista.

Il suono dei Diablo, abbandonato ogni legame con il death melodico, si colloca tra il ruvido power/thrash dei Brainstorm di "Liquid Monster" (anche per il timbro vocale di Nygård) e le sperimentazioni vagamente progressive degli Amorphis di "Am Universum" e "Far From the Sun"; il tutto reso accattivante dalla costante ma soffusa presenza di inserti elettronici.
I 10 brani dell'album - pur non presentando più l'aggressività e la velocità del passato - si assestano su mid tempos comunque convincenti soprattutto per la capacità di fissarsi nelle orecchie e nella testa durante gli ascolti.
I Diablo resteranno - temo - sempre una band di seconda fila pur potendo vantare una discografia solida e di tutto rispetto ma, visto che la speranza è l'ultima a morire, forse con "When All The Rivers Are Silent" raccoglieranno quanto seminato in oltre 20 anni di carriera.

Diablo - "The Well of Grief"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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