Copertina 9

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2022
Durata:77 min.
Etichetta:InsideOut Music

Tracklist

  1. THE FROZEN DEAD OF THE NIGHT
  2. IN A WORLD OF PINES
  3. URSKOG
  4. WILDERNESS EXCURSION
  5. IN THE WASTELANDS OF MY MIND
  6. THE BITTER SETTING SUN

Line up

  • Hans Lundin: vocals, keyboards
  • Per Nilsson: guitars
  • Jonas Reingold: bass
  • Darby Todd: drums
  • Patrik Lundström: vocals
  • Aleena Gibson: vocals

Voto medio utenti

Siccome già facevano schifo, gli svedesi Kaipa decidono di prendere alla batteria quel fenomeno di Darby Todd, giusto per fare ancora più schifo, e pubblicano un album magistrale, potente, evocativo, multisfaccettato come "Urskog".

Scherzi a parte, è increbile vedere come la vena creativa di Hans Lundin e soci non solo non si esaurisca, ma migliori col tempo. Dalla reunion avvenuta nel 2002, questa band ha ricominciato a crescere, evolversi, restando sempre fedele ad un prog rock che sa di folklore svedese lontano un miglio, ma che è poi così 'British' negli arrangiamenti, tanto da riuscire ad essere pop (nel senso migliore del termine) pur costruendo architetture sonore complessissime ed intricate. E poi, alla chitarra, non mi stancherò mai di ripeterlo, c'è quel Per Nillsson che, per me, è forse uno dei 5 migliori chitarristi attualmente presenti in giro, così bravo tecnicamente e così versatile, una sorta di Vinnie Colaiuta della chitarra! Questo disco andrebbe acquistato solo per sentire cosa combina Per nei 77 minuti a disposizione...

Ma non c'è solo questo in "Urskog", tutt'altro; questo album parte in quarta con una "The Frozen Dead of the Night", 18 minuti e 52 di magia sonora, in cui la band racconta il passaggio della terra dal freddo inverno alla rinascita della primavera. Il tema della natura sarà sempre centrale in questo album, dove la stessa title track (unico brano in svedese) rimanda a rituali antichi legati al ciclo della natura, e dove la conclusiva "The Bitter Setting Sun" chiude un immaginario cerchio, raccontando della fine dell'estate e di come la terra si prepari a riposare e rallentare il suo ritmo vitale.

Un album da ascoltare per duecento ragioni: l'incredibile drumming del nuovo arrivato, il basso di Jonas Reingold sempre da incorniciare, le prestazioni vocali suggestive e sempre commisurate al momento musicale, e le inconfondibili tastiere di Hans Lundin, di cui questa band è la figlia primogenita, e alla quale si deve l'espansione di un filone, il prog rock di matrice svedese, che tante gioie ha regalato alle orecchie di noi appassionati.

Insomma, per farla breve: "Urskog" è l'ennesima perla nella discografia dei Kaipa. Da ascoltare, riascoltare, gustare, avere. Che meraviglia.

Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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